Tirocini all’estero di gennaio

Ecco come cominciare bene il 2019, cercando una buona occasione per fare un tirocinio all’estero professionalizzante e utile per il nostro profilo e per il nostro futuro.

Questo mese ci sono opportunità per molti profili diversi, buona ricerca!

Per studenti di ingegneria e materie scientifiche – Programma Vulcanus in Giappone presso aziende – Giappone
Durata: 12 mesi a partire da settembre 2019
Requisiti: studenti al 4 anno o al penultimo di studi
Retribuzione: gli studenti selezionati ricevono una borsa di 1.900.000 yen per la copertura dei costi di viaggio, vitto e spese simili; il corso di lingua giapponese e l’alloggio sono gratuiti e inclusi nel programma
Scadenza: 20 gennaio

Per laureati in ingegneria elettronica o informatica – Tirocini presso Eurocontrol – Bruxelles (Belgio)
Durata: 6 mesi
Requisiti: conoscenza del linguaggio MATLAB o C, Neural Network, ottima conoscenza dell’inglese
Retribuzione: 900 euro mensili
Scadenza: 13 gennaio

Per laureati e studenti – Tirocini alla Corte dei Conti europea – Lussemburgo
Durata: 3, 4, o 5 mesi, a partire da maggio 2019
Requisiti: laureati o studenti che abbiano completato almeno 4 semestri di studio, interessati a una formazione pratica in uno dei settori d’attività della Corte dei Conti; conoscenza approfondita di una lingua ufficiale dell’UE e buona conoscenza di almeno un’altra lingua ufficiale UE
Prevista una retribuzione (1350 euro mensili) o meno, a seconda della disponibilità di bilancio della Corte dei Conti
Scadenza: 31 gennaio

Per laureati – Tirocini presso la Commissione Europea (settore amministrativo) – Bruxelles (Belgio)
Durata: 5 mesi, a partire da ottobre 2019
Requisiti: laurea e ottima conoscenza di almeno due lingue ufficiali dell’UE, una delle quali dovrà essere inglese, francese o tedesco
Retribuzione: è prevista una borsa di circa 1.176 euro mensili e il rimborso delle spese di viaggio. Viene inoltre offerta un’assicurazione sanitaria e per gli incidenti. I tirocinanti disabili riceveranno un supplemento alla borsa.
Scadenza: 4 febbraio (dal 10 gennaio)

Per diplomati o qualificati settore alberghiero – tirocinio orientativo programma Vogtland – Germania
Durata: 10 giorni
Requisiti: cittadinanza italiana o europea, qualifica o esperienza di almeno 3 anni nel settore alberghiero e ristorazione; tirocini orientativi per programma di inserimento lavorativo in Germania con Eurocultura-InGermania
Retribuzione: non specificata
Scadenza: 16 gennaio

Per studenti universitari – EAC European Astronaut Centre– Colonia (DE)
Durata: da 3 a 6 mesi
Requisiti: studi attinenti al settore e al dipartimento scelto
Retribuzione: previsto un rimborso spese di 600 euro
Scadenza: le candidature vengono accettate durante tutto l’anno

Per laureati e dottorandi – Tirocini presso la Banca Centrale Europea – Francoforte (Germania)
Durata: da 3 a 6 mesi
Requisiti: studi in economia, statistica, finanza, scienze informatiche, matematica o simili; conoscenza dei linguaggi MATLAB o Stata; buona conoscenza dell’inglese
Scadenza: 14 gennaio

Per laureati o laureandi – KYC Trainee e Procurement Trainee presso Banca europea degli investimenti – Lussemburgo
Durata: 5 mesi
Requisiti: laurea o studi universitari attinenti all’area di impiego, buona conoscenza dell’inglese, capacità analitiche
Retribuzione: è previsto un rimborso mensile a copertura delle spese
Scadenza: 18 e 29 gennaio

Per studenti o laureati – Development of CMS presso Europol – L’Aia (Olanda)
Durata: tra 3 e 6 mesi
Requisiti: studi attinenti alla posizione (computer science, software engineer, information retrieval, web development), conoscenza di JavaScript, HTML, CSS, esperienza in sviluppo web app, conoscenza dei linguaggi Python, Ruby e Java, buona conoscenza dell’inglese
Retribuzione: previsto un contributo per le spese di 800 euro mensili
Scadenza 27 gennaio

 

Prepariamo il nuovo anno, e salutiamo il 2018!

Siamo a dicembre e oltre a guardare a quanto abbiamo fatto durante i mesi scorsi è il momento per proiettarci in avanti al nuovo anno che sta arrivando.

A dicembre di solito si fa il bilancio di quanto fatto, possibilmente ricordandoci di quali erano gli obiettivi che ci eravamo dati (i famosi buoni propositi per l’anno nuovo!). Non sappiamo se siamo riusciti a fare meglio dell’anno precedente in quanto a informazione, orientamento e promozione delle opportunità europee per i giovani, ma possiamo dare alcune cifre che ci danno un’idea del lavoro svolto.

Nel 2018 abbiamo organizzato 11 eventi dedicati all’estero, per farvi conoscere le varie opportunità (studiare, svolgere tirocini, lavorare nel settore sanitario, fare pratica per avviare una impresa, ospitare uno studente straniero, svolgere all’estero il Servizio Civile, fare volontariato) e per farvi ascoltare testimonianze di chi ha viaggiato. Un centinaio di ragazzi e ragazze sono stati seguiti singolarmente nella ricerca dell’opportunità che cercavano, per capire come fare ad andare a studiare nel paese estero scelto, come candidarsi per un lavoro in un altro paese o come trovare una posizione di au pair, un volontariato estivo, un corso di lingua in una vacanza lavoro.
Abbiamo visto crescere il numero di voi che si è iscritto ai nostri due canali di informazione sulle opportunità europee (WhatsApp e Telegram) e i like alla nostra pagina FB Eurodesk Ancona.
Abbiamo partecipato agli Erasmus Days di ottobre, e alla formazione dedicata ai punti locali Eurodesk a Bruxelles, per rimanere sempre aggiornati su quello che c’è di nuovo per i giovani in Europa, e confrontarci con i colleghi europei per migliorare quello che stiamo facendo (fino al 9 gennaio tutti i ragazzi e le ragazze tra i 13 e i 35 anni possono aiutarci a capire come migliorare ancora rispondendo al sondaggio Eurodesk).

Poi siamo già pronti ad affrontare il 2019 con entusiasmo e nuove proposte per farvi conoscere tutto il meglio dell’Europa, e cominceremo l’anno con una buona notizia, che ci riguarda tutti molto da vicino: anche per il prossimo anno l’Informagiovani del Comune di Ancona ha aderito alla rete Eurodesk Italy e sarà Agenzia Locale!
Potremo così continuare a supportare i vostri progetti e i vostri sogni di partecipare (o organizzare) una esperienza all’estero, con informazioni personalizzate, orientamento e promozione delle migliori possibilità da cogliere!

Nel frattempo queste sono le ultime novità nel settore Europa e giovani: è stato da poco pubblicato l’Invito a presentare proposte del Corpo europeo di Solidarietà, con un budget di più di 96 milioni di euro, che permetterà a circa 100.000 giovani tra il 2019 e il 2020 di partecipare a esperienze finanziate di tirocinio, lavoro o volontariato in tanti progetti di solidarietà, in Italia e in Europa. L’invito è aperto anche a organizzazioni locali che vogliano promuovere attività sul territorio in cui operano e accogliere volontari da altri paesi.
Dal mese scorso è aperto anche l’Invito a presentare proposte Erasmus+ 2019, con le prime scadenze a febbraio: il programma supporta e finanzia progetti di mobilità ai fini di apprendimento per studenti, docenti, giovani e chi lavora con loro.

Per il prossimo anno continueremo a segnalarvi mensilmente le possibilità di fare tirocini all’estero per studenti e laureati, e a informarvi di sempre nuove occasioni attraverso i nostri canali WhatsApp , Telegram e Facebook. Abbiamo già in programma nuovi eventi e siamo determinati a migliorare la qualità della nostra promozione per poter raggiungere tutti i giovani destinatari delle nostre iniziative.
Per il 2019 abbiamo come obiettivo anche partecipare di più ad eventi esterni, quindi non esitate a invitarci!

Last but not least (come si dice nei migliori show), è il momento di fare a tutti voi i migliori auguri per queste feste e per il nuovo anno che sta per cominciare, e di ringraziarvi per averci seguito fino a qui: speriamo di rimanere in contatto anche in futuro e di proporre iniziative sempre interessanti (ci stiamo già lavorando)!

Vacanze e compiti: esigenze conciliabili?

Le vacanze di Natale sono ormai alle porte e tutti gli studenti, dai più piccoli ai più grandi, pensano già a come trascorrere le lunghe giornate di vacanza.

Per i giovani studenti il periodo delle vacanze di Natale significa relax e svago, per le loro famiglie significa potersi godere finalmente i propri figli, liberi dagli impegni scolastici e da quelli extra, dato che anche tutte le altre attività, sportive e ricreative o culturali, concedono una pausa in questo periodo.

Dopo i primi tre mesi di scuola, che in genere sono quelli che richiedono maggiore energia da parte degli studenti, la pausa natalizia ha il significato di far riacquistare ai ragazzi le forze per affrontare la seconda parte dell’anno scolastico, far trascorrere più tempo con i propri familiari e amici e allo stesso tempo anche divertirsi e coltivare la propria crescita personale.

A favorire queste esigenze di svago, relax e riavvicinamento familiare sembra indirizzata la circolare del Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, inviata nei giorni scorsi alle scuole con la quale invita gli insegnanti a limitare l’assegnazione di compiti per le vacanze di Natale.

Come è facile da immaginare la richiesta del Ministro ha suscitato subito molteplici polemiche da parte dei c.d. pro-compiti per le vacanze.

Come si suol dire: la ragione sta sempre a metà. Gli studenti hanno sicuramente bisogno di staccare e rallentare i ritmi scolastici e rilassarsi ma questo non è necessariamente in contrasto con lo svolgimento di qualche compito assegnato per le vacanze.

Infatti a parte i primi giorni di vacanza, quando tutti gli studenti sono al settimo cielo per potersi concedere finalmente la meritata pausa, poi anche loro stessi tendono ad annoiarsi.

Le giornate senza scuola sono decisamente lunghe e quindi basterebbe organizzarsi in maniera ragionevole per essere in grado sia di fare qualche compito sia di dedicarsi ad altre attività di proprio interesse.

Anche questo è un modo per diventare autonomi e imparare a organizzarsi, qualità e doti utili nella vita di tutti i giorni e in quella professionale.

I compiti mantengono in esercizio la mente, aiutano a consolidare i concetti ma questo non contrasta con la possibilità di esercitare le proprie conoscenze magari visitando delle città culturali oppure andando a vedere dei musei, delle mostre o ancora dedicare qualche ora alla visione di un buon film, all’ascolto di un concerto, alla lettura di un buon libro, ….

In ogni città c’è un ricca varietà di iniziative culturali e non solo per allietare le nostre e le vostre giornate; per Ancona il programma degli eventi è scaricabile qui.

Non mi resta che augurarvi Buon Natale e buone feste.

tirocini all'estero di dicembre

Tirocini all’estero di dicembre

Le feste si avvicinano ma non è ancora tempo di rilassarsi!
Questo è il momento per programmare un tirocinio per il prossimo anno, sia che siate studenti, laureandi o neolaureati. Ecco alcune possibilità di tirocini da cogliere nei prossimi giorni:

Per laureati – Internship SGHSI – Smart Grid and Smart Home Interoperability presso JRC- European Joint Research Centre – Petten (Olanda)
Durata: 5 mesi
Requisiti: laurea in ingegneria, fisica, scienze applicate, informatica e simili, conoscenza dell’inglese scritto e parlato a livello B2, conoscenza base di scripting, linguaggi di programmazione (es. Python, YAML, JavaScript), sviluppo (CSS, HTML), database, networks, protocolli informatici
Retribuzione: 25% della retribuzione di un funzionario AD5/1
Scadenza: 7 gennaio

Per laureati – Internship SciArt presso JRC- European Joint Research Centre – Ispra (Italia)
Durata: 5 mesi
Requisiti: laurea in materie umanistiche (Storia dell’arte, Scienze museali, e simili), per collaborazione all’organizzazione del Resonances Festival 2019, conoscenza dell’inglese scritto e parlato a livello B2, buone capacità analitiche e di problem solving
Retribuzione: 25% della retribuzione di un funzionario AD5/1
Scadenza: 20 dicembre

Per studenti – KPMG Summer Internship programme 2019 – Irlanda
Durata: da 3 a 10 settimane
Requisiti: essere studenti di facoltà economiche e finanziarie, buona conoscenza dell’inglese
Retribuzione: non prevista
Scadenza: non specificata

Per studenti – Campus Internship 2018/2019 azienda DOW – Terneuzen (Paesi Bassi) e altre sedi
Durata: da concordare
Requisiti: essere studenti di fisica, scienze dei materiali, ingegneria chimica, matematica o computer science, e simili; buona conoscenza della lingua inglese
Retribuzione e scadenza : non specificate

Per laureati, dipartimenti vari – tirocini presso ACER – Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia – Lubiana (Slovenia)
Durata: 6 mesi (con inizio a marzo o a settembre)
Requisiti: laurea attinente al dipartimento scelto, livello B2 della seconda lingua
Retribuzione: 500 euro mensili più abbonamento trasporto locale
Scadenza: non c’è scadenza per la candidatura

Per laureati e studenti – Tirocini alla Corte dei Conti europea – Lussemburgo
Durata: 3, 4, o 5 mesi, a partire da maggio 2019
Requisiti: laureati o studenti che abbiano completato almeno 4 semestri di studio; interessati a una formazione pratica attinente ad uno dei settori d’attività della Corte dei Conti; conoscenza approfondita di una lingua ufficiale dell’Unione Europea e una conoscenza soddisfacente di almeno un’altra lingua ufficiale
Prevista una retribuzione (1120 euro mensili) o meno, a seconda della disponibilità di bilancio.
Scadenza: 31 gennaio

Per studenti e laureati – tirocini presso ERA – EU Agency for Railways – Valenciennes (Francia)
Durata: da 3 a 5 mesi con inizio a marzo (per laureati)
Requisiti: laurea attinente, ottima conoscenza dell’inglese e di un’altra lingua comunitaria (laureati)
Retribuzione: 1.200 euro mensili e rimborso viaggio (per i laureati)
Scadenza: 6 gennaio per laureati, non specificata per studenti

 

Per chi non avesse trovato la sua opportunità perfetta, è possibile ricevere indicazioni personalizzate scrivendo a europa@informagiovaniancona.com. Vi ricordo anche che potete ricevere aggiornamenti sulle opportunità europee via Whatsapp inviando un messaggio con scritto Newseuropa al numero 3460042917.

Scuola: è tempo di iscrizioni

Come ormai da qualche anno, le iscrizioni al primo anno delle scuole di ogni ordine e grado, ad eccezione delle scuole dell’infanzia, devono essere effettuate on line, così come quelle ai corsi dei centri di formazione professionale delle Regioni che hanno aderito al sistema (tra le quali ci sono anche le Marche).

Come sempre l’iscrizione on line è obbligatoria per le scuole statali mentre rimane facoltativa per quelle paritarie.

Ma quest’anno c’è una novità: il periodo delle iscrizioni è stato anticipato. Le iscrizioni per l’a.s. 2018/2019 saranno infatti aperte dalle 8.00 del 7 gennaio alle 20.00 del 31 gennaio 2019. Ma già a partire dalle 9.00 del 27 dicembre 2018 si potrà accedere alla fase di registrazione su www.iscrizioni.istruzione.it.

Le domande di iscrizione, però, non sono vincolanti e quindi le famiglie possono chiedere il trasferimento a un altro indirizzo di studio o a un’altra scuola entro l’inizio della scuola o nei primi mesi del nuovo anno scolastico.

Un’altra interessante novità riguarda l’app Scuola in Chiaro grazie alla quale tutte le famiglie potranno scaricare facilmente sul loro tablet o telefonino le informazioni relative agli istituti di loro interesse attraverso QR code che saranno resi disponibili sui siti delle scuole o nel corso degli open day che si stanno svolgendo in tutta Italia per la presentazione dell’offerta formativa.

La procedura online prevede alcuni passaggi.

In primo luogo occorre registrarsi sul sito del MIUR (a partire dal 27 dicembre) per ottenere le credenziali di accesso; chi è già in possesso di un’identità digitale SPID non deve fare la registrazione e potrà accedere direttamente al servizio per le iscrizioni.

Ottenute le credenziali, si procederà con la compilazione on line della domanda di iscrizione e con l’invio della stessa alle scuole scelte (dal 7 al 31 gennaio). Nella domanda, infatti, è possibile indicare, in ordine di preferenza, fino a tre scuole di interesse.

Segue poi una terza fase in cui le famiglie vengono aggiornate sullo stato di avanzamento della domanda e l’eventuale accettazione da parte della scuola.

In caso di eccessive domande per una stessa scuola, verranno applicati i criteri di scelta stabiliti dal MIUR, tra i quali non rientra la precedenza temporale in base all’ordine di arrivo delle domande. Quindi avete tutto il tempo per prendere informazioni sulle varie scuole e sui vari indirizzi esistenti.

Se avete ancora qualche perplessità sulla scelta della scuola, all’Informagiovani potete trovare operatori pronti a fornirvi chiarimenti e a orientarvi nella scelta.

international experience canada 2019

IEC International Experience Canada – Working Holiday 2019

Il Canada è un paese immenso, relativamente poco popolato (rispetto all’Europa) e caratterizzato da un marcato  multiculturalismo, e ad oggi si conferma come uno dei paesi più accoglienti e aperti a persone provenienti da altre parti del mondo.
Questo non significa naturalmente che l’ingresso in Canada avvenga senza regole, ma ci sono possibilità offerte a chi è interessato a questo paese come destinazione per una esperienza di viaggio e lavoro, attraverso i programmi dell’IEC International Experience Canada.

Per i giovani tra i 18 e i 35 anni che vogliono trascorrere fino a un anno in Canada per esplorare il paese e lavorare per mantenersi c’è il programma di vacanza lavoro IEC – International Experience Canada, che anche quest’anno mette a disposizione 1000 visti vacanza lavoro per gli italiani.

Il programma è cambiato dal 2016, in particolare nella modalità di domanda di visto.

Per il 2019 il procedimento è lo stesso: una volta verificata la propria idoneità a partecipare (in base alla nazionalità, età, condizione familiare, formazione) compilando un semplice questionario online, si procede a creare un proprio profilo sul portale ufficiale e si viene inseriti in un bacino (pool) di potenziali destinatari del visto.
Solo quando si riceve l’invito si può effettivamente fare domanda per il visto vero e proprio: a quel punto ci sono 10 giorni per accettare l’invito, e 20 giorni dopo aver accettato per fare domanda di visto, sempre attraverso il portale.

Questo è il momento di pagare il fee, la quota richiesta (intorno a 150 dollari canadesi) e inserire i documenti per dimostrare ciò che abbiamo dichiarato quando abbiamo creato il profilo.
Durante l’anno ci sono più tornate di inviti, le rounds of invitations: è possibile rifiutare l’invito e rimanere iscritti nella pool per tutta la durata della sua validità (circa un anno) per poter essere invitati di nuovo in una tornata successiva.

Che cosa fare mentre aspettate l’invito?
passaporto: è opportuno farlo al più presto se non lo avete già, o se la scadenza del passaporto non copre tutta la durata della vostra possibile permanenza in Canada
– preparate il cv, o resume, per cercare contatti e inviare candidature di lavoro (per la ricerca partite da qui)

Fate attenzione a non acquistare biglietti aerei e assicurazioni sanitarie prima di aver ricevuto l’approvazione della domanda di visto, e a non impegnarvi ancora con un possibile datore di lavoro o affittuario. Non lasciate impieghi o corsi di studio già intrapresi prima di avere la certezza di partire, non è ancora il momento!
La possibilità di iscriversi al programma per il 2019 è stata aperta il 4 dicembre, se vi interessa il Canada è il momento di candidarsi!

Dovremmo uscire da Facebook?

Quello che scrivo oggi lo raccolgo da una suggestione condivisa da Luca Conti, un esperto di media digitali, marketing e nuovi orizzonti della comunicazione on-line (che ho la fortuna di avere anche come amico). L’altro giorno Luca ha condiviso un articolo del New York Times il cui titolo aveva questa domanda: “Hai il dovere morale di abbandonare Facebook?“. Non è la prima volta che si leggono cose che riguardano il social network blu (è diventato talmente presente e nominato che la ricerca dei sinonimi per chiamarlo è quasi leziosa), ma stavolta il giornalista americano propone un tema meno pratico e più legato al nostro stile di vita, a quello che decidiamo di fare della nostra vita e all’idea che abbiamo del mondo in cui vogliamo vivere.

Una prospettiva interessante perché, credo, mai come in questa epoca l’evoluzione tecnologica è talmente veloce, pervasiva e per certi versi incomprensibile che non è più questione che ci sta cambiando la vita nel modo di fare le cose, nella pratica. In un un tempo poco più lungo dell’immediato, mai come in altre epoche, la tecnologia sta cambiando il nostro modo di pensare, ragionare, immaginare e costruire il nostro futuro. L’articolo del NYT pone l’accento sul fatto che Facebook, da questo punto di vista, gioca un ruolo importante: raccoglie circa 2 miliardi di iscritti, le persone ci trascorrono (noi ci trascorriamo) un sacco di tempo, lo utilizziamo come fonte di informazione (lo abbiamo sostituito ai giornali, non vi pare?). Ma come lo gioca questo ruolo?

Secondo il filosofo ce ha scritto l’articolo del NYT decisamente male. Facebook è stato usato (o, forse, per come la si può intendere, si è fatto usare) per fare propagande politiche che sminuiscono il valore della democrazia (in tutti quei casi in cui questo social media è diventato un canale di diffusione anche di voci razziste o sessiste per esempio), è stato usato (si è fatto usare) per diffondere l’odio tra le persone (il cyberbullismo vi dice niente?), è stato usato (o si è fatto usare) per divulgare notizie false o culture che rimettono in discussione studi scientifici o elementari conoscenze di base (in primis nel campo della salute). La prima osservazione che viene in mente é: ma Facebook che c’entra? Sono le persone che sbagliano e utilizzano il media in modo sbagliato. In parte questo è vero, manca l’educazione all’utilizzo. In aula ultimamente faccio questo esempio: ho fatto lo scout e avevo, anche in tenera età, sempre con me un coltellino svizzero; non mi è mai venuto in mente di utilizzarlo per offendere qualcuno grazie al fatto che ho avuto un contenitore (lo scoutismo) che mi ha insegnato come utilizzarlo senza offendere. Non voglio esagerare dicendo che FB è un’arma, ma se è vero che può essere utilizzato in maniera pericolosa, è altrettanto vero che non c’è nessun contenitore “culturale” che ne insegni l’uso corretto (non solo come principi ma anche come tecniche). D’altro canto però non credo che Facebook possa legittimamente sentirsi senza colpe, soprattutto perché ci ha costruito un business. Ancora una volta, non voglio esagerare ma, sinceramente, è credibile che i produttori di armi non abbiano nessun ruolo sullo sviluppo delle guerre?

Chiaramente la faccenda con Facebook non è così drammatica, non è una guerra insomma. E capisco anche che è un ragionamento comprensibile quello di chi afferma che “ma io lo uso solo per postare le foto dei miei gatti o di quello che mangio”. Però la semplice fruizione del mezzo dovrebbe comunque farci sentire qualche responsabilità: siamo comunque dentro, condizioniamo altri ad entrarci, siamo “dati” che alimentano il business, possiamo essere utilizzati per fare esperimenti (digitali chiaramente). Tutto questo forse dovrebbe farci sorgere qualche domanda sulla nostra permanenza su Facebook. Personalmente me la sono posta e, unitamente alle analisi profonde sul senso dell’iscrizione a Facebook, mi sono chiesto anche che tipo di vantaggio (pratico e intellettuale) possa avere rimanere lì dentro. La mia risposta è che i vantaggi sono davvero pochi e, piano piano, nella mia personalissima scala valoriale sono superati da una serie di altri svantaggi (come quello di perdere tempo togliendolo non tanto al lavoro quanto ad attività, come lo sport e la lettura, che mi fanno sentire meglio). E voi, ve la siete fatta una domanda? E che risposta avete da condividere?

 

DiscoverEU 2018

Torna DiscoverEU!

Vi ricordate DiscoverEU, l’iniziativa della Commissione europea che ha permesso a migliaia di diciottenni di viaggiare gratis in treno per l’Europa?
La buona notizia è che ci sono altri pass Interrail disponibili per la prossima primavera ed estate!
I ragazzi e le ragazze che hanno partecipato e vinto il pass a giugno sono stati 15.000, sono diventati Ambasciatori DiscoverEU e qui trovate le immagini dei loro favolosi viaggi.

Domani avete una seconda possibilità di partecipare: dalle ore 12 di giovedì 29 novembre alle ore 12 di martedì 11 dicembre, almeno altri 12 000 giovani avranno la possibilità di vincere il pass per viaggiare in tutta Europa.

Il pass è per viaggi in treno o, dove non sarà possibile, in bus o altri mezzi, così da poter attraversare i vari paesi, e ammirare i cambiamenti di paesaggio mentre si va di città in città.
Per dare la possibilità ai tutti di partecipare, il biglietto permette di prendere anche altri mezzi di trasporto, come autobus e traghetti. In casi eccezionali e quando non sono disponibili altri mezzi, si potrà anche prendere l’aereo, soprattutto nel caso in cui i partecipanti vivono in zone isolate o sulle isole.

Il 2018 è anche anno europeo del patrimonio culturale: ne siamo circondati ogni giorno e spesso nemmeno ce ne accorgiamo, ma la ricchezza di cui godiamo è infinita e ha forme diverse: città, festival, natura, storia e arte sono sparsi ad ogni angolo d’Europa!
Potresti andare a visitare la Capitale europea della cultura (sai quali due città sono le Capitali della cultura quest’anno?), partecipare ad un festival musicale o teatrale, o ad altri spettacoli. O magari andare a visitare quel famosissimo museo di cui tutti parlano e che finora non hai avuto occasione di vedere.
Approfitta della possibilità di circolare per l’Unione in tutta libertà, capire meglio la diversità dell’Europa, apprezzarne la ricchezza culturale, fare nuove amicizie e, soprattutto, scoprire qualcosa di nuovo su te stesso!

Ecco i dettagli dell’iniziativa:
– non possono partecipare i ragazzi e le ragazze che hanno già vinto un pass a giugno;
puoi partecipare solo se hai 18 anni al 31 dicembre 2018, devi quindi essere nato tra il 1° gennaio 2000 (incluso) e il 31 dicembre 2000 (incluso);
– devi avere la cittadinanza di uno degli Stati membri dell’Unione europea al momento della decisione di aggiudicazione dei pass Interrail (prevista per metà gennaio 2019);
devi avere un documento di identità valido (passaporto o carta di identità), per poter inserire il numero nel modulo di domanda online.

Per partecipare, a partire da domani alle 12 dovrai andare sul sito DiscoverEU e cliccare su Partecipa, fornire i tuoi dati personali e informazioni su come ti preparerai per il viaggio. Dovrai rispondere a 5 domande di un quiz a risposta multipla sulla cultura europea e la sua diversità, e sulle iniziative dell’UE per i giovani.
Ecco alcuni siti per conoscerle tutte!
Portale europeo dei giovani, Portale dei giovani, Eurodesk il punto d’incontro dei giovani con l’Europa

Se vuoi viaggiare in gruppo, quando compili la domanda, puoi invitare altre 4 persone: una volta compilato il modulo di domanda, dovrai rispondere al quiz e alla domanda di spareggio. Sullo schermo comparirà un codice che deve essere comunicato agli altri membri del gruppo e gli permetterà di registrarsi sul Portale europeo per i giovani e di inserire i loro dati personali. Tutti i membri del gruppo devono avere 18 anni.

Se sei selezionato, ecco cosa potrai fare:
– partire da un paese Stato membro dell’Unione europea;
– programmare un viaggio di almeno 1 giorno e al massimo 30 giorni;
viaggiare tra il 15 aprile 2019 e il 31 ottobre 2019;
– andare in almeno un paese straniero che sia un paese membro dell’Unione europea;
– diventare anche tu ambasciatore DiscoverEU.
Per chi ha esigenze particolari saranno forniti informazioni e consigli, e potrebbero essere coperte le spese di assistenza speciale (persona di accompagnamento, cane per partecipanti ipovedenti, ecc.).

Mancano poche ore, siete pronti a vincere questa grande avventura?? 🙂

Ohana meetup, come cambiare il mondo (del lavoro)

Quante volte avete (abbiamo) pensato che la situazione lavorativa in cui ci troviamo non è quella che speravamo? Quante volte vi siete (siamo) detti: “bisogna fare qualcosa?” Quante volte poi, alla fine, avete davvero fatto qualcosa? Non so che idea ha chi legge questo post, ma io credo che cambiare qualcosa la prima mossa spesso è quella di cambiare un po’ noi stessi. Non vorrei che questo risultasse un invito mistico ad una vita più rilassata, spirituale eccetera eccetera. Sono convinto invece che molto spesso quando qualcosa non ci piace siamo portati a trovare un “colpevole” (alibi direbbe qualcuno) per sentirci meno costretti a dover fare qualcosa. Non vi pare?

Il passaggio successivo, quello in cui decidiamo di non darci degli alibi, è quello di trovare delle soluzioni e la cosa spesso è difficile. Anche perché in alcuni casi la soluzione non è che la possiamo trovare autonomamente o in breve tempo. faccio un esempio. Una questione che secondo me riguarda una gran parte di chi lavora (ma anche di chi il lavoro lo sta cercando) è che gli stipendi, in media, in Italia sono piuttosto bassi (anche in relativamente al costo della vita). Quindi se ho questo problema è chiaro che il primo istinto è quello di imprecare contro imprenditori, governo, sindacati e quanto altro mi viene in mente per cercare un colpevole (fase uno: l’alibi). Fase due: in un momento di riflessione, pensiamo se possiamo fare qualcosa… panico! In realtà su questo aspetto, da soli, forse possiamo fare ben poco. Credo invece che abbiamo una risposta anche a una situazione del genere: possiamo parlare, confrontarci e cercare soluzioni con altri. Sembra una stupidaggine ma non lo è affatto.

Con questo metodo, che potrei definire forse partecipativo, nei secoli scorsi sono nate nazioni, partiti politici, organizzazioni che si occupano di temi universali e anche aziende di successo. Con lo stesso metodo della partecipazione e del confronto ogni giorno ci sono persone che cercano di affrontare questioni pratiche, minime (se ci pensate, non si utilizzano confronto e partecipazione anche quando si decide chi prende l’automobile per andare a mangiare la pizza o fare la gita?). Lo facciamo probabilmente anche tutti noi in famiglia, piccola o grande che sia, quando le scelte da fare non sono così scontate. Quello che vi propongo oggi è di prendere in considerazione il metodo della partecipazione e del confronto anche per un tema grande e importante come quello di cambiare il mondo del lavoro. E di farlo dentro una famiglia (ohana in hawaiano) che si chiama Ohana Meetup. L’Ohana Meetup è una “festa” per cambiare il mondo del lavoro senza fare una rivoluzione (perlomeno nel senso che noi intendiamo tradizionalmente) ma cercando di compiere un’evoluzione, personale e di gruppo. Ve lo dice chi ha già partecipato alla prima edizione (quella del 2018, la prossima sarà a marzo 2019 ma per partecipare è necessario iscriversi entro il 15/12): se ti piacerebbe che le cose cambiassero, non c’è modo migliore per passare all’azione che farlo con qualcun altro che, sorridendo, ti dice: “perchè no?”. Ci vediamo all’Ohana Meetup!

tirocini estero novembre

Tirocini all’estero di novembre

Che sia obbligatorio o facoltativo, un tirocinio all’estero apre molte porte e soprattutto apre gli occhi sul mondo e su se stessi!
Ecco alcune buone opportunità da considerare, per studenti, laureandi o neolaureati.

Per studenti – tirocini presso l’ESAC _European Space Astronomy center  – Madrid (Spagna)
Durata: da 3 a 6 mesi
Requisiti: conoscenza dell’inglese e studi attinenti all’attività scelta
Retribuzione: previsto un minimo rimborso
Scadenza: 28 dicembre

Per studenti e laureati – settori vari – JRC – Joint Research Centre – sedi varie (Italia, Olanda)
Durata: da 3 a 5 mesi
Requisiti: essere studenti universitari che devono preparare la tesi di laurea, o laureati in ingegneria, scienze, biologia o simili; conoscenza certificata di due lingue comunitarie, una delle quali deve essere inglese, francese o tedesco.
Retribuzione: previsto un assegno pari al 25% della retribuzione di un funzionario di livello AD5/1
Scadenza: scadenze varie tra fine novembre e dicembre 2018

Per laureati, dipartimenti vari (HR, IT, comunicazione, analisi di mercato e dati) – tirocini presso ACER – Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia – Lubiana (Slovenia)
Durata: 6 mesi (con inizio a marzo o a settembre)
Requisiti: laurea attinente al dipartimento di assegnazione, livello B2 della seconda lingua
Retribuzione: 500 euro mensili
Scadenza: non c’è scadenza per la candidatura

Per studenti o laureati – tirocini vari presso International Diabetes Federation – Bruxelles (Belgio)
Durata: 6 mesi da marzo/aprile 2019
Requisiti: ottima conoscenza dell’inglese scritto e parlato, buona conoscenza del pacchetto Office
Retribuzione: non indicata
Scadenza: non indicata

Per laureati – tirocini Schuman presso il Parlamento europeo 
Durata 5 mesi a partire da marzo 2019
Requisiti: laurea attinente e conoscenze linguistiche come da guida ai tirocini
Retribuzione: prevista
Scadenza: 30 novembre

Per laureati – tirocini presso l’ERA – EU Agency for Railways – Valenciennes (Francia)
Durata: da 3 a 5 mesi con inizio a marzo
Requisiti: laurea attinente, ottima conoscenza dell’inglese e di un’altra lingua comunitaria
Retribuzione: 1.200 euro mensili e rimborso viaggio
Scadenza: 31 dicembre (è possibile fare domanda a partire dal 1 dicembre)

 

La formazione gratuita con i VOUCHER regionali

Il voucher formativo è un finanziamento destinato a chi desidera frequentare un master o un corso di formazione e va richiesto alle Regioni.

La Regione Marche ha messo a disposizione voucher formativi per la partecipazione a percorsi di formazione autorizzati, grazie ai quali è quindi possibile frequentare i corsi in maniera del tutto gratuita.

Un’opportunità questa da non sottovalutare viste le sempre più rare occasioni di trovare corsi di formazione gratuiti nel settore di proprio interesse.

Non tutti i corsi di formazione, però, rientrano nella categoria di quelli per i quali è possibile richiedere un voucher. Infatti rientrano in questa categoria solo i corsi presenti nel cosiddetto catalogo FORM.I.CA, ossia i corsi a Formazione individuale a catalogo, inviduati dall’interessato o dall’impresa per i suoi dipendenti.

Possono,infatti, presentare domanda per l’ottenimento del voucher:

sia i soggetti disoccupati/inoccupati (anche percettori di Naspi e di altre provvidenze);

sia i soggetti occupati (in questo caso l’azione formativa si svolge in orario di lavoro);

sia i lavoratori autonomi e i liberi professionisti.

I soggetti destinatari del voucher devono avere età maggiore di 18 anni e devono risiedere o essere occupati in ambito regionale.

Il voucher consente di coprire il costo di iscrizione e frequenza del percorso formativo scelto. Va richiesto alla Regione tramite il sistema informatico SIFORM in qualsiasi momento per tutta la durata del bando e quindi entro il 31/12/2019 (salvo esaurimento fondi).

Come fare per sapere quali corsi ci sono in questo momento per i quali è possibile richiedere il voucher? Semplice: basta consultare gli elenchi dei corsi alla pagina formazione del nostro sito oppure inviare una mail a formazione@informagiovaniancona.com. Gli elenchi vengono aggiornati quasi quotidianamente, quindi ogni giorno potreste corsi nuovi.

A cosa serve la tecnologia?

Come utilizziamo la tecnologia che abbiamo a disposizione? Personalmente credo di abusarne. La cosa dipende dal fatto che sono appassionato di oggetti tecnologici e di come questi riescano a semplificare cose semplici. Ammetto però anche che non sempre è così. Qualche volta accade che sono affascinato dalle “magie” che un oggetto tecnologico riesce a fare: pagare avvicinando lo schermo dello smartphone, trovare un’automobile nelle vicinanze da utilizzare al volo (come è permesso dai servizi di car sharing nelle grandi città), misurare il benessere fisico attraverso un semplice braccialetto di gomma. Queste tecnologie a volte alternano l’utilità pratica alla spettacolarità con la quale la raggiungono e questo mi (ci, immagino) conquista!

La tecnologia serve a migliorarci la vita nella maggior parte dei casi, ma siccome è parecchio connessa con meccanismi di marketing a volte scivola nel lezioso. E quindi nel poco utile. La domanda “A cosa serve la tecnologia?” messa a titolo di questo post l’ho presa da un articolo apparso su The Atlantic e ripreso nel numero 1278 di Internazionale. Nell’articolo si paventa l’ipotesi che un giorno tutti avremo un microchip impiantato sottopelle perché questa è la “naturale” evoluzione di quello che sta accadendo. D’altra parte la tendenza a modificare, in maniera più o meno incisiva, il nostro corpo l’abbiamo sempre avuta: pacemaker, protesi, stimolatori interni e anche le semplici lenti a contatto sono tutti strumenti tecnologici con i quali abbiamo accettato di modificare il nostro corpo perché ci sembrava potesse essere utile (se non addirittura vitale). Finora la maggior parte delle persone non ha un microchip sottopelle perché ancora non ci sono sufficienti motivi di utilità per averlo. Ma se le aziende che li costruiscono li trovassero?

Forse non sarà un trucco delle aziende che li producono a farci accettare un livello di tecnologia ancora più invasivo di quanto non sia lo smartphone attuale, ma la nostra graduale routine che renderà familiari oggetti che ci sembrano alieni. Questi scenari futuristici (nemmeno troppo, stiamo parlando di tecnologie che sono in campo da quasi 20 anni) dovrebbero farci però riflettere anche sull’attuale utilizzo della tecnologia, anche quella che ci risulta più facile. Non possiamo più cambiare il fatto che per prenotare un aereo bastano pochi clic sull’applicazione della compagnia che abbiamo nello smartphone (e possiamo farlo in ogni istante!), però magari possiamo evitare di consultare il nostro amico digitale ogni volta che abbiamo una curiosità, un’incertezza, un’esitazione o semplicemente non sappiamo cosa fare. La domanda è: in questi momenti la tecnologia ci serve davvero a qualcosa? Stiamo rendendo la nostra vita quotidiana più semplice e, vorrei dire più felice, o magari siamo vittime di un automatismo inconsapevole? Nel secondo caso magari può essere utile provare a imporsi abitudini diverse: avere il microchip sottopelle è davvero molto più bello se nel frattempo avremo guadagnato in consapevolezza. Dal mio punto di vista la consapevolezza ci aiuta anche a utilizzare meglio gli strumenti che abbiamo, a trarne il maggior vantaggio e scegliere quelle che ci sono utili scartando quelle che non ci servono (con buona pace delle mode passeggere o delle tendenze).

BeSmart! Perchè lo abbiamo fatto

Anche qualche giorno fa confrontandomi con due persone che si occupano di selezione e formazione del personale è uscita questa cosa: “il problema non è che i ragazzi non sono preparati, la questione è che non sembrano essere in grado di inserirsi in un contesto diverso da quello scolastico”. C’è un libro, l’ultimo di Baricco, di cui ho letto soltanto una parte riportata da Luca Sofri su ilPost in cui, ahimè, si afferma che “la scuola così com’è appartiene a un’altra era“. Potrei aggiungere che forse anche il mondo accademico, così com’è, appartiene a un’altra epoca.

Non voglio qui fare una critica alla scuola e all’università, soprattutto se la critica fosse letta poi come la volontà di disfarsi e liberarsi di queste istituzioni. In realtà credo che, al contrario, come dimostrano anche alcuni dati, nel nostro Paese è urgente un investimento nella formazione e nello sviluppo della cultura (qui un infervorato articolo sulla questione). Però è anche vero che molti dei ragazzi e delle ragazze che incontriamo, anche quando si vede o dimostrano di essere molto preparati su competenze tecniche, hanno evidenti difficoltà in ambiti che non siano quello che hanno studiato. Come si comunica in pubblico, come si gestisce una relazione con gli altri, come si rimane concentrati su di un obiettivo, come si gestiscono crisi e cose che non vanno come previsto: su queste ed altre abilità, tendenzialmente, molti sono impreparati. Il nostro sistema formativo non ha spazi, al momento, di approfondimento di questi aspetti se non in maniera in formale o, come spesso accade, rimandata alla buona volontà del singolo docente (e magari ce ne fossero di più!).

Tutto ciò che non si impara a scuola è rimandato alla famiglia (che non può però essere onnisciente) o all’autonomia del singolo. Per cui magari qualche elemento di team building lo apprendi se pratichi uno sport di squadra, qualche elemento di comunicazione se sei appassionato di teatro, alcuni flash di problem solving se partecipi alle attività scout della tua città. Chiaramente puoi evitare tutte queste situazioni e provare a cavartela con la scuola della strada: può andare bene oppure no. Credo però che nel 2018 potremmo avere altre opportunità o, meglio, sarebbe auspicabile che il sistema formativo affrontasse anche questi aspetti, quelle che in gergo si chiamano soft skill: per fare un esempio, le buoni doti comunicative non dovrebbero essere in capo solo al tizio che sembra più svelto, ma ad un certo livello di base dovrebbero essere un’abilità diffusa.

Chiaramente quando abbiamo ideato BeSmart! non avevamo intenzione di sostituirci all’attuale sistema formativo, ma essere una sorta di pionieri nell’affrontare questo tema. E siccome non siamo nemmeno maestri in molte delle smart skill che proponiamo (così le abbiamo chiamate, competenze intelligenti potrei azzardare in una delle possibili traduzioni) abbiamo chiamato dei testimonial per ognuna delle competenze che ci è venuta in mente: venerdì prossimo (26 ottobre) sentirete parlare Laura sull’importanza di conoscere le lingue, Cristiana su quella di saper comunicare (non solo attraverso la lingua), Antonella sulla determinazione e la perseveranza, Laura (un’altra) sulla costruzione delle relazioni. Ci saranno anche due ospiti a sorpresa (e proprio per non rovinarvela non vi dico chi saranno, ma porteranno altri due temi altrettanto interessanti). Personalmente mi sono persuaso che questo tipo di occasioni siano molto formative, si esce con qualcosa in più in testa e qualche volta nel cuore.

PS: se c’è ancora posto potete prenotare il vostro posto qui

CES ESC corpo europeo di solidarietà 2018

Corpo europeo di solidarietà, le novità

Come forse ricordate, abbiamo parlato già lo scorso anno del CES – Corpo europeo di solidarietà, del suo avvio e di come funziona. Sappiamo già che migliaia di giovani tra i 18 e i 30 anni sono partiti per sostenere attività di solidarietà in varie zone d’Europa e non solo, con un volontariato, un tirocinio o un vero e proprio lavoro.

Il concetto di solidarietà, valore fondante dell’Unione, è alla base della creazione del Corpo europeo di solidarietà, che mira a promuovere un cambiamento sociale positivo. Il CES infatti offre ai giovani l’opportunità per contribuire significativamente alla società, promuovere solidarietà ma anche sviluppare competenze, abilità e conoscenze, attraverso un’esperienza umana e professionale.

La novità è che dal 5 ottobre 2018 il Corpo europeo di solidarietà ha una sua base giuridica specifica, un suo regolamento e un suo bilancio dedicato. Tutto ciò rende possibile l’avvio di tanti nuovi progetti che, com’è stato finora, consentono ai giovani di contribuire ad azioni di aiuto alle persone e le comunità bisognose, anche nel proprio paese.

Vediamo allora le tipologie dei progetti che sarà possibile vedere finanziate dal CES – Corpo europeo di solidarietà, a seguito del primo invito a presentare proposte, pubblicato ad agosto. Oltre al volontariato individuale a lungo termine, ai tirocini e agli impieghi nei settori della solidarietà, ecco le novità

  • le organizzazioni potranno offrire progetti a breve termine (da 2 settimane a 2 mesi) per gruppi di volontari. Le organizzazioni che non hanno ancora ottenuto il marchio di qualità, o quality label, necessario per poter presentare proposte, lo potranno richiedere in qualsiasi momento all’agenzia nazionale Erasmus+
  • potranno accedere ai finanziamenti non solo organismi pubblici e privati che hanno sede negli Stati membri dell’UE, ma anche i giovani registrati nel portale del corpo europeo di solidarietà potranno costituire un gruppo di almeno 5 partecipanti e creare loro stessi attività di solidarietà rivolte alla propria comunità e della durata che può andare dai 2 ai 12 mesi;
  • alcuni progetti di volontariato sono aperti anche alla partecipazione di organizzazioni non UE di paesi quali Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Turchia, ex Repubblica jugoslava di Macedonia e altri paesi partner.

Per molte delle attività il termine per la presentazione delle proposte è il 16 ottobre ma c’è tempo ancora fino al 18  febbraio 2019 per i progetti di gruppi di volontariato. Per chi è interessato a presentare proposte, il consiglio è di partire dalla Guida del Corpo europeo di solidarietà, per capire bene quali sono i principi che lo ispirano, le finalità e di conseguenza proporre progetti per attività coerenti con le premesse.

Non resta che iscriversi al Corpo europeo di solidarietà e vedere quali sono le missioni a cui potresti prendere parte!

Study Abroad: una marcia in più

Study abroad, studiare all’estero, è l’evento che l’Informagiovani di Ancona organizza in collaborazione con le agenzie di soggiorni studio, per far conoscere le opportunità di formazione scolastica all’estero ai ragazzi dai 14 ai 18 anni.

Sempre più spesso i genitori di ragazzi studenti delle scuole superiori si sentono chiedere dai propri figli la possibilità di andare a studiare all’estero per un periodo più o meno lungo.

Ovviamente di fronte a una tale richiesta i genitori vengono assaliti da tanti dubbi e preoccupazioni. Lasciare andare un figlio in un altro Paese a una così giovane età non è senz’altro facile perché si teme che non sia in grado di affrontare da solo un cambiamento così importante. E non solo i genitori sono anche preoccupati per quello che aspetta al proprio figlio al rientro, dopo un periodo più o meno lungo di assenza dalla scuola italiana.

Ebbene, il programma di studio all’estero, conosciuto anche come “High school Program” prevede, infatti, la possibilità di frequentare un trimestre, un semestre o un intero anno scolastico all’estero, a seconda del paese scelto.

E cosa importante è riconosciuto dal MIUR. La durata massima della frequenza all’estero, al fine di garantire la riammissione in Italia, è di un anno scolastico purchè esso si concluda prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. Nonostante il periodo di studio all’estero sia riconosciuto in Italia, tuttavia la riammissione e il passaggio al semestre o all’anno scolastico successivo non è automatica. Occorre quindi concordare, prima della partenza, con i professori e con il dirigente scolastico le modalità di riammissione.

Il programma è rivolto ai ragazzi/e di età tra 14 e 18 anni ma è consigliabile affrontare una scelta di questo tipo al terzo o quarto anno della scuola superiore, quando già i ragazzi/e hanno raggiunto un certo livello di autonomia e non sono impegnati con l’esame di maturità.

Ma da dove si inizia?

Innazitutto occorre scegliere una delle tante agenzie/associazioni, riconosciute dal MIUR, che si occupano di selezionare gli aspiranti partecipanti, prepararli alla partenza, scegliere le scuole all’estero e assegnarle a ciascuno e seguire gli studenti durante tutta la durata del programma.

La domanda va presentata diversi mesi prima della partenza; addirittura un anno prima per l’anno scolastico. La partenza in genere avviene nel mese di luglio dato il diverso inizio dell’anno scolastico negli altri paesi e la necessità di arrivare con un certo anticipo in modo da ambientarsi nel nuovo Paese.

I costi, abbastanza sostenuti, in genere variano da Paese a Paese e in base alla durata del soggiorno ma esiste anche la possibilità di ottenere delle borse di studio a copertura almeno parziale.

A fronte di questi aspetti, però, non si può non riconoscere l’importanza di esperienze di questo tipo, esperienze che formano la persona, il carattere e danno una marcia in più per il futuro professionale.

In primis certamente la possibilità di imparare meglio o da nuovo una lingua straniera, requisito ormai fondamentale in un mercato del lavoro ma anche in un mondo sempre più multiculturale.

Diventare cittadini del mondo, costruire un pacchetto di conoscenze e competenze da spendere in un mercato del lavoro sempre più globalizzato, innalzare le proprie soft skill di tipo relazionale, comunicativo e organizzativo: sono le esigenze sempre più pressanti degli studenti di oggi.

Per saperne di più vi invito a partecipare al nostro evento Study Abroad, dove avrete la possibilità di conoscere ben 13 agenzie e le opportunità da loro offerte e ascoltare la testimonianza di un ospite su come le sue esperienze di studio all’estero hanno influìto sul suo futuro professionale e contribuìto alla sua crescita personale.

La partecipazione all’evento è gratuita e aperta a tutti. Basta iscriversi.

timetomove2018 Eurodesk Ancona

Time to Move 2018, i nostri eventi!

E’ ottobre, e anche quest’anno torna Time to Move!

Time to Move è l’iniziativa europea di informazione e promozione delle opportunità di mobilità per studiare, vivere, lavorare e fare volontariato all’estero, promossa dalla rete Eurodesk, di cui anche noi facciamo parte.

Si può partecipare cominciando dal “Time to Move T-Shirt Design Contest”, un concorso per la creazione della maglietta più bella che esprima che cosa vuol dire per voi viaggiare: si vince un pass InterRail e altri premi interessanti!

Time to Move è anche poter scegliere tra tanti eventi organizzati per tutto il mese di ottobre. Queste attività ti faranno conoscere le tante possibilità per andare all’estero e partecipare a un progetto internazionale, esplorare l’Europa o acquisire esperienze che serviranno per il tuo futuro.

Per quest’anno, abbiamo organizzato due incontri diversi qui ad Ancona:

  • il primo è sul programma Erasmus per giovani imprenditori: sarà presente la referente del punto di contatto locale del programma, che ci spiegherà quali sono i requisiti richiesti per partecipare, quali sono i finanziamenti previsti e come accedere al programma. Avremo anche una testimonianza via Skype di un giovane imprenditore che sta svolgendo questa esperienza in questo momento!

 

La partecipazione ai due eventi è gratuita e aperta a tutti gli interessati, basta iscriversi attraverso la pagina dell’evento.

E se non hai trovato qui quello che ti interessa, contattaci e ti aiuteremo a trovare il progetto internazionale più adatto a te!

Scelta post laurea triennale

Dopo tre anni di studio ed impegno per conseguire la laurea triennale, gli studenti hanno di nuovo bisogno di consigli su come scegliere la strada giusta per il proprio futuro.

Alcuni laureati decidono di entrare nel mondo del lavoro, altri decidono di continuare gli studi all’estero, dove la magistrale è chiamata Master Degree, altri valutano l’iscrizione ad un master di primo livello, una buona metà di laureati continuano il percorso iscrivendosi ad un corso di laurea magistrale.

Il master di primo livello è rivolto a coloro che vogliono una formazione più professionalizzante dopo la triennale. Questo percorso esiste solo in Italia; nei paesi esteri ci sono dei corsi universitari di un anno, o anche meno, ma non sono paragonabili a questo titolo. I master di primo livello possono essere organizzati dalle università oppure da enti privati. Entrambi hanno i loro aspetti positivi e negativi; se sono organizzati da enti privati è probabile che sono spendibili per lo più nell’azienda che li ha organizzati, mentre il master universitario è riconosciuto, ma non sempre garantisce un accesso rapido al mondo del lavoro come ci si potrebbe aspettare.

Sicuramente valutare di intraprendere un nuovo percorso di studi universitari: una laurea magistrale, è una decisione importante e a volte appare come un’impresa difficile; le possibilità offerte sono numerose, e non è facile riconoscere le proprie passioni, motivazioni ed aspirazioni (anche se noi consigliamo sempre di partire da queste!).

Per scegliere un corso di laurea magistrale piuttosto che un altro è fondamentale analizzare le proprie qualità personali, le conoscenze e competenze acquisite durante il percorso triennale, cercando di capire i punti di forza e di debolezza su cui voler investire per il futuro.

Altrettanto importante è confrontare quanto è emerso con le figure professionali incontrate durante la triennale, tenendo conto della continua evoluzione del mercato del lavoro.

Essenziale raccogliere tutte le informazioni possibili sull’Ateneo, la facoltà ma soprattutto sul percorso di studi; valutando i piani di studio, analizzando gli insegnamenti caratterizzanti e quelli integrativi, confrontandoli con le proprie aspettative. Valutare i contenuti ed i metodi attuati dai docenti cercando di capire se si tratta solo di professori universitari o anche di professionisti che hanno esperienze accademiche e non.

Informarsi significa tenere costantemente sotto controllo il sito dell’Ateneo per restare aggiornati su eventuali bandi, prove di ammissione, scadenze e non solo, infatti anche per la scelta della magistrale le facoltà organizzano attività di orientamento ed open day.

Tirocini all’estero di settembre

Avete già fatto il vostro tirocinio all’estero? O state pensando che potrebbe essere una buona occasione per spiccare il volo verso un futuro professionale brillante?

Ecco qualche opportunità di stage all’estero per studenti universitari o laureati, da considerare ora per l’inverno o il prossimo anno!

Per studenti – tirocini in settori diversi dell’ESA – Agenzia Spaziale Europea – sedi varie
Durata: da 3 a 6 mesi
Requisiti: essere studenti universitari (prevalentemente ci sono opportunità per materie tecniche e scientifiche).
Retribuzione: previsto un rimborso spese di 600 euro mensili
Scadenza: 15 ottobre

Per laureati – tirocini presso l’ITLOS – International Tribunal for the Law of the Sea – Amburgo (Germania)
Durata: 3 mesi, con inizio a gennaio 2019
Requisiti: laurea in giurisprudenza, relazioni internazionali, pubbliche relazioni, scienze politiche, scienze librarie e traduzione, impegnati in un percorso di formazione post-laurea. Richiesta conoscenza dell’inglese e/o francese.
Retribuzione: non prevista
Scadenza: 30 settembre

Per studenti delle università partner (Macerata, Camerino e Urbino per le Marche) – tirocini curricolari presso le Ambasciate, i Consolati e le Rappresentanze permanenti del Ministero degli Esteri presso le Organizzazioni internazionali , e gli Istituti di Cultura Italiana all’estero
Durata: 3 mesi
Requisiti: essere studenti di una delle lauree che permettono la carriera diplomatica (vedi bando), conoscenza dell’inglese almeno di livello B2
Retribuzione: previsto un rimborso spese di circa 300 euro mensili
Scadenza: 12 ottobre

Per studenti – tirocini presso l’OCSE – Organizzazione per la Cooperazione economica e lo Sviluppo – Parigi (Francia)
Durata: da 1 a 6 mesi
Requisiti: essere studenti in una delle discipline d’interesse dell’OECD, ottima conoscenza dell’inglese o del francese e buona conoscenza di un’altra lingua
Retribuzione: previsto un contributo alle spese di circa 700 euro al mese
Scadenza: 30 novembre

Per laureati – tirocini presso il Comitato delle Regioni – Bruxelles (Belgio)
Durata: 5 mesi
Requisiti: laurea, conoscenza approfondita di una lingua ufficiale dell’UE e di inglese o francese
Retribuzione: previsti 1170 euro mensili
Scadenza: 30 settembre

Per neolaureati – tirocini presso il Segretariato del Consiglio dell’Unione europea – Bruxelles (Belgio)
Durata: 5 mesi
Requisiti: laurea, conoscenza approfondita di una lingua ufficiale dell’UE e di inglese o francese
Retribuzione: previsti 1176 euro mensili
Scadenza: 28 settembre

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