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La formazione per l’operaio edile

La figura dell’operaio è una delle quattro tipologie di lavoro subordinato insieme al ruolo di quadri, dirigenti e impiegati. La caratteristica principale di questa categoria è quella di essere legata allo svolgimento di mansioni di tipo manuale o tecnico.

Il lavoro degli operai si differenzia in varie tipologie, in base a quanto fissato dai Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro. In base al grado e alla tipologia di preparazione tecnica del lavoro, si distinguono tre tipologie: operai comuni, operai qualificati e operai specializzati.

L’Operaio edile comune opera nel settore delle costruzioni edili all’interno dei cantieri come dipendente di imprese edili. La sua attività è coordinata dal caposquadra, ed è di supporto al muratore.

L’operaio edile comune assiste il muratore nella costruzione o ristrutturazione di opere edili; carica e scarica i materiali necessari all’allestimento del cantiere edile; rimuove le strutture pre-esistenti demolite e affianca manualmente la macchina movimento terra nello scavo di fondazione e di trincea.

Nelle piccole e medie imprese di costruzione il lavoro è molto diversificato e gli operai devono essere versatili ed in grado di affrontare l’ampio ventaglio di prestazioni richieste; nelle grandi imprese si afferma maggiormente la specializzazione in un determinato tipo di lavoro. In qualsiasi situazione, comunque, il lavoro viene eseguito a squadre più o meno grandi e sempre di più viene richiesta la capacità di collaborare con altri artigiani operanti sul cantiere.

La specializzazione si acquisisce a seguito di specifici corsi di formazione organizzati dalle scuole edili presenti sul territorio.

In questo momento sono aperti due corsi di formazione gratuiti in tema di edilizia che mirano a formare delle figure qualificate e specializzate.

Il primo corso, dal titolo Operaio edile – Rebuild4Future, mira a formare operatori tecnici del settore edile, esperti nella realizzazione e finitura di opere edili, nell’allestimento del cantiere edile, nella pianificazione, controllo e verifica di conformità del proprio lavoro. Particolare attenzione verrà rivolta alle soluzioni per la ricostruzione POST – SISMA.

Il secondo corso, dal titolo Operaio edile specializzato in edilizia sostenibile, mira a formare una figura  che svolge la sua attività nei cantieri edili usando una notevole varietà di materiali, realizzando opere di sostegno sia per le strutture già esistenti sia per le nuove strutture con particolare attenzione al reperimento delle materie prime, ai processi produttivi dei materiali, alla dismissione del bene, al recupero e alla riciclabilità dei materiali, coniugando le esigenze e l’evoluzione dell’edilizia, con il rispetto dell’ambiente, del territorio e della salute dell’uomo.

Entrambi i corsi sono rivolti alle persone disoccupate/inoccupate regolarmente iscritte al CIOF di propria competenza e residenti nella regione Marche..

Informazioni più dettagliate su questi ed altri corsi sono reperibili come sempre negli elenchi dei corsi, gratuiti e a pagamento, consultabili alla pagina formazione del nostro sito oltre che scrivendomi a formazione@informagiovaniancona.com.

Alternanza scuola-lavoro

Da diversi anni, con la la riforma Buona Scuola del 2015, è stata introdotta l’alternanza scuola-lavoro come un’esperienza obbligatoria per gli studenti delle scuole superiori.

Per molto tempo si è discusso e si continua ancora a parlare delle criticità strutturali dell’istruzione, la quale non prepara i ragazzi ad affrontare il loro futuro professionale. A scuola troppa teoria e poca pratica, pochi collegamenti con i futuri datori di lavoro, le aziende.

L’alternanza scuola-lavoro intende fornire ai giovani, oltre alle conoscenze di base, quelle competenze necessarie per inserirsi nel mercato del lavoro, alternando le ore di studio alle ore di formazione in aula e ore trascorse all’interno delle aziende, per superare il gap tra mondo del lavoro e mondo formativo in termini di competenze e preparazione. Gap che caratterizza il sistema italiano e rende difficile l’inserimento lavorativo una volta terminato il ciclo di studi.

Inoltre aprire il mondo della scuola al mondo esterno consente di trasformare il concetto di apprendimento in attività permanente in un’opportunità di crescita e lavoro lungo tutto l’arco della vita, la cosiddetta lifelong learning, assegnando pari dignità alla formazione scolastica e all’esperienza di lavoro.

L’alternanza scuola-lavoro è definita dal Miur come “una modalità didattica innovativa, che attraverso l’esperienza pratica aiuta a consolidare le conoscenze acquisite a scuola e testare sul campo le attitudini di studentesse e studenti, ad arricchirne la formazione e a orientarne il percorso di studio e, in futuro di lavoro, grazie a progetti in linea con il loro piano di studi.”

Si riprendono le buone prassi europee, coniugandole con le specificità del tessuto produttivo ed il contesto socio-culturale italiano.

L’alternanza permette di collegare il più possibile le aspirazioni e le attitudini dell’allievo alle aziende in grado di far sviluppare queste capacità. In quanto tale dovrebbe essere considerata un’imperdibile occasione di crescita e maturità, un periodo per toccare con mano cosa significhi davvero lavorare.

I ragazzi a partire dal terzo anno delle scuole superiori sono obbligati a svolgere l’esperienza di alternanza, che si concretizza in 200 ore per gli studenti dei licei e in 400 ore per gli iscritti ad istituti tecnici o professionali.

L’alternanza si realizza con attività dentro e fuori dalla scuola. Si concretizza dentro la scuola con attività di orientamento, incontri formativi con esperti esterni, insegnamenti di istruzione generale in preparazione all’attività di stage e fuori dalla scuola con lo stage presso le strutture ospitanti.

Ad esempio noi operatori dell’Informagiovani nei prossimi mesi saremo ospitati come consulenti esterni da un istituto superiore di Ancona per un workshop sulle: soft skills e le nuove professioni, proposta a tutte le classi terze dell’istituto.

L’attività di alternanza può essere svolta nel corso dell’anno scolastico durante le lezioni oppure durante le vacanze. Se si decide di effettuare l’attività in aziende all’estero, è molto più facile concentrarla durante le vacanze estive.

Qualsiasi ente o azienda consolidata, in grado di ospitare concretamente gli studenti e aiutarli in questo importante percorso, deve stipulare una convenzione con la scuola prima di accogliere uno studente.

L’Informagiovani quasi ogni anno ospita stagisti provenienti da licei o istituti secondari superiori per periodi di alternanza scuola lavoro, se siete interessati potete chiedere al vostro insegnate/tutor di inviarci una richiesta che con piacere valuteremo. A riguardo vi segnaliamo la lettura di questo articolo “ Tre settimane all’Ig“ scritto a fine attività da uno stagista ospitato nel nostro servizio.

Infine vi segnaliamo l’esistenza di un piattaforma realizzata dal Miur sull’Alternanza scuola-lavoro, nata dalla necessità di dare a studentesse e studenti, scuole e strutture ospitanti uno strumento per facilitare la gestione quotidiana dell’Alternanza.

L’alternanza non è considerata un rapporto di lavoro, quindi non è prevista retribuzione perché è un percorso a tutti gli effetti formativo, mirato alla crescita dello studente e della studentessa.

Al fine di rafforzare il legame tra imprese e istituzioni scolastiche e facilitare i percorsi di alternanza scuola-lavoro, proprio in questi giorni, il Miur ha siglato un protocollo di intesa con il Consiglio  Nazionale Geometri e Geometri Laureati. Le parti si propongono di attivare iniziative di informazione rivolte agli studenti degli Istituti tecnici-settore tecnologico indirizzo costruzioni, ambiente e territorio, e percorsi di alternanza tramite il raccordo tra Collegi territoriali e scuole.

 

 

Crociera: il lavoro a bordo

Lavorare a bordo delle navi da crociera è senz’altro un’esperienza indimenticabile.

Molti giovani, infatti, sognano di intraprendere un lavoro sulle navi da crociera ma solo pochi riescono ad immaginare cosa comporta realmente questo tipo di lavoro.

Da un lato si avrà la possibilità di visitare i posti più affascinanti e interessanti del mondo, conoscere persone provenienti da tutto il mondo, avere vitto e alloggio gratuiti e, non ultimo, guadagnare cifre considerevoli.

Dall’altro lato, però, occorre mettere in conto orari di lavoro molto lunghi, alloggi del personale modesti e viaggi in mare sotto qualsiasi condizione atmosferica.

Chi intende presentare domanda per lavorare a bordo delle navi da crociera, insomma, deve rendersi conto che non si tratta di una vacanza ma di un lavoro vero e proprio.

Numerosi sono i profili professionali richiesti.

Le navi da crociera, infatti, impiegano svariate categorie di lavoratori: dal personale impegnato nella conduzione e nella manutenzione della nave al personale di cucina, dal personale addetto all’intrattenimento al personale addetto agli esercizi commerciali, dal personale di assistenza allo staff di bordo, ecc.

Nella ricerca del lavoro bisogna distinguere innanzitutto tra personale di bordo e ditte del terziario che abbiano ottenuto la concessione per gestire un’attività commerciale all’interno della nave. Per ottenere lavoro in saloni di negozi, casinò, centri per la salute occorre quindi rivolgersi direttamente ai concessionari. Per ottenerlo, invece, come personale di bordo bisogna far riferimento alle agenzie specializzate nel reclutamento del personale.

Per poter lavorare a bordo di una nave da crociera occorre conseguire il libretto di navigazione ed iscriversi come gente di mare negli uffici marittimi.

Ogni posizione lavorativa ha requisiti specifici ma sicuramente sono indispensabili una grande attitudine al lavoro in team, un atteggiamento estroverso (per molti ruoli) e un’affidabilità totale.

Indispensabile è anche la conoscenza delle lingue straniere: oltre all’inglese, un’altra lingua tra francese, tedesco e spagnolo.

Ogni anno Costa Crociere, in partnership con il CIOF di PU e il Fondo Sociale Europeo, organizza corsi di formazione gratuiti riguardanti figure specifiche.

In questo momento sono aperti due bandi rivolti ai disoccupati e/o inoccupati marchigiani in possesso di diploma di scuola secondaria superiore.

Il primo corso è “Tecnico dell’accoglienza – animatore a bordo di navi da crociera” è finalizzato alla formazione di personale addetto all’intrattenimento degli ospiti, nello specifico adulti, e alla gestione di altre procedure attinenti ad attività a contatto con il pubblico. Le iscrizioni scadono il 14/03/2018.

Il secondo bando è “Cuoco tecnologo – cuoco di bordo su navi da crociera” è volto a formare figure che operano all’interno dello staff di cucina. La scadenza per la presentazione delle domande è il 04/04/2018.

Entrambi i corsi prevedono GARANZIA DI ASSUNZIONE da parte del gruppo Costa Crociere.

Per non perdervi i corsi in partenza in ambito regionale, consultate gli elenchi alla pagina formazione sul nostro sito oppure inviate una mail a formazione@informagiovaniancona.com.

I corsi in partenza

Molto spesso le persone si rivolgono all’Informagiovani alla ricerca di un lavoro che faccia per loro credendo che il loro percorso fatto fino ad ora sia quello giusto o comunque sia esaustivo.

Tanti possono essere i fattori che impediscono di trovare un lavoro: fattori soggettivi e fattori oggettivi sui quali poco si può intervenire.

In un mercato del lavoro in continua evoluzione e trasformazione, occorre cercare di adeguare il proprio profilo professionale alle mutevoli richieste delle aziende.
Un modo per farlo è cercare di migliorare il proprio profilo con una formazione ad hoc.

Esistono diversi tipi di corsi che possono rilasciare delle qualifiche professionali o dei diplomi di specializzazione in un determinato settore e quindi titoli riconosciuti e spendibili sul mercato; possono essere corsi gratuiti o a pagamento.

In questo momento ad esempio sono usciti in ambito regionale numerosi corsi gratuiti rivolti alle persone disoccupate che rilasciano dei diplomi di specializzazione in ambito arredo legno.
L’elenco completo di questi corsi, comunque, è consultabile sul nostro sito alla pagina formazione.
In questa sede ne prenderemo in considerazione solo alcuni in base non all’importanza ma alla nostra libera scelta.

Tecnico del design – settore legno mobile – Esperto anche in reverse engineering e materiali ecocompatibili
Questo corso ha lo scopo di formare persone in grado di unire la creatività personale a competenze tecniche specifiche, per realizzare prodotti e servizi nell’ambito del design e del disegno di arredamento di interni. Egli può operare e collaborare con aziende e negozi che si occupano di progettazione e realizzazione di mobili, elementi di arredo e soluzioni di arredamento di interni.

Tecnico logistica e movimentazione merci
Il corso ha lo scopo di formare la figura di tecnico delle operazioni di magazzino da occupare in aziende della filiera del legno, per quanto attiene il mobile-arredamento, senza escludere ogni altra impresa che preveda il processo di gestione del magazzino e trasporto.

Operatore di vendita e distribuzione commerciale – tecnico di vendita mobile e arredamento
Il corso intende formare un tecnico in grado di coniugare l’aspetto della vendita e della gestione commerciale, anche di un punto vendita, con quella della progettazione, sulla base di specifiche esigenze individuate dal cliente, di soluzioni di arredo interno di abitazioni, uffici, esercizi commerciali, bar-ristoranti, ecc… nonché di arredo di spazi esterni, attraverso l’utilizzo di tecnologie informatiche (Software di progettazione arredi in 2D e 3D), avendo conoscenza delle specifiche caratteristiche tecniche del prodotto e della sua realizzazione. Tale figura professionale potrà operare sia nell’ambito di aziende (artigiane e/o industriali) produttrici di mobile ed arredi, sia nell’ambito di aziende solo distributrici.

Gli elenchi vengono aggiornati quotidianamente quindi vi consigliamo di consultarli spesso per non perdervi le novità oppure scrivere a formazione@informagiovaniancona.com.

La formazione per i più giovani

Sempre più spesso si presentano in ufficio genitori in cerca di informazioni sulle alternative alla scuola per i propri figli (minorenni) che hanno deciso di non continuare gli studi.

La risposta dipende ovviamente dall’età del ragazzo/a. Infatti occorre tenere presente che i ragazzi fino a 18 anni devono assolvere al diritto/dovere di istruzione e formazione.

L’obbligo di istruzione (ex obbligo scolastico) prevede che l’istruzione venga impartita per almeno 10 anni e riguarda la fascia di età compresa tra i 6 e i 16 anni ed è finalizzato al conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria di secondo grado o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il 18° anno di età (Linee Guida, 21/12/2007).

L’obbligo formativo è, invece, il diritto/dovere dei giovani che hanno assolto all’obbligo di istruzione di frequentare attività formative fino all’età di 18 anni e quindi riguarda i ragazzi nella fascia di età 16 -18 anni.

Fino al compimento dei 16 anni, quindi, non ci sono alternative al proseguimento degli studi. Dai 16 anni fino ai 18 i giovani, sulla base delle proprie capacità e dei propri interesse, potranno invece scegliere tra frequentare il sistema della formazione professionale di competenza regionale o iniziare il percorso di apprendistato.

L’apprendistato è un contratto di lavoro a contenuto formativo finalizzato a favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro attraverso l’acquisizione di un mestiere e/o di una professionalità specifica ed è finalizzato al conseguimento di una qualifica professionale.

In questa sede vogliamo invece soffermarci sui percorsi di formazione professionale alternativi alla scuola, in quanto in questo momento sono attivi dei corsi rivolti proprio ai ragazzi in età di obbligo formativo.

Si tratta di due corsi gratuiti destinati ai ragazzi/e tra i 16 e 19 anni non ancora compiuti che abbiano assolto all’obbligo di istruzione ma che non abbiano conseguito una qualifica professionale triennale corrispondente al III livello europeo.

Si tratta di un corso per “Operatore del benessere – estetista” e di un corso per “Operatore ai servizi di vendita”.

Entrami hanno lo scopo di far avvicinare al mondo del lavoro quei ragazzi che si sono allontanati dal mondo della scuola. Sono ovviamente corsi che prevedono ore di teoria ma anche parecchia pratica e uno stage.

Tutte le info su entrambi i corsi le trovate come sempre negli elenchi dei corsi sul nostro sito alla pagina formazione.

Il saldatore: patentino sì o patentino no?

Il saldatore è una persona specializzata nell’eseguire fusione di materiali tramite calore, utilizzando uno strumento particolare chiamato cannello di saldatura o elettrodo.

La saldatura è oggi a tutti gli effetti una professione specialistica. Le nuove normative europee impongono, infatti, che i saldatori dipendenti e gli artigiani (idraulici, frigoristi, impiantisti, fabbri, ecc.) siano in possesso di un apposito “patentino”, rilasciato da uno degli enti certificatori autorizzati, secondo le normative UNI EN ISO 9606, UNI EN 15614.

Per poterlo conseguire è necessario dimostrare di saper compiere alcune saldature in modo ottimale e avere delle mani esperte del mestiere.

Per avere questo titolo è necessario superare una serie di prove, per il superamento delle quali ci si può iscrivere ad un corso pratico. I corsi per diventare saldatore si compongono di una parte teorica e di una pratica.

Il corso è propedeutico all’esecuzione delle prove necessarie alla certificazione che deve essere rilasciata da un Ente riconosciuto ai fini di un reale riconoscimento.

Esistono però diversi tipi di patentino, a seconda dei materiali utilizzati, degli spessori della saldatura e delle posizioni attuate.

Il Patentino da saldatore è un riconoscimento della professionalità del lavoratore, ed è necessaria per le aziende che vogliono essere in regola con le normative sulla qualità nella saldatura.

Ha validità biennale; trascorsi i due anni, il saldatore dovrà procedere al rinnovo del patentino rieseguendo, alla presenza di un tecnico qualificato le stesse prove di saldatura realizzate in fase di certificazione.

Ad ogni patentino deve essere abbinata una Specifica di saldatura (WPS), documento di proprietà dell’azienda, che fornisce in modo dettagliato le variabili specifiche. Tale qualifica non ha validità se “utilizzata” al di fuori del contesto aziendale per la quale è stata rilasciata.

Il patentino appartiene sia all’azienda che al saldatore: qualora ad esempio il rapporto tra azienda e saldatore qualificato si dovesse interrompere, e ciò dovesse avvenire prima della scadenza del patentino, esso non avrà più valore né per l’azienda né per il saldatore.

Per essere aggiornati sui corsi da saldatore e non solo in partenza in ambito regionale è sufficiente consultare gli elenchi dei corsi sul sito dell’Informagiovani alla pagina formazione.

Le professioni nel turismo

Quando si dice turismo, vengono subito in mente gli alberghi o le altre strutture ricettive. Ma il turismo coinvolge molte figure professionali e costituisce una disciplina importante e variegata.

Per quanto riguarda la disciplina del turismo, le leggi per regolamentare le imprese fanno capo allo Stato, mentre per quanto riguarda lo svolgimento di alcune professioni, la normativa è a livello regionale.

La Regione è, infatti, l’organo che rilascia le autorizzazioni necessarie. Per le Marche la legge che definisce e regola le professioni turistiche è L.R. 11 luglio 2006, n. 9 “Testo Unico delle norme regionali in materia di turismo”.

Le professioni turistiche sono quelle che prestano attività incentrate sulla promozione turistica, i servizi di ospitalità, assistenza, accompagnamento e guida, allo scopo di offrire un servizio completo ai turisti e far vivere una gradevole esperienza di viaggio, anche dal punto di vista della conoscenza dei luoghi visitati.

Le professioni turistiche per così dire tradizionali sono quelle di: guida turistica, accompagnatore turistico, guida ambientale escursionistica e direttore tecnico di agenzia di viaggio e turismo.

La guida turistica e l’accompagnatore turistico sono figure autonome, che collaborano con imprese turistiche, alle quali oggi sono richieste competenze come la forte specializzazione in determinate aree territoriali, capacità narrative e di mediazione, l’ottima conoscenza di almeno una lingua straniera.

La guida turistica opera come professionista e accompagna persone o gruppi nelle visite ad opere d’arte, a musei, a gallerie, a scavi archeologici, illustrando le attrattive storiche, artistiche, monumentali, paesaggistiche e naturali. Per diventare guida turistica occorre superare un esame per l’abilitazione alla professione (Legge Regionale n.50/1985). Una volta superato l’esame, la guida potrà operare esclusivamente nella provincia dove ha conseguito l’abilitazione.

L’accompagnatore turistico segue persone singole o gruppi di persone nei viaggi attraverso il territorio nazionale o all’estero, assistendoli in tutte le fasi del percorso, fornisce elementi significativi o notizie di interesse turistico sulle zone di transito. É il referente di fiducia di un’agenzia o tour operator in una determinata località turistica.

La guida naturalistica o ambientale escursionistica accompagna persone singole o gruppi di persone in ambienti naturali o di interesse per l’educazione ambientale, illustrandone le caratteristiche territoriali, gli aspetti ambientali e storico-antropologici.

Il direttore tecnico di agenzia viaggi è il soggetto indicato dalla legislazione nazionale e regionale vigente come responsabile della gestione tecnica dell’agenzia di viaggio; si occupa degli aspetti direttivi, gestionali ed amministrativi dell’azienda, in particolare per quel che riguarda la produzione, l’organizzazione o l’intermediazione di viaggi e di altri prodotti turistici.

L’esercizio delle professioni turistiche è subordinato al possesso della specifica abilitazione. Per le guide turistiche l’abilitazione ha validità nel territorio della Provincia che l’ha rilasciata, per le guide naturalistiche ha validità nell’intero territorio regionale. L’abilitazione all’esercizio delle professioni turistiche si consegue mediante superamento del relativo esame di idoneità scritto e orale.

Al momento in ambito regionale sono attivi dei corsi di formazione per l’ottenimento della qualifica di guida naturalistica o ambientale escursionistica (uno gratuito ed uno a pagamento) e del diploma di specializzazione di direttore tecnico di agenzia viaggi (gratuito).

Come sempre potete prendere visione di questi ed altri corsi negli elenchi consultabili sul nostro sito alla pagina formazione.

Carrellisti o mulettisti: l’iter formativo

Carrellisti o mulettisti sono quei lavoratori addetti all’utilizzo del carrello elevatore chiamato anche muletto.

Il carrello elevatore è un mezzo operativo dotato di ruote e azionato da motori elettrici, diesel e a gas, che viene usato per il sollevamento e la movimentazione di merci all’interno dei depositi di logistica o per il carico e scarico di merci dai mezzi di trasporto.

La normativa di sicurezza per carrellisti e mulettisti (D.LGS 81/08) stabilisce che “Nel caso l’utilizzo di attrezzature richieda conoscenze o responsabilità particolari in relazione ai loro rischi specifici, il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché l’uso dell’attrezzatura di lavoro sia riservato ai lavoratori allo scopo incaricati che abbiano ricevuto una informazione, formazione e addestramento adeguati….”.

L’uso dei carrelli elevatori rientra tra queste attività e quindi il datore di lavoro deve garantire ai propri lavoratori addetti all’uso del muletto la possibilità di partecipare a corsi di formazione tarati sull’esperienza e competenza reale degli stessi.

Gli accordi tra Stato e Regioni del febbraio 2012 hanno stabilito che per poter guidare mezzi agricoli e industriali non è più sufficiente la patente di tipo B, ma è necessaria un’abilitazione specifica alla guida.

Non esiste una vera e propria ” Patente ” per guidare il muletto o un carrello elevatore. La legge però impone che il Datore di Lavoro utilizzi solo “carrellisti o mulettisti” addestrati all’uso in sicurezza di questi mezzi tramite specifici corsi. E’ quindi diventata consuetudine chiamare l’attestato di verifica dell’apprendimento e di frequenza a questi corsi ” Patentino per il Muletto “.

Dal 12 marzo 2013 la relativa normativa è cambiata. I corsi, secondo le nuove direttive, debbono avere una durata minima di 12 ore delle quali 8 di teoria e 4 di esercitazioni pratiche sul “muletto”.

La parte teorica illustra le pratiche basilari per guidare in sicurezza il muletto; la parte pratica serve a mettere in atto la teoria e a prendere confidenza con il mezzo.

La formazione della figura professionale di carrellista è ora demandata ad enti formativi accreditati dalla regione, mentre prima del 2013 bastava un corso presso l’azienda in cui si prestava servizio.

Per ottenere l’abilitazione alla guida dei carrelli elevatori bisogna avere 18 anni, essere in possesso della patente di guida cat. B ed essere fisicamente abili a svolgere le operazioni richieste.

Non basta ottenere la prima volta l’abilitazione ma la stessa deve essere rinnovata ogni cinque anni tramite un corso di aggiornamento di almeno quattro ore (di cui almeno tre con moduli pratici).

Tutte le informazioni su questi ed altri corsi le trovate negli elenchi dei corsi, gratuiti e a pagamento, consultabili sul nostro sito alla pagina formazione. Per qualsiasi chiarimento potete contattarmi alla mail: formazione@informagiovaniancona.com

La formazione per i giovani

In questo periodo sono aperti dei bandi rivolti ai giovani i quali mirano alla loro formazione imprenditoriale e a facilitare l’incontro con il sistema delle imprese.

Un bando è quello intitolato “Crescere Imprenditori”: si tratta di un percorso formativo gratuito promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e attuato dal sistema delle Camere di Commercio, volto ad accompagnare i giovani alla creazione d’impresa.

Il corso è rivolto ai giovani NEET tra i 18 e 29 anni iscritti al Programma Garanzia Giovani, che vogliono aprire una propria attività, uscendo in questo modo dal mondo dei NEET.

Per partecipare al corso, occorre compilare un test online per capire se la persona è più o meno adatta a diventare imprenditore.

Al termine del corso i partecipanti avranno acquisito le conoscenze base per realizzare un business plan e ottenere punti utilizzabili per presentare domanda di finanziamento al fondo SELFIEmployment gestito da Invitalia.

Il prossimo corso organizzato dalla Camera di Commercio di Ancona (si tratta infatti della seconda edizione) si svolgerà nel periodo 13 novembre – 11 dicembre 2017.

Un altro bando che merita di essere messo in evidenza è quello intitolato “Confindustria per i giovani”.

Si tratta di un progetto promosso da Confindustria con l’obiettivo di facilitare l’incontro di 25 neolaureati di talento con il sistema delle imprese.

Prevede l’attivazione di tirocini presso varie sedi del Sistema di Rappresentanza, sia in Italia che in Europa, articolati in attività d’aula e training on the job.

Gli stage avranno una durata di 6 mesi e prevedono un rimborso spese mensile pari a 1.000 Euro lordi.

Possono partecipare giovani neolaureati, preferibilmente in materie tecnico scientifiche ed economico giuridiche.

Dato che il programma di stage avrà inizio a febbraio, la laurea dovrà essere conseguita non prima del 12 febbraio 2017 ed entro il 1° dicembre 2017. Sono ammesse sia le lauree triennali che quelle magistrali.

La selezione prevede 3 fasi: screening dei CV, prova scritta e colloquio motivazionale.

Le domande devono essere presentate entro il 23 ottobre 2017.

Continuate a seguirci per saperne di più sulle opportunità formative rivolte ai giovani e non solo.

tirocini

Tirocini extra curriculari

I tirocini formativi e di orientamento rappresentano una delle modalità per accedere al mondo del lavoro, una forma d’inserimento temporaneo dei giovani, al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro per agevolare le scelte professionali attraverso la conoscenza diretta del mondo produttivo. I rapporti che i datori di lavoro privati e pubblici hanno con i soggetti da essi ospitati non costituiscono rapporti di lavoro.

Si possono distinguere in due categorie: i tirocini curriculari ed extra curriculari.

I primi sono inseriti in programmi di alternanza scuola-lavoro o legati alle attività di istituti professionali, inclusi nei piani di studio dell’Università e degli istituti scolastici sulla base di norme regolamentari, esperienze previste all’interno di un percorso formale di istruzione o di formazione.

I tirocini extra curriculari: previsti e realizzati a favore di coloro che hanno appena completato il percorso formativo, neo-diplomati o neo-laureati, o che appartengono a fasce deboli al fine di agevolare le scelte professionali attraverso la conoscenza diretta del mondo del lavoro e la creazione di un’opportunità concreta per acquisire una specifica professionalità.

Le linee guida sottoscritte il 24 gennaio 2013 in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome  di Trento e Bolzano forniscono un quadro di riferimento comune a tutte le Regioni indicano alcuni standard minimi di disciplina. La Regione Marche, con DGR n. 1134 del 29/07/2013, ha approvato i nuovi principi e criteri applicativi per i tirocini extra curriculari. Il materiale relativo è disponibile e scaricabile dalla pagina Tirocini della Regione Marche.

Con la delibera regionale si ribadisce che il tirocinio viene definito come una misura formativa di politica attiva, non configurata come rapporto di lavoro, finalizzata a creare un contatto diretto tra un soggetto ospitante e il tirocinante allo scopo di favorirne l’arricchimento del bagaglio di conoscenze, l’acquisizione di competenze professionali e l’inserimento o il reinserimento lavorativo.

Di conseguenza i soggetti coinvolti sono: il tirocinante (disoccupato iscritto al CIOF e che non ha avuto precedenti rapporti di lavoro con il soggetto ospitante), il soggetto promotore ( Centro per l’impiego Ciof, Agenzia di lavoro, Cooperative sociali, Enti di formazione), soggetto ospitante (datori di lavoro privati e pubblici che non potrà realizzare più di un tirocinio con il medesimo tirocinante) e tutor.

Le tipologie di tirocinio previste sono quattro:

La prima, con finalità orientativa e formativa, è finalizzata ad agevolare le scelte professionali e l’occupabilità dei giovani nel percorso di transizione tra la formazione (scuola/università/formazione professionale) e lavoro, attraverso una formazione a diretto contatto con il mondo del lavoro. I destinatari sono le persone che hanno conseguito un titolo studio negli ultimi dodici mesi.

La seconda tipologia riguarda i tirocini di inserimento o di reinserimento al lavoro,  rivolti principalmente a disoccupati, persone in mobilità e inoccupati, ma attivabile anche in favore di lavoratori in cassa integrazione, sulla base di specifici accordi in attuazione delle politiche attive del lavoro per l’erogazione degli ammortizzatori sociali.

La terza tipologia riguarda i tirocini di orientamento e formazione o di inserimento e reinserimento in favore di persone svantaggiate (legge n. 381/91) nonché richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale.

La quarta tipologia riguarda i tirocini di orientamento e formazione o di inserimento e reinserimento in favore di persone con disabilità (ai sensi dell’art. 1, comma 1, della legge n. 68/1999).

Le novità più rilevanti introdotte sono relative alla: durata massima, attestazione dei risultati, indennità minima e monitoraggio.

La durata massima dei tirocini è di 6 mesi, comprensiva delle eventuali proroghe e al netto di eventuali sospensioni per maternità, malattia lunga o infortunio. Per i soggetti svantaggiati e per i disabili è previsto che la durata possa essere rispettivamente di 12 e 24 mesi.
Al termine del tirocinio il soggetto promotore, anche sulla base della valutazione del soggetto ospitante, dovrà rilasciare al tirocinante un’attestazione dei risultati sulla base di uno schema previsto dalla delibera regionale, specificando le competenze acquisite con riferimento ad una qualificazione prevista; qualora il tirocinante abbia partecipato ad almeno il 75% della durata prevista dal progetto formativo l’esperienza di tirocinio dovrà essere registrata sul libretto formativo del cittadino.

A tutti i tirocinanti dovrà essere corrisposta un’indennità per la partecipazione al tirocinio di importo non inferiore a 350,00 euro lordi mensili, al superamento della soglia del 75% delle presenze mensili stabilite dal progetto formativo.
Inoltre  la Regione Marche promuoverà un monitoraggio per analizzare le caratteristiche anagrafiche e professionali dei tirocinanti, la diffusione dei tirocini a livello regionale e i risultati occupazionali post tirocinio.

I soggetti ospitanti possono accogliere tirocinanti, in proporzione alla loro dimensione: un tirocinante con un numero di dipendenti a tempo indeterminato compreso tra zero e cinque; due tirocinanti con un numero di dipendenti a tempo indeterminato compreso tra sei e venti; tirocinanti in misura non superiore al dieci per cento con un numero di dipendenti a tempo indeterminato superiore a ventuno.

Per cercare opportunità di tirocini segnaliamo alcuni dei siti da poter consultare:

Cliclavoro (tra le news in home page), siti aziendali, siti dei Centri per l’impiego (Ciof), sportello stage, repubblicadeglistagisti, lavoro e stage.

Inoltre consigliamo di iscrivervi alla newsletter della formazione per non perdere alcuna opportunità.

Formazione: una panoramica sui corsi

L’estate si sta concludendo ed è quindi il momento di ricominciare a pensare ai prossimi impegni.

Gli studenti iniziano a prepararsi per il prossimo anno scolastico o accademico, gli adulti riprendono, se già non lo hanno fatto, le proprie attività lavorative.

Poi ci sono coloro che studenti non sono più e che sono quindi alla ricerca della loro prima occupazione (inoccupati) o che invece un lavoro lo avevano ma ora purtroppo non più (disoccupati).

Tanti possono essere i motivi per cui si ha difficoltà a trovare o ritrovare un impiego e ovviamente dipendono da vari fattori, soggettivi e oggettivi.

A volte un motivo è la scarsa specializzazione, altre volte è la scarnezza del proprio profilo professionale.

Un’obiezione che ci sentiamo porre al riguardo: come faccio a specializzarmi o ad arricchire il c.v. se non mi danno la possibilità di fare esperienza?

Certamente il proprio profilo professionale si arricchisce con l’esperienza lavorativa ma non solo.

Per sopperire sia alla scarsa specializzazione sia alla scarnezza del proprio profilo professionale possono, infatti, essere di aiuto anche i corsi di formazione professionale.

L’Informagiovani di Ancona stila un elenco di corsi, gratuiti e a pagamento, in partenza in ambito regionale al quale potete fare riferimento per la scelta del corso più adatto a voi.

Questi elenchi sono consultabili sia in forma cartacea che on line sul sito dell’Informagiovani alla pagina formazione.

In questo periodo trovate un ricchissimo elenco di corsi gratuiti, rivolti ai disoccupati (e/o inoccupati), molti dei quali riservati esclusivamente ai residenti e/o domiciliati nelle Marche.

Molti dei corsi presenti in questo momento rilasciano qualifiche professionali (i corsi FSE), altri diplomi di specializzazione (i corsi ITS, di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo), altri ancora sono rivolti ai ragazzi in età di obbligo formativo ed hanno lo scopo di far conseguire una qualifica ai ragazzi tra i 15 e i 18 anni privi di titolo di studio.

Ovviamente gli elenchi sono in continuo aggiornamento e quindi vi consigliamo di consultarli con una certa frequenza.

Per qualsiasi chiarimento in merito alla scelta di un corso potete contattarmi alla mail: formazione@informagiovaniancona.com.

Scelte post diploma

Il conseguimento del diploma di maturità rappresenta un punto di arrivo ma anche di partenza per i ragazzi chiamati a scegliere la strada per il loro futuro professionale.

Molti decidono di proseguire gli studi altri, invece, scelgono di entrare nel mondo del lavoro.

La prosecuzione degli studi prevede la scelta tra varie alternative.

La scelta più praticata è certamente quella dell’Università, soprattutto da parte dei liceali, ma non è l’unica scelta possibile.

Il sistema italiano di istruzione superiore comprende, infatti, oltre o in alternativa al sistema universitario, anche quello non universitario.

Si tratta di un sistema impartito da scuole o istituti che erogano formazione di alto livello in vari settori.

I percorsi formativi di cui vogliamo trattare sono gli ITS e gli IFTS.

Gli ITS (acronimo di Istituti Tecnici Superiori) sono la prima esperienza italiana di offerta formativa terziaria professionalizzante secondo un sistema consolidato anche in altri paesi europei.

Gli ITS sono Fondazioni di eccellenza ad alta specializzazione tecnologica, in stretto raccordo con l’apparato produttivo, nati nel 2010 per formare tecnici superiori in aree strategiche per lo sviluppo economico e la competitività in Italia.

Gli IFTS sono percorsi formativi a livello post-secondario di tipo non universitario, rispondenti alla domanda proveniente dal mondo del lavoro pubblico e privato,  con particolare riguardo al sistema dei servizi, degli enti locali e dei settori produttivi interessati da innovazioni tecnologiche e dalla internazionalizzazione dei mercati secondo priorità indicate dalla programmazione economica regionale.

Entrambi i tipi di corsi sono rivolti ai giovani in possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado e rilasciano crediti formativi spendibili nel sistema universitario per l’iscrizione a corsi di laurea.

Gli ITS, però, richiedono dei diplomi specifici; infatti ai percorsi possono accedere, previa selezione, i giovani in possesso del diploma di istruzione tecnica (scuola secondaria superiore), coerente con l’area tecnologica di riferimento; possono accedere anche  candidati in possesso di altri tipi di diploma, previa frequenza di moduli di specifica preparazione, finalizzati a “riallineare” le competenze tecniche specifiche mancanti. Requisiti indispensabili sono una buona conoscenza in informatica e dell’inglese.

Sia gli ITS che gli IFTS sono gratuiti; gli ITS richiedono, però, la compartecipazione alle spese didattiche.

La durata degli ITS è biennale (1800 ore) mentre quella degli IFTS è di due semestri (800 ore).

Al momento sono usciti i bandi di corsi ITS nel settore energia e nel settore tecnologia e made in Italy.

Questi ed i futuri bandi li potrete trovare sul sito dell’Informagiovani di Ancona alla pagina formazione.

L’operatore socio sanitario: una figura in divenire

L’operatore socio sanitario, il cui acronimo è O.S.S., è una figura operante nel campo dell’assistenza socio-sanitaria nata a seguito dell’accordo Stato Regioni del 22/02/2001.

Ha sostituito le precedenti figure che si occupavano di assistenza, sia nell’area sanitaria (OTA) che nell’area sociale (OSA) integrando funzioni, compiti e competenze delle due aree.

L’ O.S.S. è un operatore di base preposto ai bisogni fondamentali dei pazienti assistiti (lavarsi, vestirsi, mangiare, dormire, muoversi).

Lavora con persone che vivono in una condizione di disagio sociale o che sono malate.

Può lavorare in ospedale e negli altri servizi sanitari, nei servizi sociali (comunità alloggio, residenze per anziani, centri diurni, ecc.) o a casa della persona.

Collabora, quindi, con altri operatori di differente professionalità, ma che hanno le stesse finalità (medici, psicologi, assistenti sociale, educatori, fisioterapisti, con famiglie degli assistiti e associazioni di volontariato).

Il suo intervento sarà prettamente tecnico in area sanitaria, ove potrà occuparsi in autonomia dell’assistenza di base al paziente e di ulteriori attività solo dietro precise indicazioni dell’infermiere.

Sarà, invece, un intervento relazionale con l’utente nell’area sociale. Non può compiere attività invasive di competenza prettamente medico-infermieristica.

Un aspetto di fondamentale importanza del lavoro di operatore socio sanitario è la sua capacità di relazione umana con la persona che, in situazione di difficoltà, ha anche bisogno di accoglienza, sostegno e comprensione.

Si diventa O.S.S. a seguito dell’attestato di qualifica conseguito al termine di specifica formazione professionale.

La qualifica si consegue al termine di un percorso formativo della durata complessiva di 1010 ore (tra lezioni in aula, stage ed esame finale) organizzate in maniera differente a seconda dell’Ente che gestisce il corso.

Le materie di studio (550 ore) sono raggruppabili in quattro aree: area socio-culturale, istituzionale e legislativa, area psicologica e sociale, area igienico-sanitaria e area tecnico-operativa.

Lo stage dura 450 ore (120 in ambito sociale e 330 in ambito sanitario), normalmente con impegno a tempo pieno.

Al termine del corso è previsto un esame finale, comprendente una prova scritta, una pratica ed una orale, con il superamento della quale si ottiene l’attestato di qualifica valido su tutto il territorio nazionale.

Negli ultimi anni i corsi per O.S.S. sono stati solo a pagamento (autorizzati).

In questi giorni è invece uscito il bando di un corso O.S.S. gratuito, ad occupazione garantita, rivolto a persone disoccupate domiciliate o residenti nelle Marche di età ≥ 17 anni e con obbligo scolastico assolto.

Questo ed altri bandi sono consultabili sul sito dell’Informagiovani di Ancona alla pagina formazione.

Giovani Neet

I giovani NEET cittadini globali

I giovani NEET (Not in Education, Employment or Training) sono ancora una volta i destinatari di un nuovo bando che prevede attività di formazione, esperienze di volontariato e orientamento al lavoro.

Il bando, pubblicato da Marche Solidali, il coordinamento delle organizzazioni marchigiane di cooperazione e solidarietà internazionale, insieme alla Regione Marche settore cooperazione allo sviluppo, prevede la selezione di 15 giovani disoccupati di età tra 18 e 23 anni che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in percorsi di formazione professionale (ossia NEET) residenti nella regione Marche e iscritti al Programma GARANZIA GIOVANI.

I giovani selezionati parteciperanno al Laboratorio Cittadinanza globale e Lavoro”, nell’ambito del progetto: Erasmus+ “SoGlop – Social work with global perspective – An interdisciplinary contribution to youngster’s citizenship building”.

Il progetto SoGlop mira a sviluppare un approccio innovativo nell’applicazione dei concetti di Educazione alla Cittadinanza Globale, allo scopo di facilitare i giovani nel considerarsi membri attivi ed in grado di orientarsi in un mondo globalizzato.

Il laboratorio prevede tre tipi di attività.

La prima attività consiste nella realizzazione di un modulo didattico di 30 ore, con l’obiettivo di potenziare le competenze dei giovani partecipanti, rinforzando le loro abilità ad orientarsi nel mondo globalizzato e a riflettere su opinioni e desideri personali.

Partendo da una riflessione su sè stessi e su come le proprie abilità possano essere utilizzate al meglio nel mondo del lavoro, si passerà alla riflessione sul contesto di appartenenza e su come le azioni locali possano avere un impatto globale, utilizzando la metodologia del Digital Storytelling.

I partecipanti dovranno ideare e realizzare storie digitali, messaggi e indicazioni per le Istituzioni locali su come rendere maggiormente attiva la loro partecipazione nell’affrontare problemi complessi e globali.

In un secondo momento i giovani selezionati potranno svolgere un’esperienza di volontariato nelle Associazioni socie di Marche Solidali e del Centro Servizi per il Volontariato (CSV Marche) di 40 ore, finalizzata allo sviluppo di nuove competenze utili alla ricerca lavorativa.

Infine, sosterranno un colloquio di orientamento, di valutazione delle competenze e di revisione del curriculum vitae, per trovare risposte concrete riguardo il complesso mondo del lavoro.

La partecipazione al corso è GRATUITA; è previsto il rimborso delle spese di viaggio, vitto e alloggio.

La domanda di candidatura va compilata esclusivamente on line al seguente link http://marchesolidali.com/soglop/ entro le ore 12:00 del 05/06/2017.

La Buona Scuola Bis: cambiamenti in vista

Venerdì 7 aprile il Consiglio dei Ministri ha approvato gli otto decreti attuativi della legge sulla Buona Scuola (L. n. 107/2015) che andranno a regime dal 2018.

Una delle novità principali riguarda il sistema di formazione iniziale e di accesso all’insegnamento nella scuola secondaria di I e II grado.

Viene rivoluzionato il vecchio percorso, mandando in soffitta l’abilitazione all’insegnamento (Ssis prima e Tfa poi).

Per diventare docenti nella scuola secondaria di I e II grado, infatti, dopo la laurea occorrerà superare il concorso che consentirà l’accesso al nuovo percorso di formazione iniziale, tirocinio e inserimento nella funzione di docente, denominato «Fit».

Al concorso potranno accedere tutti i laureati, purché abbiano conseguito 24 crediti universitari in settori formativi psico-antropo-pedagogici o nelle metodologie didattiche.

I concorsi avranno cadenza biennale, il primo sarà nel 2018.

Chi lo supererà si inserirà in un percorso triennale immediatamente teorico-pratico (FIT)

Il primo anno sarà finalizzato al conseguimento del diploma di specializzazione.

Il secondo e il terzo anno serviranno per diventare docente, con una parte notevole di “esperienza diretta” in classe.

Il «Fit» è un contratto di lavoro a tutti gli effetti: sarà retribuito (il terzo anno in analogia a una supplenza annuale).

Al termine del «Fit» l’insegnante passa di ruolo: firmerà un incarico triennale, e sarà assegnato all’ambito territoriale presso il quale ha prestato servizio l’ultimo anno.

Per vedere effettivamente in cattedra i nuovi giovani professori bisognerà, però, attendere almeno il 2022.

Infatti il decreto prevede una fase transitoria per stabilizzare i precari abilitati di seconda e quelli di terza fascia con 36 mesi di servizio alle spalle.

Importanti novità sono state introdotte anche su altri temi fondamentali che trovate riportati sul sito del MIUR.

Quelle di più interesse per gli studenti riguardano la valutazione, gli Esami di Stato e le Prove INVALSI.

Nelle classi finali della secondaria di I e II grado la prova Invalsi è requisito per l’ammissione all’Esame, ma non influisce sul voto finale.

Le novità saranno applicate nel 2018 per l’Esame del primo ciclo e nel 2019 per la Maturità.

Tirocini Garanzia Giovani

Nell’ambito del Programma Garanzia Giovani, dal 20 gennaio 2017 è aperto il bando regionale che finanzia 600 tirocini extracurriculari anche in mobilità geografica per giovani NEET.

Il tirocinio è un’esperienza formativa che fa acquisire, attraverso la conoscenza diretta del mondo del lavoro, competenze utili in vista di un successivo inserimento lavorativo.

Il tirocinio, infatti, non si configura giuridicamente come un rapporto di lavoro ma come un periodo di orientamento e di formazione al lavoro.

I tirocini previsti dal bando sono rivolti ai giovani tra 18 e 29 anni, disoccupati, non impegnati in un regolare corso di studi o di formazione, iscritti al programma Garanzia Giovani e possono essere svolti sia in regione, sia fuori regione sia all’estero.

Il tirocinio, retribuito, ha una durata che varia da 3 a 6 mesi, a seconda della tipologia del soggetto tirocinante.

Il bando prevede tre tipologie di tirocini:

  • extracurriculare, si svolge presso un soggetto ospitante che ha sede legale e/o operativa nella Regione Marche;
  • extracurriculare in mobilità geografica nazionale ovvero Tirocinio interregionale, si svolge presso un soggetto ospitante che ha sede legale nella Regione Marche e sede/unità operativa dove svolgere il tirocinio in altra Regione italiana;
  • extracurriculare in mobilità geografica Transnazionale, si svolge presso un soggetto ospitante che ha sede legale nella Regione Marche e sede/unità operativa dove svolgere il tirocinio all’estero.

I giovani in possesso dei requisiti di cui sopra si devono rivolgere ad un soggetto promotore di tirocini autorizzato dalla Regione.

L’elenco regionale dei soggetti promotori è consultabile a questo link.

Il promotore accompagna il giovane nell’individuazione del datore di lavoro e segue le procedure necessarie all’avvio del percorso, con la firma della convenzione e la sottoscrizione del progetto formativo individuale.

Nel caso in cui un giovane sia stato selezionato direttamente per un tirocinio, perché il percorso sia attivato nell’ambito di Garanzia Giovani – con le relative agevolazioni per l’impresa – il giovane deve essere iscritto al programma e la convenzione deve essere siglata con un soggetto promotore autorizzato.

Il bando rimane aperto fino al 31/12/2017 salvo esaurimento fondi.

La domanda va presentata esclusivamente on line.

È il momento delle iscrizioni!

Da oggi 16 gennaio alle ore 8.00  fino alle ore 20.00 del 6 febbraio 2017 si possono effettuare le iscrizioni alle scuole di ogni ordine e grado (primaria, medie e superiori).

Da qualche anno le iscrizioni avvengono on line.

L’iscrizione on line rimane obbligatoria per le scuole superiori statali, mentre è facoltativa per le scuole paritarie. Se la scuola paritaria scelta non ha aderito alla procedura online occorre procedere all’iscrizione secondo le modalità richieste dall’istituto specifico.

Le iscrizioni agli anni successivi al primo verranno predisposte in automatico dalle segreterie scolastiche, tranne nel caso in cui i genitori volessero trasferire di scuola i propri figli.

La procedura online prevede alcuni passaggi.

Prima dell’iscrizione occorre registrarsi sul sito del MIUR.

Questa fase di registrazione è partita il 9 gennaio e serve ad ottenere le credenziali di accesso a Iscrizioni online. Chi ha già un’identità SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), invece, può accedere automaticamente al servizio a partire da oggi con i propri dati.

Con queste credenziali si può accedere alla procedura di presentazione della domanda di iscrizione, la quale prevede due sezioni; nella prima vengono richiesti dati obbligatori necessari per l’iscrizione (dati anagrafici dell’alunno), nella seconda dati facoltativi, utili per la formazione delle classi.

Per procedere con l’iscrizione on line va innanzitutto individuata la scuola di interesse. A tal fine il Miur mette a disposizione il portale ‘Scuola in Chiaro’ che raccoglie i profili di tutti gli istituti e fornisce informazioni sull’organizzazione del curricolo, sull’organizzazione oraria delle attività didattiche, sugli esiti degli studenti e sui risultati a distanza (università e mondo del lavoro).

La domanda, una volta inviata, non può più essere modificata e quindi, nel caso occorresse apportare delle modifiche occorrerebbe contattare direttamente la scuola destinataria della stessa.

Non è prevista alcuna precedenza temporale, in base all’ordine di arrivo delle domande.

Tredici anni, il tempo delle scelte

La terza meda rappresenta un anno cruciale per uno studente, in quanto dovrà non solo sostenere gli esami ma anche iniziare a valutare la scelta della scuola superiore.

Si tratta di una decisione molto importante, perché questo determinerà poi il destino professionale di ciascuno.

Gennaio e febbraio sono in genere i mesi in cui si tengono le iscrizioni e spesso molti studenti arrivano all’ultimo momento senza avere le idee chiare su quale sia la scuola più adatta a loro.

Per questo motivo le scuole si stanno già muovendo con l’orientamento per le classi terze della scuola secondaria di primo grado così che gli studenti riescano ad avere un’idea di cosa studieranno e quali sono gli sbocchi lavorativi di licei, istituti tecnici e istituti professionali.

Nelle scuole superiori infatti sono già iniziati gli open day per orientare la scelta dei genitori (sempre più confusi) sul futuro dei figli (sempre più smarriti). A questi si aggiungono già in molte scuole l’iniziativa studente le “lezioni aperte” ovvero la possibilità, da parte dei futuri “primini”, di assistere a normali lezioni accanto agli studenti più grandi.

Nonostante tutte queste iniziative di orientamento, tuttavia non tutti riescono ad effettuare la scelta giusta e così molti si ritrovano in una scuola che non rispecchia le loro attitudini, li rende svogliati e poco propensi a continuare gli studi.

Per una scelta consapevole, occorre innanzitutto conoscere l’organizzazione del sistema scolastico che dal settembre 2010 prevede: 6 licei, gli istituti tecnici suddivisi in 2 settori con 11 indirizzi e gli istituti professionali suddivisi in 2settori con 6 indirizzi.

I licei  non offrono una specifica preparazione professionale, ma  ampliano l’ orizzonte culturale  e soprattutto  insegnano un metodo di studio , fondamentale per continuare a studiare all’università.  Gli istituti tecnici e professionali permettono di apprendere un mestiere  o  una professione  ed entrare prima nel  mercato del lavoro.

Nella scelta certamente non va trascurato l’aspetto soggettivo, quindi tenere conto degli interessi e delle abilità del/la ragazzo/a in quanto impegnarsi in una cosa per cui si è portati sicuramente renderà più semplice il cammino.

Altri aspetti che possono influenzare la scelta sono la volontà dei genitori e anche le amicizie.

Di certo occorre dare ascolto alla propria famiglia ma senza dimenticare che la scelta finale deve essere del ragazzo.

Allo stesso modo cercare di non farsi influenzare dagli amici o compagni di classe per paura di non trovarne di nuovi.

A conclusione ricordatevi che per il prossimo a.s.  le iscrizioni on line possono essere presentate dal 16 gennaio 2017 al 6 febbraio 2017.