I compiti delle vacanze: un castigo per i genitori?

Compiti delle vacanze estive: quanti genitori si sono chiesti almeno una volta se siano o no un castigo per loro?

Certamente i compiti delle vacanze sono la parte meno piacevole del periodo estivo.

I ragazzi sono i primi a non voler fare i compiti ma i genitori stessi vivono i compiti delle vacanze con una certa ambiguità.

Da un lato vorrebbero godersi il meritato riposo estivo accanto ai propri figli staccando la spina e allentando il controllo sulla loro vita scolastica, dall’altro lato, però, temono che i propri ragazzi fatichino a riprendere il ritmo scolastico.

Ovviamente le difficoltà legate alla voglia o meno di eseguire i compiti sono diverse a seconda dell’età dei figli.

I bambini più grandi, anche se maggiormente autonomi, nella maggior parte dei casi sono anche i più difficili da convincere a impegnarsi nei compiti, quando sono in vacanza.

Dopo il lungo periodo scolastico bambini e ragazzi hanno bisogno di concedersi un periodo di riposo e relax senza l’assillo dei compiti.

Tuttavia, senza togliere la possibilità di svago ai nostri figli, si può approfittare del maggiore tempo a disposizione per colmare qualche lacuna e mantenerli in esercizio fino al rientro a scuola.

Anche se magari non ci si trova molto d’accordo con le insegnanti sulla quantità di compiti assegnati, i genitori dovrebbero responsabilizzare i propri ragazzi del proprio apprendimento stimolandoli a diventare capaci di organizzare in modo autonomo il proprio tempo da suddividere tra compiti e attività giocose.

Più il momento dei compiti viene associato a emozioni positive più è probabile che i ragazzi si avvicinino con maggiore entusiasmo a questa attività.

Certo non è semplice ma si può tentare di trovare un accordo genitori/figli.

Si può decidere di dedicare alcuni giorni della settimana o alcune ore del giorno all’attività compiti.

Scegliere un luogo piacevole e confortevole dove svolgerli può essere sicuramente di aiuto.

Organizzare delle visite culturali in luoghi attinenti a qualche argomento di studio per farli imparare in maniera più divertente che sui libri.

Alla base di tutto, comunque, ci vuole una buona dose di pazienza e comprensione reciproca.

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