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Au pair, come funziona?

Partire come au pair è un sogno di molte ragazze: è infatti un’ottima soluzione per fare una esperienza all’estero (spesso in un paese anglosassone, dove è molto diffusa come abitudine) e migliorare la conoscenza dell’inglese, senza dover investire molti soldi e con la convenienza di avere una famiglia di appoggio, e quindi una sistemazione sicura ed economica.

Inoltre è una esperienza piacevole e divertente, durante la quale si stringono importanti legami affettivi e amicizie che possono durare a lungo.

Attenzione però, perché scegliere con leggerezza la famiglia che vi ospiterà, senza informarvi bene prima di tutte condizioni che regolano questo tipo di lavoro, risulta spesso in una esperienza deludente, quando non addirittura negativa.

La prima cosa da sapere sull’au pair è che si tratta di una esperienza di scambio culturale regolamentata in ambito europeo dall’Accordo di Strasburgo. Nel documento si definiscono diritti e doveri dell’au pair ma anche della famiglia ospitante, e si raccomanda concordare insieme prima della partenza tutti i dettagli e di includerli nell’accordo scritto.

In breve, l’au pair è detta anche ragazza alla pari, cioè una persona giovane (di solito tra 17 e 27 anni), che si occupa principalmente dei bambini della famiglia, per esempio aiutandoli a prepararsi per andare a scuola, accompagnandoli in palestra o alle attività pomeridiane, stando con loro nelle ore in cui i genitori sono al lavoro o escono per una serata.

L’au pair si occupa anche di piccoli lavori domestici e della pulizia della propria stanza. Può essere impegnata per poche ore a settimana (15 o 20) o per più tempo (25 o 30 ore, ma mai più di 40), e ha diritto ad almeno un giorno libero a settimana, serate libere e tempo per poter frequentare un corso di lingua. Tutto questo va concordato prima di partire in base alle esigenze sia dell’au pair che della famiglia.

Il grande vantaggio di partire come au pair è quello di avere alloggio e vitto pagati, oltre a ricevere una piccola paga settimanale, il pocket money, a seconda delle ore di impegno concordate. Inoltre si fa parte della famiglia a pieno titolo, quindi si partecipa alle vacanze con loro, e a tutte le attività del tempo libero.

Anche per questo la scelta della famiglia è importante, e nel momento in cui ci si vuole proporre come au pair sarà importante dare una descrizione di se’ più completa possibile, descrivendo i propri gusti, le abitudini, che cosa ci piace e cosa ci interessa. Un buon matching, cioè l’accoppiamento au pair/famiglia, è determinato non solo dalla reciproca disponibilità del periodo e della durata dell’esperienza, ma anche dall’affinità di gusti e di interessi per una migliore riuscita dello scambio culturale.

Per questo sarà importante sapere se avete intolleranze o abitudini alimentari particolari, se siete abituate ad avere animali in casa, se nel tempo libero preferite andare allo stadio, a teatro, al cinema, in palestra, se vi piacciono le attività sportive all’aria aperta o preferite visitare palazzi e musei.

Due ultime note per chi sta pensando di partire per questa bella avventura. In genere come au pair sono richieste ragazze, ma ci sono rari casi in cui vengono accettati anche ragazzi (per tutti è richiesto un minimo di esperienza con bambini, e una conoscenza almeno base della lingua del paese di destinazione). I fumatori non sono graditi, per ovvi motivi, come au pair: se avete questa brutta abitudine, sfruttate questa come una buona occasione per smettere una volta per tutte, non ve ne pentirete!

E quindi, da dove cominciare per partire come au pair? In generale consiglio di rivolgersi ad agenzie accreditate e specializzate, che si occuperanno di seguire tutta la parte di definizione della vostra candidatura e di ricerca della famiglia adatta. L’utilizzo di portali internet in cui registrarsi e trovare contatti lo consiglio solo se siete già molto autonome e avete esperienza di vita all’estero, in quanto è più difficile essere certe delle informazioni che ci si scambiano e valutare tutti gli aspetti da concordare prima della partenza.

6 commenti
  1. Yasmine
    Yasmine dice:

    Buonasera,
    Vorrei fare l’au pair in Spagna per imparare lo spagnolo, oppure un paese dove posso migliorare il mio inglese.

    Grazie

    Yasmine

    Rispondi
    • Serena Principi
      Serena Principi dice:

      Ciao Yasmine!
      Se ti interessa l’esperienza di au pair, ti consiglio di contattare con una mail o una telefonata le agenzie specializzate per capire se ci sono famiglie in Spagna che stanno cercando una au pair. In genere è una esperienza più diffusa nei paesi anglofoni e nordeuropei, ma non in maniera esclusiva.
      Nella pagina qui sotto trovi, in fondo, i link alle agenzie che hanno partecipato al nostro ultimo evento dedicato all’esperienza di au pair:
      https://www.informagiovaniancona.com/aupair

      Se vuoi confrontarti con noi o hai domande, prendi un appuntamento (via whatsapp o mail) e passa a trovarci!
      https://www.informagiovaniancona.com/orari-e-contatti

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  2. Melissa Damián Puentes
    Melissa Damián Puentes dice:

    Salve, vorrei partire per l’Inghilterra e diventare ragazza au pair per fare un’esperienza appunto all’estero ed inoltre migliorare l’inglese. Sapete se bisogna contattare agenzie, o si può fare anche privatamente? Ha alcun costo oltre al biglietto di andata/ritorno?

    Rispondi
    • Serena Principi
      Serena Principi dice:

      Ciao Melissa, contattare le agenzie non è obbligatorio, ma è consigliato per evitare di trovarsi in situazioni spiacevoli o che non rispondono alle aspettative. Puoi provare a cercare privatamente, ma devi dedicare molto tempo ad assicurarti che la famiglia sia seriamente intenzionata ad accogliere una au pair e conosca, come te, le regole che la riguardano (quante ore di lavoro, quante giornate libere, pocket money, ecc).
      Se cerchi da sola una famiglia, i costi che dovrai sostenere, oltre a quelli del viaggio, sono l’assicurazione, e quelli legati ad eventuali documenti che dovrai preparare per la tua candidatura. Poi ci sono i costi legati alla scuola di lingua (se vuoi frequentarla), i mezzi pubblici, e altre piccole spese.

      Rispondi
    • Serena Principi
      Serena Principi dice:

      Ciao Giada,
      non ho capito bene cosa intendi per svolgere in due l’esperienza di au pair, provo lo stesso a risponderti. Fare l’au pair significa andare per un periodo di diversi mesi ad abitare presso una famiglia e occuparsi dei bambini, quindi non è possibile andare in due presso la stessa famiglia a fare la stessa cosa. In generale, potrebbe essere possibile partire in due per lo stesso paese, se ci sono due famiglie che cercano una au pair, ma non è detto che sia nella stessa città.

      Rispondi

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