Il CV non è un modello

Chi non si è mai confrontato con la scelta del “modello di cv” per candidarsi per un lavoro? E allora, cosa significa che il cv non è un modello?
Basta pensarci un attimo, e tutto diventa chiaro. Se riflettiamo su che cosa è un cv, e soprattutto sullo scopo che deve avere, capiamo subito che confidare in un “modello” spesso non è una strategia vincente.
Il cv è la presentazione del nostro profilo professionale, delle nostre esperienze e capacità, e questo ce lo siamo detto tante volte, anche qui sul nostro blog.
Ma è anche lo strumento attraverso il quale cerchiamo di evidenziare e far risaltare le nostre capacità, i nostri punti di forza, i nostri assi nella manica.
L’obiettivo che cerchiamo di raggiungere non è forse quello di distinguerci? E allora come potremmo farlo, se ci incaselliamo in un modello uguale per tutti, senza rivederlo in nessuna parte e senza adattarlo un po’ a quello che vogliamo dire?
Ecco, questo è quello che intendo quando dico che il cv non è un modello: bisogna fare in modo che la forma del cv contribuisca alla comunicazione del contenuto, che è per ognuno un po’ diverso.
Alcune aree di informazioni , come i contatti personali, sono indispensabili per tutti, ma ci possono essere altre informazioni che non trovano immediatamente un posto nel cv e bisogna trovare un modo per evidenziarle e valorizzarle. Potrei non avere molto da scrivere sotto la categoria “lingue straniere” ma magari ho capacità manuali o artigianali che ho appreso in contesti informali (cioè non a scuola o a seguito di un corso specifico) e allora potrei creare una sezione specifica per indicarle. Oppure posso non avere approfondite competenze informatiche ma ho sviluppato capacità di relazione in esperienze di viaggi e attività di volontariato o di gruppo. Come fare a dare uno spazio adeguato a questi elementi che mi distinguono, mi caratterizzano e spesso possono essere significativamente importanti per il lavoro per cui mi voglio candidare?

Vale la pena di prendere un modello come punto di partenza, ad esempio quelli che vi suggeriamo noi, e poi rivederlo pensando alle cose che vogliamo raccontare di noi al prossimo datore di lavoro a cui ci rivolgiamo (sempre tenendo a mente che cosa gli può interessare).
Aggiungo una nota: se vi viene richiesto un modello specifico, usate quello, in questo modo sarete sicuri di incontrare le preferenze del destinatario. Ad esempio, vi verrà richiesto il modello europeo ogni volta che parteciperete ad una iniziativa (una mobilità all’estero, un corso di formazione o altro) finanziata dall’Unione europea. Quasi sempre anche per la partecipazione a bandi e concorsi nel settore pubblico vi viene richiesto il modello europeo. In questi casi, cercate ugualmente di rendere al meglio il vostro profilo, ma seguendo il form già dato.
Ricordando sempre che un cv deve essere chiaro, leggibile, sintetico e completo, potrete comunque fare in modo che rispecchi la vostra esperienza e personalità, in altre parole, che sia unico, come voi!

Servizio civile: un anno speso bene

Il Servizio Civile Nazionale consiste in un anno nel quale il giovane partecipante svolge un’opera di vera e propria cittadinanza attiva: diventa cioè un cittadino che lavora al servizio dello Stato restituendo allo stesso una parte di quello che riceve contribuendo a costruire una parte della società civile.

Si viene, infatti, impiegati in varie attività di utilità sociale, secondo il progetto per il quale ci si è candidati e si è stati selezionati, che può essere proposto da vari enti.

Indipendentemente dal progetto scelto, il servizio civile nazionale rappresenta un anno dedicato alla formazione e alla crescita professionale.

In diversi casi rappresenta il primo contatto con il mondo del lavoro, e in qualche misura mette già di fronte a delle responsabilità, abituando ad avere impegni ed obblighi nuovi, svezzandosi spesso dall’essere solo figli o studenti.

Per molti giovani, anche laureati, rappresenta inoltre un’alternativa alla disoccupazione.

Infatti il SCN assicura una minima autonomia economica in quanto è previsto un assegno mensile di 433 euro.

Da pochi giorni il Dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale ha pubblicato due bandi per la selezione di 1.830 volontari da impiegare in progetti di servizio civile nazionale, nell’ambito delle finalità istituzionali individuate dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.

Entrambi i bandi sono rivolti all’agricoltura sociale: i progetti riguardano sia il settore dell’educazione e promozione culturale – dai temi alimentari a quelli ambientali e della biodiversità – sia il settore dell’assistenza, per favorire l’inserimento lavorativo dei giovani nell’agricoltura.

Il primo bando prevede la selezione di 489 volontari di servizio civile che saranno impegnati in 47 progetti, il secondo la selezione di 1341 da impiegare in 150 progetti.

Il secondo bando, però, è rivolto solo ai GIOVANI NEET iscritti al PROGRAMMA GARANZIA GIOVANI.

Per il resto i requisiti generali sono gli stessi e cioè: avere un’età compresa tra 18 e 28 anni, essere cittadini italiani o di uno Stato membro dell’UE regolarmente residenti in Italia o cittadini extracomunitari regolarmente soggiornanti in Italia.

Per poter partecipare al bando occorre scegliere il progetto di proprio interesse ed inviare la domanda, secondo le indicazioni contenute nei due bandi, direttamente all’ente che realizza il progetto prescelto.

È possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto di servizio civile nazionale in ciascuno dei due bandi.

Complessivamente nei due bandi sono previsti 10 progetti relativamente alle Marche con complessivi 24 posti.

Per sapere quali sono i progetti tra cui scegliere potete consultare la banca dati ufficiale oppure rivolgervi all’Informagiovani dove troverete l’elenco e i bandi dei progetti delle Marche ed operatori pronti a darvi le informazioni essenziali per poter partecipare e ad aiutarvi nella ricerca di qualunque progetto.

Le domande vanno presentate entro e non oltre le ore 14.00 del 5 febbraio 2018.

Le nostre vacanze di Natale

“This song says, no matter who you are,
No matter where you go in your life
At some point you’re going to need
Somebody to stand by you.

Oh yeah! Oh my darlin’ stand by me!
No matter who your are, no matter where you go in life
You gon’ need somebody, to stand by you.
No matter how much money you got, or the friends you got,
You gon’ need somebody, to stand by you

Questo è l’inizio di “Stand by me”  una canzone di Ben E. King conosciuta forse più nella versione di John Lennon e per il film omonimo (Stand by Me – Ricordo di un’estate, diretto nel 1986 da Rob Reiner, tratto dal racconto Il corpo (The Body), contenuto nella raccolta di novelle Stagioni diverse di Stephen King). Queste prime righe che abbiamo scelto non ci sono nella edizione originale, ma nella versione di Playing for Change, un progetto musicale che ha dato vita a una band formata essenzialmente da artisti di strada di varie etnie.

Questa canzone solitamente non è associata al Natale anche se il messaggio che contiene è molto vicino alle atmosfere di questi giorni. O, perlomeno, quelle che imagginiamo dovrebbero essere le atmosfere: più solidarietà, compassione, benevolenza, senso di appartenenza e di vicinanza agli altri indipendentemente dagli interessi e dalle risorse. L’abbiamo scelta perché ci piacerebbe che un certo senso di vicinanza e condivisione fosse anche quello che trasmettiamo ogni giorno con il nostro servizio: quando proviamo ad aiutare qualcuno di voi a cercare un lavoro, a scegliere un percorso formativo, a revisionare insieme un curriculum vitae, a trovare una soluzione a richieste, dubbi, incertezze. Ci piacerebbe, insomma, che fare informazione orientativa, significasse anche stare vicino alle persone (e speriamo di esserci riusciti qualche volta). L’augurio che ci facciamo e che vi facciamo è quello di avere bisogno di qualcuno che vi stia vicino.

 

 

Ci prendiamo qualche giorno di vacanza: oltre ai canonici 25 e 26 dicembre, saremo chiusi anche dal 27 al 29 dicembre; torniamo poi tutte le mattine dal 2 al 5 gennaio e poi con orario normale dall’8 gennaio.

Erasmus+, le novità 2018 nel settore gioventù

La prima metà del 2018 si apre con alcuni cambiamenti anche per quanto riguarda i progetti dell’asse gioventù del programma Erasmus+ (scambi giovanili, mobilità degli youth worker, servizio volontario e partenariati), rispetto a quanto previsto dalla prima versione della Guida e della Call 2018. Abbiamo già visto quali sono le novità nel settore della scuola, vediamo ora cosa succede per la mobilità l’educazione non formale.

Una prima novità riguarda le attività di volontariato tra paesi membri che, ancora per i progetti presentati alle due prime scadenze del 2018, rimarranno sotto il programma Erasmus+. In futuro, come da nuovo regolamento, i volontari che si muoveranno tra un paese membro e l’altro parteciperanno a progetti del Corpo europeo di solidarietà, mentre il volontariato tra paesi membri e gli altri paesi programma continuerà a far parte del programma Erasmus+.
A seguito di questo cambiamento, i fondi inizialmente destinati al volontariato con il Corpo europeo verranno impiegati, almeno per la prima metà del 2018, per finanziare le attività di volontariato di Erasmus+ (es. SVE).

Novità del giorno: è stata pubblicata proprio oggi la nuova versione della Guida Erasmus+ 2018 che riporta questa modifica per i progetti delle attività di volontariato.

Un’altra novità per l’inizio del 2018 è che la prima scadenza per presentare progetti del settore gioventù (in tutte le Key Action), prevista per il 1 febbraio nella Call 2018, è posticipata al 15 febbraio.

L’ANG – Agenzia Nazionale Giovani, l’ente a cui facciamo riferimento in Italia per la realizzazione delle attività nel settore gioventù del programma Erasmus+, ha pubblicato poche settimane fa le informazioni sulla ripartizione dei fondi disponibili tra le varie attività e per le tre scadenze previste per la presentazione dei progetti da parte delle organizzazioni. Salvo aggiornamenti dovuti alle ultime novità, ecco tutti i numeri.
Nella stessa comunicazione sono state date interessanti indicazioni per la progettazione, come priorità da tenere ben presenti.

Tanti cambiamenti già in atto per l’anno nuovo: un augurio a tutti di trovare la propria buona opportunità!

Unlearning: un primo passo verso nuovi modi di vivere

Ieri pomeriggio nella nostra sala dell’Informagiovani si è svolta la proiezione del film Unlearning, un bilancio dell’evento? È senza dubbio più che positivo! Ciò è stato possibile grazie alla calorosa partecipazione di chi ha festeggiato con noi in maniera alternativa l’arrivo delle feste. Invece di pagare il classico biglietto d’ingresso per il film, abbiamo chiesto ai partecipanti di barattarlo con un prodotto di cibo locale. Già prima delle 18.30 in numerosi ci hanno raggiunto accompagnati dai prodotti delle nostra terra, che sono stati poi riposti simbolicamente in un carrello della spesa. In pochissimo tempo quel carrello era già stracolmo, ognuno ha portato un pezzetto di se attraverso questo “dono”.

Ci teniamo a ringraziare tutti coloro che hanno deciso di partecipare a questa iniziativa. L’intento era quello di portare per un pomeriggio nuovi spunti di riflessione agli spettatori. Abbiamo scelto proprio il documentario “Unlearning” perché ci sembra veicoli un segnale diretto e chiaro: oltre al nostro “modo di vivere” ne esistono molti di più e soprattutto per scoprirli, non è necessario andare troppo lontano. Grazie alla spontaneità e la naturalezza della famiglia protagonista, possiamo forse dire di essere partiti anche noi per un viaggio attraverso ecovilaggi, comuni e tanto altro. Speriamo che questo viaggio vi abbia lasciato qualcosa e che magari in futuro iniziassimo tutti quanti a disimpararae un po di più e a vivere liberamente con consapevolezza le nostre vite.  Rinnoviamo nuovamente i nostri ringraziamenti a chi ha deciso di venire e ai produttori del film. Vi ricordiamo che tutti i prodotti saranno spediti al più presto alla famiglia Basadonne a Genova.

Non dimenticate che avrete inoltre la possibilità di scaricare la foto di gruppo con il “carrello Unlearning” e anche altri scatti di ieri qui: Proiezione film “Unlearning”. Vi auguriamo nel frattempo buone feste e qualora lo vogliate passate a trovarci e soprattutto se avete delle proposte da farci saremo più che lieti di discuterne insieme.

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parla per te

Parla per te

Farsi accompagnare a colloqui di lavoro da un genitori, amici o fidanzati non è una buona idea, e di questo hanno parlato in tanti, tra gli addetti ai lavori e non solo. Ma lasciare qualcun altro parlare per noi è garanzia, se non altro, che non verremo presi sul serio.

Andiamo per ordine, e cominciamo con un consiglio: se non potete fare a meno di farvi accompagnare (sappiamo quanto premurosi e protettivi siano i vostri genitori e i vostri compagni di vita), dovete lasciarli fuori dall’edificio, e sicuramente lontano dalla stanza nella quale incontrerete il vostro selezionatore o possibile datore di lavoro. Mandateli a prendersi un caffè e una brioche al bar vicino, rassicurateli che ve la caverete (perché vi siete preparati, giusto?) e che li contatterete una volta completato il colloquio o l’incontro.
I consigli e il supporto dei vostri cari sono importanti, ma c’è un momento in cui solo voi potete fare la differenza.

Vediamo ora quali sono i motivi per cui è importante sforzarsi di andare da soli a un colloquio, ma anche presso uffici e agenzie per il lavoro, dal punto di vista di chi si trova dall’altra parte:

maturità e autonomia Sono due caratteristiche molto ricercate, quando non date per scontato. Chi vi valuta per un lavoro (ma anche chi vi incontra per darvi consigli, orientamento, suggerimenti per la ricerca di lavoro) vuole parlare con voi direttamente, e capire che percorso avete fatto fino a quel momento, che prospettive, obiettivi e interessi avete. Il modo in cui lo raccontate è importante quanto il contenuto, anzi, fa parte del contenuto.

competenze comunicative Come le due nominate sopra, sono tra le cosiddette soft skill, o competenze trasversali, importanti praticamente per qualsiasi ambito lavorativo. Come si fa a capire se sapete comunicare adeguatamente (e comprendere informazioni o indicazioni), scegliendo il giusto registro, tono e vocabolario adatto al contesto? Per non parlare dell’italiano, ma questa è un’altra storia. Oltre all’ovvia necessità di verificare questa capacità per tutte le professioni al pubblico, vale la pena di ricordare che non ci sono solo i clienti, ma anche i colleghi, i superiori, i partner commerciali, i mezzi di comunicazione tradizionali e i social media aziendali. Sarete inclusi in un sistema di comunicazione più o meno complesso, e anche qui il modo di esprimersi e relazionarsi agli altri è importante.

affidabilità, motivazione e interesse per il colloquio. Gestire la propria routine lavorativa non è cosa che si possa affidare a qualcun’altro, ognuno è responsabile degli impegni che si prende e di ciò che vuole o non vuole fare come lavoro (ne abbiamo parlato anche qui). Far parlare qualcuno al posto vostro inoltre da l’impressione che siate stati spinti a presentarvi dalla persona che parla, e quindi che il tempo dedicato al colloquio è perso, in quanto non siete veramente interessati ad essere lì.

Insomma, se il lavoro sarà il vostro, sta a voi occuparvene. Poi potrete raccontare come sono andate le cose, confrontarvi con i vostri famigliari e amici sulle informazioni ricevute, sulle vostre aspettative, su ciò che vi ha sorpreso, spiazzato o entusiasmato. Ma solo dopo, in separata sede.

Un ultima considerazione, questa volta dal vostro punto di vista: come fate a essere sicuri che chi parla al vostro posto sappia esattamente quello che volte, che cercate, che vi interessa sapere?
La probabilità di trovarsi in imbarazzo per ciò che viene detto su di voi è molto alta, come quella di dare la disponibilità per lavori che non vi interessano affatto, o per i quali non vi sentite adatti.
Questo è uno dei motivi per cui vi invitiamo a scrivere personalmente il vostro cv, senza affidarvi ad altri.

E poi, come abbiamo spesso ripetuto, c’è solo un’occasione di fare una buona prima impressione: giocatevela da protagonisti!

Tirocini all’estero di dicembre

Avete messo tra i buoni propositi del 2018 quello di fare un tirocinio all’estero? Bene! Allora è il momento di cercare una buona opportunità e prepararsi per sfruttare al massimo questa esperienza e l’investimento di tempo, energie (e di qualche risorsa finanziaria). Anche per questo mese vi proponiamo una raccolta di offerte da considerare.

E se non trovate quello che state cercando, scrivetemi a europa@informagiovaniancona.com indicando il vostro profilo, gli studi fatti, il campo e il paese di interesse, vi darò indicazioni per una ricerca mirata.

Per studenti o laureati – internship presso la Human Rights Unit dell’UNICEF – Ginevra (Svizzera)
Durata: 3 mesi con inizio l’8 gennaio 2018
Requisiti: preparazione accademica in Diritto internazionale, scienze sociali, relazioni internazionali, Diritti umani o settori affini, ottima conoscenza della lingua inglese, interesse nel settore dei diritti dei minori, capacità di lavorare in autonomia rispettando i tempi dati
Retribuzione: non prevista
Scadenza: 12 dicembre 2017

Per diplomati o studenti universitari – tirocinio presso The Do School – Berlino (Germania)
Durata: almeno 4 mesi
Requisiti: buona conoscenza del pacchetto Office, capacità di comunicazione, di problem solving, di lavoro di squadra e di coordinamento, interesse per il mondo dell’imprenditoria, delle startup e delle NGO.
Retribuzione: non indicata
Scadenza: non indicata

Per laureati, settori vari – 7 tirocini presso l’EMSA European Maritime Safety Agency – Lisbona (Portogallo)
Durata: da 3 a 6 mesi (tra il 1 marzo e il 31 agosto 2018)
Requisiti: laurea attinente al dipartimento di assegnazione, buona conoscenza dell’inglese scritto e orale
Retribuzione: 934.51 euro mensili
Scadenza: 15 dicembre

Per laureati, dipartimenti vari – tirocini presso ACER – Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia – Lubiana (Slovenia)
Durata: 6 mesi (con inizio a marzo o a settembre)
Requisiti: laurea attinente al dipartimento di assegnazione, livello B2 della seconda lingua
Retribuzione: 500 euro mensili
Scadenza: non c’è scadenza per la candidatura

Per laureati in materie economiche – tirocini presso Biosikula France – Nizza (Francia)
Durata: 3 mesi
Requisiti: laurea in economia, marketing o simili, livello C1 di francese, conoscenza del pacchetto Office e patente B
Retribuzione: 400 euro mensili (possibilità di beneficiare del supporto del programma YfEJ – Your first Eures job)

Premi di laurea: doppia soddisfazione

Quotata o meno, la laurea è comunque una soddisfazione.  Gli studenti al termine del percorso di studi triennale o specialistico o a ciclo unico sono impegnati e preoccupati per la per la discussione della tesi e il voto di laurea.

Non tutti sanno che esistono, oltre alle borse di studio pubbliche e private, i premi di laurea.

I premi di laurea sono un riconoscimento monetario per particolari tesi, sono un contributi che le università o le fondazioni concedono in particolari circostanze, sia per tesi triennali che magistrali.

Di solito i premi vengono istituiti per onorare la memoria di persone defunte o per valorizzare determinate tematiche o particolari figure di laureati. Le fondazioni e associazioni spesso decidono di erogarli per tesi relative al loro ambito d’azione.

Per partecipare ad un premio di laure è necessario individuare i bandi, cosa non sempre agevole, e presentare la documentazione richiesta che ovvio comprende la tesi di laurea.

Ai  premi di laurea di solito possono partecipare sia laureandi che laureati in un determinato periodo di tempo, in base alle scadenze dei singoli bandi, la cui tesi di laurea sia inerente agli argomenti richiesti dal bando di concorso.

L’Università Politecnica delle Marche, che attualmente non ha premi di laure attivi, bandisce annualmente concorsi per l’istituzione e l’assegnazione di premi di laurea dell’importo minimo di €. 1.000,00 ciascuno, da destinare a laureati dell’Università stessa che abbiano discusso tesi in determinati anni accademici, su argomenti e secondo le modalità definite nei relativi bandi di concorso.

Annualmente ad Ancona la fondazione Rotary Club Ancona  finanzia e pubblica premi di laurea, consultabili direttamente dal loro sito.

In questo mese nella Regione Marche l’Università di Urbino ha dei bandi aperti per premi di laurea consultabili cliccando qui.

Inoltre al momento possiamo segnalare vari premi di laurea attivati dall’Università di Bologna, di cui sono consultabili i bandi al seguente link: premi di laurea

La laurea è già una gran traguardo e buon trampolino di lancio per entrare nel mondo del lavoro, in più è ovvio che per il laureato se  la qualità dell’elaborato viene anche premiata con una somma in denaro, si ha una soddisfazione doppia.

La scelta della scuola tra sogno e realtà

Il periodo delle iscrizioni per il prossimo a.s. si avvicina (dal 16 gennaio al 6 febbraio 2018) e quindi i ragazzi dell’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado sono alle prese con la scelta della scuola superiore.

Chi di noi ci è già passato sa con quale ansia e timore viene affrontata questa scelta con la consapevolezza che essa segnerà in parte il proprio futuro professionale.

La scelta diventa ancora più difficile se si pensa all’età in cui va affrontata: 13 anni, un’età in cui ragazzi e ragazze iniziano a sviluppare fisicamente ma di testa sono ancora per la maggior parte bambini.

Tutti sperano di scegliere la scuola dei propri sogni ma ovviamente a priori è difficile sapere se sarà effettivamente così o no.

La maggior parte dei tredicenni non ha ancora le idee chiare su quello che vorrà fare da grande e quindi questo aspetto rende ancora più difficile prendere una decisione al riguardo.

I passi essenziali nella scelta di una scuola sono sapere cosa si vuole, conoscere le opportunità a disposizione e visitare molte scuole.

Certo è che non esiste la scuola migliore in assoluto bensì la scuola più adatta al singolo.

È importante far capire ciò ai ragazzi perché nonostante le varie iniziative organizzate dalle scuole per far conoscere la propria offerta formativa e la possibilità di svolgere test attitudinali, la scelta deve partire dai propri interessi e dalle proprie attitudini.

Solo in questo modo, infatti, si riesce a portare avanti lo studio e a non percepirlo solo come un sacrificio.

Certo studiare qualche sacrificio lo comporta ma il peso si sente meno quando si studiano materie a noi gradite.

Evitate di scegliere una scuola solo perché la fanno gli amici; è vero che il fattore amicizia è importante ma non deve influenzare la vostra scelta, perché non è detto che siate portati per le stesse materie. L’amicizia rimane anche se si prendono strade diverse. Anzi sarà l‘occasione di trovare nuovi amici ed aumentare il proprio giro.

Sicuramente nella scelta un aspetto importante riguarda la famiglia: è giusto che i ragazzi condividano le proprie idee e le proprie scelte con i genitori, i quali sapranno dare consigli utili in base alla propria esperienza ma la scelta finale deve spettare ai figli. Non sempre questo è semplice perché spesso i genitori vorrebbero scegliere la strada per i figli.

Considerate poi le differenze tra i vari corsi di studio: i licei non offrono una specifica preparazione professionale ma ampliano l’orizzonte culturale e insegnano un metodo di studio utile per poter proseguire gli studi all’università.

Gli Istituti professionali e tecnici, invece, preparano ad un mestiere.

Approfittate delle giornate di scuola aperta organizzate dai vari istituti per conoscerli più da vicino. Le date delle giornate sono reperibili sui siti dei vari istituti e si svolgono tra dicembre e gennaio.

Fatte queste premesse avete tutti gli strumenti per fare una scelta consapevole.

All’Informagiovani c’è “Unlearning”!

Il prossimo 14 dicembre siete tutti invitati all’Informagiovani di Ancona per partecipare alla proiezione del documentario “Unlearning”, completamente autoprodotto dalla famiglia Basadonne (Lucio, Anna e la piccola Gaia). Sarà l’occasione per festeggiare insieme l’arrivo delle feste natalizie in maniera alternativa. Scoprite l’ “identikit” dell’evento e tutte le informazioni che lo riguardano.

WHO – CHI?: Lo staff dell’Informagiovani con il contributo degli sceneggiatori/registi del documentario “Unlearning”.

WHAT- COSA?: Quello che vi proponiamo quest’anno è di festeggiare l’arrivo del Natale in maniera meno tradizionale rispetto agli altri anni, vi chiederete allora cosa vi proponiamo?! Quello che desideriamo è invitarvi a trascorrere insieme un pomeriggio accompagnati dalla proiezione del documentario familydriven “Unlearning”. La famiglia protagonista, originaria di Genova ha deciso nel 2014 di interrompere il flusso apparentemente inarrestabile della quotidianità (la loro “zona confort”) e di partire insieme per un viaggio che segna lo spartiacque tra le loro vite di prima e quelle di ora. Lucio, Anna e Gaia sono i protagonisti nonché produttori/registi e chi più ne ha più ne metta, del documentario. Insieme, costituiscono una splendida famiglia che un bel giorno decide di prendere coraggio e partire all’esplorazione di stili di vita alternativi. Il documentario uscito poi nel 2015, racconta l’esperienza di un viaggio a tutti gli effetti low cost, durato 6 mesi. Cosa succede durante questo viaggio? Beh vi anticipiamo solo che vedremo i nostri protagonisti partecipare attivamente alla vita all’interno di eco villaggi vegani, prenderanno parte a raduni fricchettoni, riceveranno ospitalità in grotte o in roulotte, visiteranno scuole libertarie e comuni anarchiche. Puliranno stalle, smonteranno  tendoni circensi, recupereranno cibo scaduto dai container con la comunità Freegan… In ogni tappa di quest’esperienza incontreranno bambini, nuovi modelli di famiglia, di educazione e di alimentazione. Per realizzare il progetto, la famiglia protagonista ha utilizzato la formula del baratto:  scambiando così competenze, casa, oggetti e tempo… Senza un’autovettura a disposizione, hanno dovuto arrangiarsi con il carpooling, percorrendo così oltre 500 Km in compagnia di sconosciuti; hanno vissuto ogni nuovo incontro come una possibilità, lasciando a casa paranoie, retaggi culturali imposti, prestandosi a dare una mano nei modi più disparati per ottenere vitto e alloggio: dallo zappare la terra al vendere zucchero filato. Hanno vissuto ogni occasione come mezzo per crescere come famiglia, per capire davvero cosa conti in una squadra per definirsi tale. È difficile cercare di non anticipare altri dettagli ma non lo faremo. Una cosa però possiamo dirla: per la realizzazione del documentario non c’è stata alcuna assistenza di nessun operatore, fonico o produttore, permettendo così di risparmiare sul budget ma soprattutto per poter entrare in diretto contatto con chi ha deciso di ospitare i protagonisti nella maniera meno intrusiva possibile. La mancanza di questi accorgimenti tecnici, ha fatto sì che il documentario risulti al 100% spontaneo e naturale (anche la piccola Gaia, che allora aveva 5 anni, ha contribuito alle riprese utilizzando una Gopro).

WHEN – QUANDO?: Giovedì 14 dicembre dalle ore 18.30 alle ore 20.30.

WHERE – DOVE?: Presso l’Informagiovani di Ancona in Piazza Roma (underground) 60121.

WHY – perché?: Perché convincervi a venire? Innanzitutto perché ci sembra un documentario originale ed autoprodotto che valga la pena valorizzare. Il film è un invito gentile alla disobbedienza, una proposta per tutti quelli che sono stanchi della propria vita ripetitiva e che da sempre si chiedono se un’altra vita è possibile. Ampliare le proprie vedute e conoscere ciò che fino ad oggi non avevamo nemmeno immaginato non può che essere fonte d’ispirazione. La seconda motivazione (non per importanza!) è il fatto di vivere il cinema in modo alternativo: secondo gentile indicazione della Famiglia di “Unlearning” ci è stato chiesto di sostituire il canone d’affitto della pellicola con un vero e proprio baratto con chi deciderà di partecipare quel giorno. Come funziona? È semplicissimo, non ci sarà nessun biglietto da pagare all’ingresso, quello che chiediamo a ciascun partecipante è di donare o meglio barattare il proprio ingresso con del cibo. Sono preferibili alimenti NON in scadenza o freschi, vino, cioccolata, pasta, riso e altre cibarie sono super gradite, no marmellate, sì solo quelle alla fragola. In seguito, lo staff dell’Informagiovani s’impegnerà responsabilmente a raccogliere i vostri doni prima della proiezione del documentario e a spedirli direttamente a casa di Lucio, Anna e Gaia. Se sei indeciso su cosa portare contattaci per chiarire ogni tuo dubbio. La filosofia dell’evento è quella di donare cibo locale e in cambio nutrire i nostri pensieri di tutti i nuovi stimoli che il documentario può regalarci. Ricapitolando: la proiezione sarà quindi gratuita senza scopo di lucro: in linea con i valori di degli autori del film l’ingresso sarà a baratto, gli spettatori per poter assistere allo spettacolo dovranno barattare l’ingresso con dei generi alimentari che poi verranno recapitati a chi ha realizzato la produzione. Vi aspettiamo numerosi!

Per coloro che desiderassero dettagli aggiuntivi sul documentario, oltre che consigliarvi ovviamente di partecipare al nostro evento, vi segnaliamo i contatti della famiglia di Unlearning:

Se invece avete dei dubbi su dove poter trovare prodotti di cibo locale in Ancona, vi segnaliamo alcuni esercizi commerciali:

Prenota il tuo posto!

Segui le news dell’evento Facebook: Proiezione film “Unlearning”

Per eventuali informazioni o chiarimenti potete contattare l’Informagiovani ai numeri 346.0042917 (anche WhatsUp/Telegram) e 07154954 oppure scrivere una mail a info@informagiovaniancona.com.

KA229, la novità 2018 di Erasmus+ per le scuole

Partecipare ad attività formative in collaborazione con coetanei di altri paesi è una esperienza sempre più ricercata dai giovani e consigliata per il loro sviluppo personale e professionale. Avere la possibilità di confrontarsi con altre culture aiuta gli studenti ad entrare a far parte della dimensione europea e internazionale della società di oggi e ancora più di domani.

Una delle indicazioni di quest’anno per quanto riguarda il programma Erasmus+ per le scuole è incentivare e valorizzare al massimo le esperienze di mobilità degli studenti, sfruttando le nuove possibilità offerte dal programma, come è stato sottolineato anche all’Infoday con l’Agenzia INDIRE a cui abbiamo partecipato.

Due sono le grandi novità per il 2018 che interessano direttamente il mondo della scuola:

l’aumento considerevole di budget per la scuola, che comporta una maggiore possibilità di vedere il proprio progetto finanziato (il budget totale è aumentato di 200 milioni di euro rispetto al 2017, pari a un incremento dell’8%)

– l’azione KA229, pensata per favorire le scuole (dal livello prescolare alla secondaria) che vogliono progettare direttamente attività di mobilità per studenti e staff e avviare o potenziare il processo di innovazione e internazionalizzazione del proprio istituto. La progettazione e la costruzione del budget sono infatti semplificate per questa azione, per permettere alle scuole di costruire piccoli progetti basati sulle esigenze rilevate e sulle necessità effettive della scuola stessa.
Ogni scuola gestirà il proprio budget, stabilito il un massimo di 16.500 euro all’anno, per maggiore semplicità della realizzazione del progetto anche sotto questo aspetto.
I progetti presentati sotto questa azione possono comprendere da 2 a 6 scuole (e solo scuole, non altri soggetti), e possono prevedere mobilità brevi (fino a due mesi) e lunghe (da 2 a 12 mesi) per studenti e/o insegnanti.

Alle priorità generali per il settore scuola (ridurre l’abbandono scolastico, migliorare il raggiungimento di competenze di base, rafforzare la qualità nell’educazione e nella cura della prima infanzia, e migliorare la professionalità dell’insegnamento) si aggiunge per il 2018 particolare attenzione ai progetti rivolti all’apprendimento e agli ambienti digitali, alla promozione dell’integrazione sociale (soprattutto di rifugiati e migranti) e del multilinguismo.

La scadenza per presentare questo tipo di progetti è unica per il 2018, ed è il 21 marzo alle ore 12.

Per cominciare a pensare al vostro progetto, qui trovate la call Erasmus+ 2018 e indicazioni dell’Agenzia INDIRE per sviluppare al meglio la vostra idea: in bocca al lupo a tutte le scuole!

La formazione per i più giovani

Sempre più spesso si presentano in ufficio genitori in cerca di informazioni sulle alternative alla scuola per i propri figli (minorenni) che hanno deciso di non continuare gli studi.

La risposta dipende ovviamente dall’età del ragazzo/a. Infatti occorre tenere presente che i ragazzi fino a 18 anni devono assolvere al diritto/dovere di istruzione e formazione.

L’obbligo di istruzione (ex obbligo scolastico) prevede che l’istruzione venga impartita per almeno 10 anni e riguarda la fascia di età compresa tra i 6 e i 16 anni ed è finalizzato al conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria di secondo grado o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il 18° anno di età (Linee Guida, 21/12/2007).

L’obbligo formativo è, invece, il diritto/dovere dei giovani che hanno assolto all’obbligo di istruzione di frequentare attività formative fino all’età di 18 anni e quindi riguarda i ragazzi nella fascia di età 16 -18 anni.

Fino al compimento dei 16 anni, quindi, non ci sono alternative al proseguimento degli studi. Dai 16 anni fino ai 18 i giovani, sulla base delle proprie capacità e dei propri interesse, potranno invece scegliere tra frequentare il sistema della formazione professionale di competenza regionale o iniziare il percorso di apprendistato.

L’apprendistato è un contratto di lavoro a contenuto formativo finalizzato a favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro attraverso l’acquisizione di un mestiere e/o di una professionalità specifica ed è finalizzato al conseguimento di una qualifica professionale.

In questa sede vogliamo invece soffermarci sui percorsi di formazione professionale alternativi alla scuola, in quanto in questo momento sono attivi dei corsi rivolti proprio ai ragazzi in età di obbligo formativo.

Si tratta di due corsi gratuiti destinati ai ragazzi/e tra i 16 e 19 anni non ancora compiuti che abbiano assolto all’obbligo di istruzione ma che non abbiano conseguito una qualifica professionale triennale corrispondente al III livello europeo.

Si tratta di un corso per “Operatore del benessere – estetista” e di un corso per “Operatore ai servizi di vendita”.

Entrami hanno lo scopo di far avvicinare al mondo del lavoro quei ragazzi che si sono allontanati dal mondo della scuola. Sono ovviamente corsi che prevedono ore di teoria ma anche parecchia pratica e uno stage.

Tutte le info su entrambi i corsi le trovate come sempre negli elenchi dei corsi sul nostro sito alla pagina formazione.

Laboratori Informagiovani per la scuola

Tutti gli studenti nell’arco della vita si trovano davanti ad un bivio, ad una scelta ad una riflessione sul proprio percorso scolastico e/o professionale, da qui la necessità di orientarsi e le nostre proposte di laboratori.

Più volte abbiamo trattato questo tema nel nostro blog visto che l’orientamento è uno degli obiettivi principe del nostro servizio.

Orientarsi significa avere consapevolezza di sé e del mondo che ci circonda, per essere in grado di individuare e cogliere le opportunità che ci permettono di realizzare al meglio le nostre aspirazioni. Tra i fattori che maggiormente possono influenzare l’attività di orientamento individuiamo: la famiglia, la scuola, gli amici, l’età, il contesto socio-culturale in cui viviamo. Solo la conoscenza di sé, maturata attraverso la scoperta dei propri talenti e inclinazioni, è ciò che serve per individuare la propria strada e percorrerla con convinzione.

Non essere orientati significa lasciare tutto al caso, non dare valore a ciò che si è e che si fa, e questo implica il non essere in grado di effettuare delle scelte e quindi di vivere e crescere su esperienze proprie e significative.

Oggi il sistema d’istruzione e formazione pone attenzione all’orientamento, riconoscendo nella carenza dello stesso una delle cause primarie della dispersione e dell’abbandono scolastico.

Ecco allora innumerevoli strumenti ed attività di orientamento proposti a partire dal ministero stesso dell’Istruzione ad esempio il portale dell’Orientamento per la scelta post diploma.

Gli stessi istituti scolastici hanno insegnati delegati all’orientamento in entrata ed in uscita, i quali devono scelgliere di inserire tra l’offerta formativa le varie attività di orientamento da svolgere durante l’anno scolastico; in particolare nel quarto e quinto annoin relazione alle future scelte professionali.

Anche noi operatori dell’Informagiovani, ormai da anni, organizziamo laboratori rivolti agli studenti dedicati in primis all’orientamento in uscita e alle opportunità europee. Ogni anno contattiamo i dirigenti e docenti referenti degli istituti presenti nel Comune di Ancona, con l’aspettativa che possano scegliere alcuni laboratori proposti da inserire nella programmazione formativa annuale.

Anche quest’anno già a fine agosto abbiamo presentato il materiale promozionale dei laboratori partendo dagli Istituti presenti nel Comune, ma ci teniamo a ribadire che siamo ben disposti a collaborare ed aprire queste opportunità a qualsiasi istituto o gruppo informale di ragazzi che ne abbia esigenza e presenti richiesta.

Per il 2018 alle scuole abbiamo proposto la possibilità di scegliere tra sei laboratori gratuiti di cui potete vedere i dettagli in questa infografica realizzata ad hoc: “I nostri laboratori per le scuole”

Ogni laboratorio è strutturato per un target specifico e con un numero massimo di partecipanti che permetta di lavorare non solo in modalità frontale ma anche interattiva. Ad esempio per “under 20”: laboratorio sulla ricerca attiva del lavoro, la proposta è di svolgere l’attività all’Informagiovani con un gruppo classe per una durata di circa tre ore in cui i ragazzi dopo aver appreso alcune nozioni possono muoversi anche fisicamente e svolgere il loro obiettivo da presentare a fine mattinata.

I laboratori “Bye Bye Guys” e “ Estate giramondo” sono dedicati alle opportunità di mobilità; queste attività possono essere organizzate direttamente anche presso le scuole con una durata di circa due ore. In questo caso non è necessario lo spazio fisico dell’Informagiovani per muoversi ma di certo non si tratta di una lezione frontale, è richieda partecipazione e collaborazione attiva nelle attività da svolgere con l’operatrice tutor e guida.

Il nuovo laboratorio “le regole nel lavoro” è nato dalla richiesta presentata lo scorso anno da un’insegnate per la propria classe, funziona bene anche svolta a scuola con un gruppo di alunni che abbia voglia di mettersi in gioco.

Oltre agli eventi speciali organizzati in collaborazione con The Victoria Company sull’alternanza scuola lavoro all’estero, per il 2018 abbiamo proposto il nuovo laboratorio “Professionisti di diventa” in cui all’Informagiovani gli studenti avranno la possibilità di incontrare chi esercita una professione con merito ed esperienza: i professionisti del settore. Ogni insegnante potrà richiedere una o più date indicando i settori di interesse. Vuole essere un momento dedicato alla testimonianza in chiave orientativa e al confronto grazie al dialogo diretto tra chi esercita la professione e chi invece la vuole esplorare per capire se potrà essere anche la propria.

I laboratori che proponiamo sono diversificati, gratuiti ed interattivi; rivolti in primis alla valutazione dei docenti come opportunità per i propri studenti, ma anche a gruppi di ragazzi che, come già avvenuto in passato, ne sentano l’esigenza e si organizzano in autonomia per un’eventuale richiesta.

L’Informagiovani è al servizio di tutti, per cogliere queste occasioni presentate la vostra richiesta contattandoci per maggiori informazioni e prenotazioni.

Tirocini di novembre

Anche questo mese vi proponiamo alcune offerte di tirocinio all’estero, per cui candidarsi nelle prossime settimane. Che siate già laureati o che il vostro percorso universitario sia ancora aperto, è sempre un buon momento per programmare una esperienza in un paese estero!

Per studenti magistrali in scienze economiche – Supply Chain Internship presso azienda DOW – Terneuzen (Paesi Bassi)
Durata: da concordare (2017-2018)
Requisiti: buona conoscenza della lingua inglese, capacità di analisi dati, uso excel, capacità comunicative e di lavoro in team
Retribuzione: prevista

Per studenti o laureati in comunicazione – tirocinio presso shot-one.de – Monaco (Germania)
Durata: 6 mesi a partire da gennaio 2018
Requisiti: background accademico nel campo della comunicazione e nuovi media, conoscenza del tedesco e di MS Office
Retribuzione: 450 euro mensili
Scadenza: non indicata

Per studenti o laureati – TIROCINI VARI presso International Diabetes Federation – Bruxelles (Belgio)
Durata: 6 mesi da marzo 2018
Requisiti: ottima conoscenza dell’inglese scritto e parlato, buona conoscenza del pacchetto Office
Retribuzione: non indicata

Per laureati – tirocinio settore software- presso BAE Systems – Rochester, Kent (UK)
Durata: 1 anno o 12 settimane in estate
Requisiti: conoscenze informatiche adeguate alla posizione
Retribuzione: non indicata
Scadenza: prima possibile

Per laureati – tirocini settore economico e finanziario – presso Insurance Europe – Bruxelles (Belgio)
Durata: da 4 a 6 mesi
Requisiti: lauree attinenti, buone capacità d’analisi, di comunicazione, e di lavoro sia in team che in autonomia
Retribuzione: prevista
Scadenza: non indicata

Vi ricordo che se avete richieste o esigenze specifiche potete scrivermi a europa@informagiovaniancona.com

I professionisti delle vacanze invernali

Dopo il successo delle passate edizioni di “Professionisti delle vacanze” rivolte alla stagione estiva, l’Informagiovani di Ancona ha deciso di cimentarsi in una nuova esperienza.

Il 28 novembre, infatti, si terrà la prima edizione del format Professionisti delle vacanze rivolto alla stagione invernale.

L’obiettivo è sempre quello di far incontrare gli operatori del settore con ragazzi e ragazze pronti a diventare potenziali professionisti delle vacanze invernali.

L’evento è rivolto ai ragazzi/e tra i 18 e 33 anni che vorrebbero lavorare come animatore in un miniclub o nel settore fitness, oppure che conoscano bene una lingua (tedesco, olandese) anche senza esperienza.

A questo appuntamento sarà presente l’agenzia Hidalgo Animazione che opera in strutture sul territorio nazionale.

Avrete quindi modo di conoscere l’agenzia, le professioni richieste e se vi interessa partecipare alla prima selezione.

Oltre ai requisiti sopra menzionati, chi aspira a diventare animatore turistico deve possedere una notevole facilità di comunicazione, un temperamento allegro, spontaneità, creatività, fantasia, capacità di resistenza alle tensioni e alla fatica, dinamismo, autocontrollo e capacità organizzative.

Pazienza, comprensione, apertura mentale ed equilibrio sono doti altrettanto importanti, così come è fondamentale una grande disponibilità a spostarsi e viaggiare per lunghi periodi.

Tra le diverse proposte formative e lavorative, l’ambito turistico e delle vacanze organizzate offre numerose possibilità interessanti e diversificate.

Per i giovani partecipare ad un evento di questo tipo offre il vantaggio di mettersi alla prova con una (forse) prima selezione con un potenziale datore di lavoro. Per arrivare preparati a questo momento potete fare affidamento sui servizi dell’Informagiovani: supervisione e revisione curriculum vitae e consigli utili sul colloquio di lavoro.

Allo stesso tempo lavorare nei villaggi/strutture turistiche invernali rappresenta un’opportunità di sviluppare competenze utili per la propria crescita personale e professionale, mettersi alla prova concretamente con un lavoro regolare e retribuito.

Se siete quindi interessati a cercare un lavoro per la stagione invernale vi aspettiamo martedì 28 novembre all’Informagiovani. La partecipazione è gratuita ma occorre prenotare il proprio posto a questo link.

Parliamo di artigianato e comunicazione

Il prossimo giovedì 23 novembre presso La Mole, uno dei grandi centri culturali di Ancona, si svolgerà l’evento ‘Professione Creatività 5 – MAKE&TELL Artigianato, Comunicazione e Connessioni. La tematica principale del pomeriggio sarà la comunicazione nella diffusione e nello sviluppo dell’artigianato. L’obiettivo sarà quello di mostrare come una comunicazione ben strutturata, originale e innovativa può, in alcuni casi, far differenza nel lancio di un nuovo business oppure favorire nuove connessioni.

L’associazione culturale Pepe Lab, che sviluppa  progetti per creativi nel territorio delle Marche, e il festival anconetano di handmade e digital Weekendoit, sono gli organizzatori di questa interessante iniziativa. In collaborazione con l’agenzia di comunicazione e web agency Tonidigrigio, vi propongono un pomeriggio di confronto e formazione con i maggiori esperti italiani del nuovo artigianato e della sua evoluzione digitale. Verranno approfondite le strategie e gli strumenti da utilizzare in tale ambito.

Il programma, diviso in due parti, inizia alle 14.30 con il workshop “I segreti per il lancio del tuo business sul mercato”. Sarà Stefano Schiavo a condurlo, professore di Politica Economica presso la Scuola di Studi Internazionali e il Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento. Per dure ore, attraverso una simulazione che ci porterà nelle tipiche dinamiche di lancio di una nuova idea, capiremo fattori chiave, atteggiamenti mentali e una modalità operativa per affrontare il mercato in maniera snella. Il workshop, rivolto a studenti, imprenditori e liberi professionisti prevede una disponibilità di 30 posti a pagamento.

La seconda parte, chiamata “Make&Tell, è composta da un talk aperto al pubblico con 400 posti disponibili ad ingresso gratuito, con prenotazione obbligatoria. Dalle 16.30, numerosi ospiti d’eccezione condivideranno esperienze, riflessioni e testimonianze di sinergie tra l’artigianato e il mondo della cultura, del turismo e dell’imprenditoria. I professionisti che parteciperanno alla tavola rotonda saranno: Paolo Isabettini (architetto, collaboratore della Maker Faire e fondatore di Daje Marche), Paolo Marasca (assessore alla Cultura del Comune di Ancona), Gaia Segattini (designer, consulente e founder Weekendoit), Massimo Pigliapoco (co-founder di Tonidigrigio, Pepelab e docente ACCA Academy), Stefano Micelli (docente Università Cà Foscari di Venezia, scrittore e curatore di mostre nella Fabbrica Del Vapore di Milano), Marco Bettiol (docente di Marketing Università di Padova e scrittore), Stefano Schiavo (fondatore e di Sharazad e scrittore), Eva Vazzoler (responsabile del progetto Botteghe Digitali per Banca IFIS) e Eleonora Odorizzi (CEO Italian Stories).

Lanciare un nuovo business richiede un approccio molto particolare, il tempo e i soldi sono limitati e le probabilità di non raggiungere l’obiettivo sono molto elevate. Per fortuna, esistono metodi e strumenti per limitare i rischi. Per questo motivo, se siete degli imprenditori e avete una nuova proposta da diffondere o siete curiosi circa la comunicazione o il nuovo artigianato, non perdete l’opportunità di partecipare a questo evento e ascoltare grandi specialisti del digital italiano.

Il saldatore: patentino sì o patentino no?

Il saldatore è una persona specializzata nell’eseguire fusione di materiali tramite calore, utilizzando uno strumento particolare chiamato cannello di saldatura o elettrodo.

La saldatura è oggi a tutti gli effetti una professione specialistica. Le nuove normative europee impongono, infatti, che i saldatori dipendenti e gli artigiani (idraulici, frigoristi, impiantisti, fabbri, ecc.) siano in possesso di un apposito “patentino”, rilasciato da uno degli enti certificatori autorizzati, secondo le normative UNI EN ISO 9606, UNI EN 15614.

Per poterlo conseguire è necessario dimostrare di saper compiere alcune saldature in modo ottimale e avere delle mani esperte del mestiere.

Per avere questo titolo è necessario superare una serie di prove, per il superamento delle quali ci si può iscrivere ad un corso pratico. I corsi per diventare saldatore si compongono di una parte teorica e di una pratica.

Il corso è propedeutico all’esecuzione delle prove necessarie alla certificazione che deve essere rilasciata da un Ente riconosciuto ai fini di un reale riconoscimento.

Esistono però diversi tipi di patentino, a seconda dei materiali utilizzati, degli spessori della saldatura e delle posizioni attuate.

Il Patentino da saldatore è un riconoscimento della professionalità del lavoratore, ed è necessaria per le aziende che vogliono essere in regola con le normative sulla qualità nella saldatura.

Ha validità biennale; trascorsi i due anni, il saldatore dovrà procedere al rinnovo del patentino rieseguendo, alla presenza di un tecnico qualificato le stesse prove di saldatura realizzate in fase di certificazione.

Ad ogni patentino deve essere abbinata una Specifica di saldatura (WPS), documento di proprietà dell’azienda, che fornisce in modo dettagliato le variabili specifiche. Tale qualifica non ha validità se “utilizzata” al di fuori del contesto aziendale per la quale è stata rilasciata.

Il patentino appartiene sia all’azienda che al saldatore: qualora ad esempio il rapporto tra azienda e saldatore qualificato si dovesse interrompere, e ciò dovesse avvenire prima della scadenza del patentino, esso non avrà più valore né per l’azienda né per il saldatore.

Per essere aggiornati sui corsi da saldatore e non solo in partenza in ambito regionale è sufficiente consultare gli elenchi dei corsi sul sito dell’Informagiovani alla pagina formazione.

Idee di abitare: cohousing

Quando parliamo di “idee di abitare” non facciamo riferimento solo alla casa intesa come costruzione, non è una questione di muri e di posti letto, ma soprattutto di diverse relazioni che all’interno della casa si dispiegano.

Nel nostro blog dedicato all’autonomia abitativa ihomeancona.com, poche settimane fa, abbiamo trattato alcuni aspetti del tema relativo al cohousing nell’articolo : “Cohousing e housing sociale” .

Oggi in Italia si stanno sviluppando sempre più  realtà di cohousing e per chi si sta chiedendo il motivo di voler vivere in cohousing, elenchiamo alcuni degli aspetti positivi di chi sceglie questo stile di vita.

Il cohousing è  un complesso abitativo composti da alloggi privati corredati da ampi spazi comuni destinati alla condivisione tra i cohouser e vivere qui significa scegliere uno stile di vita qualitativo, in equilibrio tra l’autonomia della casa privata e la socialità degli spazi comuni, all’interno di luoghi co-progettati da e con le persone che li abiteranno. Di solito sono aggregazioni apolitiche, apartitiche, non accomunate da credo religiosi o ideologici.

I punti di forza del cohousing sono: l’incoraggiamento della socialità, l’aiuto reciproco, la volontà di creare rapporti di buon vicinato, il desiderio di riduzione la complessità della vita con una miglior organizzazione e diminuzione dello stress, con una riduzione dei costi di gestione delle attività quotidiane.

Oggi il cohousing è l’esperienza quotidiana di migliaia di persone in tutto il mondo.

Dall’altro lato cohosing non è un eco villaggio anche se adotta sani principi della sostenibilità ambientale; non è  social housing: edifici che sono realizzati per essere venduti e/o affittati, a determinate fasce di popolazione, considerate deboli ma non sufficientemente deboli da poter accedere alla case popolari. Però il cohousing promuove come il social housing la socialità  e le buone prassi di supporto reciproco.

Alla base del cohousing deve esserci una progettazione partecipata da parte dei cohouser futuri,  è un percorso finalizzato alla fondazione della comunità, dei sistemi valoriali e dei modelli partecipativi che essa adotterà È un approccio all’abitare diverso inteso come “comunità di vicinato” .

All’Informagiovani mercoledì 18 ottobre si è svolto l’evento “Abitare condiviso: idee e pratiche di co-housing per i giovani europei” promosso dalla scuola di co-progettazione YUC i cui partecipanti, hanno raccontano il loro percorso formativo e  hanno presentano una proposta di servizio di Cohousing per la città di Ancona dedicato a studenti neolaureati.

Sempre su questo tema giovedì 16 novembre alle ore 18:00 presso l’InformaGiovani viene proposta la proiezione del documentario film “L’abitare sostenibile. Il caso degli ecovillaggi e del cohousing in Italia con la presenza degli autori. Un documentario realizzato a cura della prof.ssa Isabelle Dumont, BF360 e alcuni studenti dell’Ateneo Roma Tre, eseguendo interviste e riprese in alcune realtà esistenti di ecovillaggi e cohousing che spaziano da contesti rurali a contesti urbani, dal recupero di vecchi edifici a progetti completamente nuovi. Le riprese sono state effettuate alla Comune di Bagnaia (SI), al cohousing Numero Zero di Torino, al Villaggio Verde di Cavallirio (NO) e al cohousing Ecosol di Fidenza (PR).

Questa proiezione sarà di preparazione al convegno“ Nuove Idee di Abitare” che si terrà venerdì 15 dicembre dalle ore 9:00 alle 17:00 presso la sede dell’Università Politecnica delle Marche di San Benedetto del Tronto.

Il convegno è inserito nel programma di OSE – l’Officina di Sociale Evoluto che sta impegnando e caratterizzando l’attività di AgenziaRES nel 2017, e vuole essere un momento di conoscenza e confronto sui temi dell’abitare condiviso in una prospettiva più ampia, partendo dal racconto di alcune tra le più interessanti realtà, pratiche ed esperienze di cohousing  per poi arrivare a realizzare nel pomeriggio dei workshop di confronto con una suddivisione basata sulla scala di riferimento relativa alle esperienze di lavoro: appartamento, condominio, quartiere.

Ovviamente siete tutti invitati a partecipare gratuitamente sia alla proiezione del documentario sia al convegno  e per qualsiasi informazione potete contattarci in modo di gestire al meglio il confronto, dibattito con gli ospiti.