Acquisti via smartphone, viaggi aerei compresi!

Se gli acquisti online non sono più una novità per un numero sempre più grande di italiani, la nuova frontiera è l’acquisto di servizi per viaggiare tramite smartphone, con il quale possiamo fare sia piccole spese che acquisti importanti.

Tra i beni o servizi acquistabili, i voli aerei sono senz’altro tra gli articoli più interessanti, soprattutto data la sempre più ampia scelta disponibile, e perché un viaggio aereo può rappresentare una vacanza ma anche l’inizio di una importante esperienza di volontariato o tirocinio all’estero.

Ma come fare a tenere d’occhio costantemente le destinazioni che ci interessano, le occasioni da non perdere dall’aeroporto più vicino, o delle compagnie che usiamo più spesso per i nostri viaggi?
La risposta è semplice e, parlando di smartphone, non può che essere una app!
Al momento ne abbiamo a disposizione diverse in grado di svolgere funzioni ben precise e di rispondere in modo specifico alle esigenze di ogni viaggiatore 2.0.
Friend Compass di Momondo
Questa utile app, grazie alla tecnologia GPS, vi consente di localizzare i vostri amici di Facebook e di conoscere il prezzo del volo più conveniente per raggiungerli. Inoltre l’app vi dirà anche chi di loro abita nelle mete più calde, chi in quelle più fredde e chi si trova a maggiore distanza, per una scelta del prossimo viaggio che tenga in considerazione alche il fattore climatico. Potete anche vedere quali sono gli amici “più economici” da visitare.

Skyscanner
E’ una app di ricerca voli in grado di confrontare in pochi secondi le offerte di centinaia di compagnie aeree in tutto il mondo alla ricerca del volo perfetto per la tua vacanza, permettendo così di risparmiare un sacco di tempo.

Drungli
Drungli non è ancora un’app, ma attraverso questo sito si può scegliere un aeroporto di partenza e indicare il giorno in cui si vuole partire, per avere informazioni su una serie di possibili località di viaggio con relativo costo. Si possono anche abilitare le notifiche via mail per sapere con tempismo quando una destinazione che ci interessa si rende disponibile con un prezzo più conveniente.

Tra le compagnie aeree che hanno una propria app con diverse funzionalità ci sono:
Vueling
Con la app si può prenotare i biglietti quando mentre si è in giro, si può controllare le date delle proprie prenotazioni, tenere sott’occhio le offerte disponibili per i voli low-cost, trovare i numeri del customer service, fare il Check-in on line, e selezionare i posti a sedere all’interno del velivolo.

Easy Jet
L’applicazione EasyJet è utile per cercare, ma anche prenotare e gestire i vostri voli.

Ryan Air
Grazie alla app cercare i voli low-cost, gestire la prenotazione di un volo su uno degli aeromobili dell’azienda irlandese è un’operazione pratica e veloce.

Andare a trovare quell’amica in Erasmus in Danimarca, o l’amico volontario in Brasile non è mai stato così facile!

noileggiamo

NOIleggiamo: il primo appuntamento con “Sia fatta la tua volontà”

NOI leggiamo è l’iniziativa con la quale chi scrive può presentare pubblicamente la propria opera all’Informagiovani di Ancona. Abbiamo pensato a questa iniziativa per dare spazio alla lettura e alla riflessione che questa attività di solito sviluppa. Raccontare storie, oggi, è forse la cosa che più può esserci utile per comprendere quel che ci accade tutti i giorni. Attraverso la lettura di un libro, spesso, riconsideriamo in maniera diversa e originale le cose che ci accadono.

La prima storia che racconteremo sarà quella del romanzo “Sia fatta la tua volontà“, scrittura di esordio di Giuseppe Bommarito edito da Italic Pequod: l’appuntamento è per il prossimo venerdì 4 novembre alle 18 all’Informagiovani. Dirigente bancario, sposato e con una figlia piccola, Gianni Baldoni ha avuto la fortuna di potersi affidare, fin da giovanissimo, a un padre spirituale eccezionale come don Pietro, suo caro amico e prezioso maestro. Ma Gianni non riesce più ad affrontare la vita e le sue difficoltà senza ricorrere alla cocaina: un atto volontario e incosciente al tempo stesso, un meccanismo di difesa che rappresenta l’unico rifugio dal mondo esterno. Cade così nel vortice della droga o, meglio, è la droga che si addentra nella sua quotidianità, intaccando e infettando progressivamente tutto ciò che di bello aveva avuto fino a quel momento: il suo lavoro, il suo matrimonio, sua figlia. Il mutamento che avviene in lui è evidente tanto da alterare la percezione della realtà, di se stesso e degli altri.

Imbrogli sul lavoro, vita sessuale promiscua, dimenticanze nei confronti della famiglia sono sintomi di uno stadio ormai avanzato della dipendenza. Ispirato solo in parte da vicende autobiografiche, “Sia fatta la tua volontà”, romanzo d’esordio di Giuseppe Bommarito, è il racconto di una “discesa agli inferi” lenta ma inesorabile, e del tentativo caparbio e coraggioso di un anziano prete di salvare un’anima che si sta perdendo; è la ricerca umana, fragile e disperata, di una via d’uscita dall’errore, dalla tentazione del male, da un destino che sembra segnato; è un domandarsi perché a volte, forse troppo spesso, l’uomo è (o sembra essere) “lasciato solo”.

E fin qui la sinossi del romanzo. Ma la parte più interessante sarà quella che potremo ascoltare dal vivo. All’incontro sarà presente l’autore che spiegherà come ha pensato ed è riuscito a intrecciare una vicenda reale con una storia di fantasia. A chiederglielo e a dialogare con lui, oltre ai partecipanti, ci saranno Giancarlo Trapanese (scrittore e giornalista RAI), Danilo Tittarelli (dirigente Dipartimento Dipendenze Patologiche Asur Jesi), Francesco Carboni (Caffè Letterario Anconitano), Francesco Vernelli (coordinatore Informagiovani Ancona). Questo incontro, come tutti quelli della rassegna NOIleggiamo,. è aperto a tutti e a ingresso gratuito.

AGGIORNAMENTO: purtroppo, per cause di forza maggiore, questo appuntamento è annullato. Lo riproporremo non appena possibile.

copertina sia fatta la tua volontà

La copertina del libro

Solidarietà con Mani Tese: bastano poche ore

Magari bastasse un sogno, una buona intenzione per fare solidarietà; invece servono anche i fatti, servono soldi.

La forza dell’associazione Mani Tese sta proprio nell’ unire l’altruismo alla capacità di raccogliere denaro e utilizzarlo per progetti concreti.

Torna  “Molto più di un pacchetto regalo”, la campagna natalizia di sensibilizzazione e raccolta fondi rivolta alla clientela delle librerie La Feltrinelli.

L’iniziativa vuole sostenere i progetti di cooperazione internazionale nell’ambito della campagna “I exist” contro le schiavitù moderne.

Verranno supportati il progetto di prevenzione del lavoro minorile e di promozione dei diritti dei lavoratori dell’industria tessile in India, la realizzazione di un centro di accoglienza per bambini e bambine vittime di trafficking in Cambogia e la lotta al traffico di esseri umani attraverso l’istruzione e la salute in Bangladesh.

La campagna di solidarietà “Molto più di un pacchetto regalo” è giunta quest’anno alla sua decima edizione.

Si cercano oltre 5000 persone che abbiano voglia di trascorre un Natale diverso.

Sarà sufficiente dedicare un po’ del proprio tempo nelle librerie La Feltrinelli partner dell’iniziativa dal 3 al 24 dicembre 2016.

Il loro compito sarà quello di confezionare i libri e gli oggetti acquistati per i clienti delle librerie.

Ogni punto vendita avrà uno spazio dedicato a Mani Tese, dove i volontari, armati di carta regalo, scotch e decorazioni natalizie, raccoglieranno le offerte di coloro che si faranno impacchettare i regali acquistati.

Tutti possono partecipare alla campagna in qualità di volontari.

Gli unici requisiti richiesti sono di aver compiuto 16 anni e di poter offrire almeno 4 ore del proprio tempo.

Per diventare volontari occorre compilare il form on line indicando le proprie disponibilità di date e città.

Tra le città interessate c’è, come gli scorsi anni, anche Ancona.

I tirocini all’estero del mese

Dedichiamo questo post alla rassegna dei tirocini da non perdere questo mese, in particolare per chi crede sia arrivato il momento di pensare ad un periodo di esperienza di vita e lavoro in un altro paese.

L’ideale è programmare per tempo il periodo di tirocinio, o internship, all’estero: per poter beneficiare al meglio dell’investimento di tempo energie e risorse economiche, è preferibile dedicarsi all’organizzazione dell’accordo di tirocinio, del viaggio, del soggiorno e tutte le necessità collegate (trasporto pubblico, eventuali documenti da tradurre, copertura sanitaria) prendendosi il tempo necessario.

Ma se ci troviamo all’improvviso con una borsa da utilizzare, o se troviamo proprio l’offerta di tirocinio in linea con il nostro percorso professionale? In questo caso può valere la pena concentrarsi sulla candidatura e sull’opportunità scovata, utilizzando tutti gli aiuti e i contatti di cui si dispone: scrivere o telefonare ad amici sul posto, contattare servizi della città in cui andremo, e naturalmente appoggiarci a servizi di informazione specializzati vicino a noi, come Eurodesk  e l’Informagiovani.
Vediamo allora che cosa c’è di interessante in questo momento.
Per laureati con dottorato in Economia o Business Administration – Tirocinio presso l’OMT – Organizzazione mondiale del turismo – Madrid
Durata: 6 mesi
Requisiti: ottima conoscenza dell’inglese, del pacchetto Office e sistema operativo Windows 7, interesse nelle attività delle Nazioni Unite
E’ prevista una retribuzione mensile di 400 euro
Scadenza: 31 Ottobre 2016

Per studenti universitari e laureati – Tirocini presso Radio Free Europe e Radio LibertyPraga e Washington DC
Durata: almeno 3 mesi
Requisiti: buona conoscenza dell’inglese sia orale che scritto
Non è prevista retribuzione e la candidatura deve essere inviata 8 settimane prima dell’inizio del tirocinio

Per studenti universitari e laureati – Tirocini presso la Corte dei Conti europea – Lussemburgo
Durata: 3, 4 o 5 mesi
Requisiti: cittadinanza di uno degli Stati Membri dell’UE, essere studenti in una delle materie di interesse della Corte e avere buona conoscenza di un’altra lingua europea oltre alla propria
Per alcuni tirocini è prevista una retribuzione di 1120 euro mensili
Scadenza: 31 Ottobre 2016

Per laureati – Tirocini presso l’OHCHR – Ufficio dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani dell’ONU – Ginevra
Durata: da 3 a 6 mesi
Requisiti: laurea in Diritto Internazionale, Scienze Politiche, Storia, Scienze Sociali; supporto da parte di una istituzione accademica; buona padronanza di almeno due delle sei lingue ufficiali delle Nazioni Unite (inglese, francese, spagnolo, arabo, russo e cinese)
I tirocinanti presso le Nazioni Unite non sono remunerati
Scadenza: 31 Ottobre 2016

Buona fortuna!

Crescere in digitale

Crescere in digitale è un Progetto promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali attuato dal Sistema delle Camere di Commercio in partnership con Google, volto a formare giovani NEET (Not Engaged in Education, Employment or Training) che non studiano e non lavorano dai 18 ai 30 anni attraverso training online e sul territorio focalizzati sull’acquisizione di digital skills, e di avviarli a tirocini formativi nelle imprese italiane.

Il progetto si colloca nell’ambito del programma “Garanzia Giovani”; infatti tutti gli iscritti al progetto potranno beneficiare gratuitamente dei corsi di formazione online e tra coloro che supereranno con successo il test di verifica delle competenze saranno individuati coloro che potranno prender parte alle successive fasi del progetto.

Il primo passo da compiere, quindi, è l’iscrizione al portale Garanzia Giovani.

Nello specifico il progetto si articola in quattro fasi:

  1. formazione online attraverso un percorso istruttivo di 50 ore sugli strumenti e le strategie web per le PMI. Il percorso sarà fruibile sulla piattaforma offerta da Google (www.crescereindigitale.it), con contenuti identificati e certificati dal Comitato Scientifico del progetto;
  2. test online sugli argomenti trattati durante i corsi, attraverso un quiz di 100 domande con risposte a scelta multipla;
  3. laboratori di formazione specialistica per avviare i giovani a un tirocinio oppure ad un percorso formativo mirato all’autoimprenditorialità;
  4. tirocinio presso aziende tradizionali da avvicinare al digitale, organizzazioni d’impresa, agenzie web, grandi imprese.

I tirocini, che avranno durata di 6 mesi e saranno indennizzati (500€ al mese) attraverso il finanziamento del programma “Garanzia, mirano a consentire al tirocinante di sperimentare nel contesto operativo del Soggetto ospitante-azienda le nozioni acquisite nel corso “Crescere in digitale” così da applicarle concretamente al contesto aziendale.

Il tirocinante può supportare l’azienda nell’analisi della presenza on line, nell’implementazione e aggiornamento del posizionamento on line, nell’implementazione e aggiornamento della promozione on line, nell’analisi dei risultati e nell’utilizzo dei social media.

Al termine del periodo di tirocinio, l’imprenditore godrà di un incentivo fiscale fino a 6.000 euro per l’assunzione del tirocinante.

Si può aderire al progetto fino al 31/12/2016.

Carta d’identità elettronica, via la carta!

Nella vita quotidiana, molto più spesso del previsto, ci viene richiesta un’attestazione, un riconoscimento della nostra identità, pensiamo alle varie operazioni che ogni giorno svolgiamo: in banca, alle poste, per un acquisto con carta di credito, per viaggiare, ecc…

Il documento d’identità per eccellenza di cui si parla è la carta d’identità, poi esistono documenti di riconoscimento equipollenti come ad esempio: il passaporto e la patente di guida.

Ma che cos’è la carta d’identità? E’ un documento di identità, munito di fotografia, rilasciato dallo Stato tramite i Comuni, su supporto cartaceo, magnetico o informatico, con la finalità di dimostrare l’identità personale del titolare.

Grazie al possesso della carta di identità la persona può circolare liberamente all’interno dello stato italiano e dei paesi membri dell’Unione europea e nei Paesi con cui lo stato italiano ha accordi, motivo per cui ogni persona è tenuta ad avere sempre con sé questo documento.

Dal luglio 2016 il Comune di Ancona ha avviato l’emissione della nuova Carta di Identità Elettronica (CIE) , infatti l’amministrazione è stata selezionata dal Ministero dell’interno, come ente di sperimentazione di questo procedimento.

La carta d’identità elettronica è l’evoluzione della cartacea, ha le dimensioni di una carta di credito, è realizzata in materiale plastico ed è dotata di sofisticati elementi di sicurezza e di un microchip che memorizza i dati del titolare.

La durata varia secondo le fasce d’età di appartenenza: 3 anni per i minori di età inferiore, 5 anni per i minori di età compresa tra i 3 e i 18 anni, 10 anni per i maggiorenni

A seguito della sperimentazione sono cambiate le modalità di emissione, vediamo in che modo.

Il cittadino deve recarsi nel Comune di residenza, all’ufficio Servizio Carta d’identità elettronica, munito di una sola foto-tessera, in formato cartaceo od elettronico, su un supporto USB e fornire i propri dati firmando un modulo di riepilogo degli stessi.

In caso di primo rilascio si deve esibire all’operatore Comunale un altro documento di identità in corso di validità. In caso di rinnovo o deterioramento del vecchio documento quest’ultimo deve essere consegnato all’operatore. Inoltre il cittadino ha la facoltà di fornire il consenso o il diniego o astenersi rispetto alla scelta della donazione degli organi. Ai maggiori di dodici anni vengono acquisite anche le impronte digitali.

Il documento viene spedito a domicilio dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, entro sei giorni lavorativi oppure può essere ritirato presso il Comune, ma non viene più rilasciato contestualmente al momento della richiesta.

La nuova CIE costa 22,21 euro, che vanno pagati allo sportello comunale prima di avviare la pratica di rilascio.

Chi è in possesso della carta d’identità cartacea non deve far nulla, i documenti rimangono validi fino alla loro naturale scadenza. Tutte le nuove emissioni sono elettroniche visto che garantiscono standard di sicurezza maggiori rispetto al documento utilizzato fino ad oggi.

visto usa

Un visto per gli USA con la lotteria

Potrebbe sembrare una trovata tutta italiana, quella di poter ottenere un visto da residenti per gli USA, molto ambito, con una lotteria: invece questa è una prassi da tempo utilizzata per dare la possibilità a tutti quelli che non rientrano negli stretti requisiti richiesti per altri tipi di visti, di poter accedere alla cosiddetta Land of opportunities, e per garantire la multiculturalità che da sempre la caratterizza.

Il programma, che chiamiamo per semplicità lotteria, si chiama Diversity Visa Lottery, ed è una sorta di bando che ogni anno viene aperto ad ottobre e si chiude a novembre. In questo periodo è possibile iscriversi al programma per poter poi finire nella lista di persone dalla quale verrà effettuata una estrazione casuale computerizzata di persone a cui verrà dato in premio un visto per vivere e lavorare negli USA.

Il numero di visti concessi è di 50.000 all’anno, distribuiti tra persone provenienti dalle sei aree del mondo, anche se non esattamente da tutti i paesi. Di anno in anno infatti i cittadini di alcuni paesi sono esclusi dalla possibilità di partecipare all’estrazione, in base al criterio per cui da quel paese si è già raggiunta una quota di immigrati che supera una certa soglia. I visti rilasciati ai cittadini di un certo paese non possono superare comunque il 7% del totale.

Il Diversity Visa Lottery non impone limiti di età ai partecipanti, a differenza di molti altri tipi di visti per motivi di studio e lavoro, ma pone comunque due requisiti fondamentali da soddisfare:
1) essere nati in uno dei paesi che rientrano nel programma (questo requisito considera pochissime eccezioni)
2) avere un titolo di studio almeno al livello di diploma, o due anni di esperienza lavorativa negli ultimi cinque anni, in una delle professioni elencate nella Banca Dati Online del Department of Labor, e che riporti una classificazione pari a Zone 4 o Zone 5
La conoscenza della lingua non è menzionata, ma è chiaro che è un filtro quasi automatico dato che solo chi comprende l’inglese sarà in grado di capire ed eseguire esattamente le istruzioni e compilare il form in ogni parte.

Tutta la procedura di iscrizione si fa online al sito predisposto dall’Ufficio Affari Esteri del Dipartimento di Stato, e richiede l’inserimento dei propri dati (e di quelli degli eventuali familiari che, in caso di vincita del/la richiedente, lo/la seguiranno e otterranno un visto con lo status di dependant) compresa una foto digitale con caratteristiche ben definite.
Una volta eseguito correttamente in procedimento di iscrizione, non resta che aspettare l’estrazione e il momento in cui i risultati verranno pubblicati sul sito dedicato (non vengono inviate notifiche via email): per quest’anno le candidature si possono presentare fino al 7 novembre 2016.

Dal 2 maggio 2017 saranno resi pubblici i nomi dei vincitori, ai quali saranno comunicati i successivi passi da seguire per ottenere il visto e poter così pianificare il trasferimento negli States.

Le ultime raccomandazioni prima di cominciare l’iscrizione: prendere bene visione delle istruzioni (disponibili in più lingue con tanto di FAQ), occuparsi personalmente della procedura, e non sottoporre la candidatura più volte nello stesso anno (il sistema rileva i doppioni ed esclude automaticamente il candidato).

E ora, buona fortuna!

Camminare in montagna: quanti benefici!

Camminare in montagna apporta straordinari benefici per la salute, il corpo, la mente e lo spirito. La camminata, infatti, è un’attività fisica molto completa e alla portata di tutti che non ha bisogno di tante spiegazioni, in quanto è un movimento innato nell’uomo. Farlo in montagna, immersi nella natura, a stretto contatto con l’ambiente e lontano dal caos, dallo smog e dal ritmo frenetico della città, aiuta ad amplificarne il beneficio.

Uno tra i benefici della camminata tra i monti, infatti, è proprio quello di riuscire a scaricare le tensioni accumulate nella vita quotidiana e di apportare serenità e felicità. Essere circondati dalla natura, respirare aria con ossigeno rarefatto e pulito, ascoltare il silenzio della montagna, è un’esperienza unica.

Ovviamente, come per tutte le attività fisiche, occorrerà procedere per gradi sia per quanto riguarda il dislivello sia per quanto riguarda la lunghezza delle camminate, in modo da abituare il corpo al nuovo tipo di sforzo.

Un ulteriore vantaggio di questo tipo di attività fisica è che è possibile praticarla durante tutte le stagioni ovviamente con le dovute precauzioni riguardo ai percorsi e con l’abbigliamento e le attrezzature giuste. Ovvio che occorra utilizzare degli scarponcini da trekking, adeguati al tipo di percorso che si vuole intraprendere. Non va sottovalutato nemmeno l’aspetto dell’abbigliamento che dovrà anch’esso essere adeguato e soprattutto a strati. In montagna, infatti, i cambiamenti climatici sono molto repentini e quindi quando ci si prepara per affrontare un’escursione occorrerà tenere conto della possibilità di doversi coprire o alleggerirsi.

Lo zaino sarà il fedele compagno di viaggio; è necessario averlo per riporre i capi di abbigliamento che si tolgono durante il tragitto, per tenere acqua, cibo, cartine e quant’altro.

Un altro vantaggio della camminata in montagna è che è possibile praticarla sia in solitaria sia in compagnia, magari di persone esperte, ed è uno tra gli sport più economici e che danno il massimo in termini di resa fisica.

È anche un’occasione per socializzare e fare nuove amicizie o semplicemente conoscenze con persone che hanno in comune la passione per la montagna. Non occorre di certo andare troppo lontano per riuscire a fare trekking in montagna. Ad esempio ad Ancona da oltre vent’anni esiste l’iniziativa Treno Trekking che organizza escursioni in montagna servendosi di un mezzo ecologico e poco inquinante come il treno. Le escursioni del treno trekking si dividono in: turistiche (segnalate con la lettera T), escursionistiche (E per gli escursionisti, EE per gli escursionisti esperti) e attrezzati (EEA); ovviamente se si è alle prime armi è meglio iniziare con un percorso turistico, adatto anche ai bambini.

Le uscite del treno trekking vengono svolte generalmente la domenica; ci sono però delle uscite che impegnano due giorni (sabato e domenica), come la prossima prevista per il 15 e 16 ottobre 2016. Il programma del treno trekking, sia generale per tutto l’anno sia specifico delle singole uscite, è consultabile sul sito dell’Informagiovani di Ancona alla pagina dedicata. Per partecipare a queste escursioni è necessario acquistare un biglietto o  all’Informagiovani di Ancona  o direttamente alla stazione ferroviaria.

passione

Quando una passione diventa un lavoro di successo!

Ebbene sì, può succedere! È possibile vedere una grande passione che coltiviamo fin da bambini trasformarsi in un lavoro. Certo, direte voi, nulla di strano. Che so, magari fin da piccoli giocavate al dottore con il bambolotto e poi da grandi avete studiato medicina, oppure vi piaceva fare il cuoco con le pentole di mamma e ora lavorate in un ristorante. Un po’ più complicato per chi voleva fare il supereroe, o per chi, che ne so, aveva come passione quella di riordinare tutto. Perché i supereroi non esistono, così come non esistono i bambini che amano mettere in ordine direte voi. E qui vi sbagliate: Marie Kondo era una bambina che amava più di ogni altra cosa mettere in ordine la casa.

Ogni giorno trovava un modo nuovo per riordinare, studiava tutte le riviste sull’argomento, passava ore e ore catalogando ogni sorta di oggetto. No, non è diventata una massaia con disturbo ossessivo compulsivo per l’ordine, ma una donna di successo. E il suo successo nasce proprio da quella sua strana passione! Ora iniziate a capire anche voi. Avrete sentito parlare del best seller “Il magico potere del riordino”. Un libro ormai venduto e tradotto in tutto il mondo. C’è da ammetterlo, è una lettura interessante, che vede la capacità di riordinare un po’ come uno stile di vita. Riordinare la casa è come mettere a posto la propria esistenza, lasciando andare ciò di cui non abbiamo bisogno, e accogliendo ciò che fa parte del nostro presente, che ci emoziona e ci fa stare bene nel “qui e ora”.

Questa passione per il riordino si è trasformata in qualcosa di più profondo: la capacità di trasmettere agli altri un metodo per migliorare la propria vita. Ci sono persone che dopo aver riordinato da cima a fondo la casa (e da cima a fondo può richiedere anche mesi di meticolosa attività) hanno cambiato lavoro, partner, abitudini. E ringraziano con gioia la loro maestra di riordino. E cosa c’entra una casa ordinata con un nuovo lavoro? O una nuova visione della vita? Beh a sentire Marie Kondo, tutto. Perché è quando impariamo a capire cosa davvero ci piace e ci fa stare bene e ad eliminare ciò che non fa per noi che iniziamo a vivere davvero. E Marie evidentemente aveva chiaro fin da piccola ciò che le piaceva fare! A furia di leggere, tentare, creare e ricreare metodi diversi, Marie ha strutturato un metodo tutto suo in cui è, in effetti,  maestra indiscussa.

Questo l’ha resa famosa in tutto il mondo!!  Il suo libro ci da molte lezioni interessanti, e una di queste secondo me sta proprio nel fatto che se uniamo una grande passione alla costanza, alla creatività, al coraggio di sperimentare, alla tenacia… possiamo andare davvero molto lontano. Quando questa passione aiuta noi e gli altri a stare meglio, ad essere felici il risultato non può che essere un grande successo.

In Germania, non solo per lavoro

Si parla molto di Germania destinazione per chi si sposta per motivi di lavoro, ma è una meta da considerare anche per chi volesse proseguire gli studi all’estero, per esempio in una delle numerose università tedesche.

Anche la Germania partecipa al cosiddetto Processo di Bologna, teso a riformare i differenti sistemi universitari europei, di modo che risultino il più possibile armonizzati e omogenei tra di loro.

Questo progetto prevede la suddivisione degli studi superiori in tre cicli:
Laurea triennale, in Germania chiamata Bachelor
Laurea magistrale o specialistica, in Germania chiamata Master
Dottorato di ricerca, in Germania chiamato Promotion

L’offerta universitaria è in Germania molto ampia e articolata, grazie ad un numero elevato di atenei e altri tipi di istituti universitari, in maniera abbastanza diversa da come accade in Italia. Il portale dedicato alla formazione superiore fornisce anche le informazioni relative a visti, requisiti, e documenti da presentare.

In particolare, in Germania si possono trovare:

· Universität (Università)
· Fachhochschule (Istituto superiore ad indirizzo scientifico)
· Technische Universität / Technische Hochschule (Politecnico)
· Kunsthochschule (Accademia di Belle Arti)
· Musikhochschule (Conservatorio di musica)
· Gesamthochschule (Università unificata)
· Verwaltungsfachhochschule (Istituto superiore per la pubblica amministrazione)
– Pädagogische Hochschule (Istituto universitario per la formazione degli insegnanti)
· Berufsakademien (Accademie professionali)

I corsi universitari si concludono con un esame di diploma (Diplomabschluß), di magistero (Magisterabschluß, specie nelle facoltà umanistiche) o di Stato (Staatsexam, per chi studia giurisprudenza o medicina e per chi vuole insegnare).

Per queste scuole non è previsto il pagamento delle tasse universitarie, ma viene richiesto solo un contributo annuo per il tesserino universitario, il libretto e certificati vari. I corsi universitari durano minimo 8 semestri, e sono divisi in 2 cicli. Gli studenti che terminano il primo ciclo ottengono il diploma di Zwischenprüfung o Vordiplom.

Nei casi in cui l’accesso ai corsi è a numero chiuso, l’ammissione non è regolata dall’università stessa ma da un’autorità centrale (Zentralstelle für die Vergabe von Studienplätzen – ZVS) e viene data in base al voto dell’esame di maturità ed al periodo di tempo trascorso in lista d’attesa. In alcune facoltà sono previsti anche dei test attitudinali ed un colloquio selettivo.

L’Italia e la Germania hanno siglato un accordo per il riconoscimento automatico dei titoli di studio: per poter studiare in un’università tedesca è necessario possedere il diploma di maturità ottenuta dopo 5 anni di scuola superiore. Gli studenti stranieri devono anche dimostrare una buona conoscenza del tedesco e sostenere un test d’ammissione scritto per valutarne il livello. Chi non supera il livello minimo individuato per l’accesso, deve fare un corso alla Volkshochschule della durata di un semestre, e riprovare l’ammissione all’università il semestre successivo; chi invece supera il test a pieni voti si può dedicare ai corsi della materia prescelta offerti dall’università.

Parallelamente a questi corsi di lingua, intensivi e obbligatori, si possono frequentare anche i corsi normali. Per chi intende rimanere più di due semestri oppure completare il corso di studi in una università tedesca, è obbligatorio sostenere il DSH, Deutsche Sprachprüfung für den Hochschulzugang ausländischer Studienbewerber, esame scritto e orale, che presuppone un livello avanzato della lingua. Le università offrono corsi di preparazione per coloro che non riescono a superare l’esame.

Insomma, bisogna impegnarsi parecchio ed essere determinati, ma le università offrono agli studenti stranieri supporto e corsi per l’apprendimento del tedesco, per una migliore e più rapida integrazione.

Gli ITS: percorsi formativi post diploma

Nell’arco della loro carriera scolastica, i ragazzi sono chiamati a compiere delle scelte importanti per il loro futuro, sia scolastico sia professionale. La prima scelta importante viene richiesta già al terzo anno della scuola secondaria di primo grado, quando i ragazzi devono scegliere a quale scuola secondaria di secondo grado iscriversi. In questo le scuole si sono “attrezzate” prevedendo giornate di visita alle scuole superiori allo scopo di far conoscere ai ragazzi l’offerta del proprio territorio. La seconda scelta importante viene affrontata all’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado; anche per i ragazzi di questa età le scuole prevedono visite di orientamento alle università locali volte a fornire una panoramica il più possibile completa dell’offerta formativa accademica.

L’università, però, non rappresenta l’unica possibilità formativa per i neo diplomati; infatti il panorama formativo contempla anche gli ITS Istituti Tecnici Superiori – che rappresentano un canale formativo post secondario parallelo ai percorsi accademici.

Gli ITS sono scuole di alta tecnologia che hanno lo scopo di formare tecnici superiori in aree tecnologiche strategiche del sistema economico -produttivo del Paese, quali la mobilità sostenibile, l’efficienza energetica, il made in Italy, le nuove tecnologie per i beni culturali e il turismo, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Queste scuole sono costituite nella forma di fondazioni formate da scuole, università e imprese per dare vita ad un’autentica integrazione tra istruzione, formazione e lavoro.

I corsi ITS, che sono gratuiti ma prevedono una compartecipazione alle spese didattiche,  hanno una durata biennale per un totale di 1800 ore, suddivise tra ore di attività in aula e in laboratorio e ore di stage in azienda; lo stage è obbligatorio per almeno il 30% del monte ore complessivo ed è prevista la possibilità di effettuare il tirocinio anche all’estero. Il 50% dei docenti proviene dal mondo del lavoro e delle professioni.

Il titolo rilasciato è un Diploma di tecnico superiore con l’indicazione dell’area tecnologica e della figura nazionale di riferimento, corrispondente al V livello del Quadro Europeo delle qualifiche – EQF.

Accedono ai percorsi, previa selezione, i giovani in possesso del diploma di istruzione tecnica (scuola secondaria superiore), coerente con l’area tecnologica di riferimento; è consentito l’accesso ai candidati in possesso di altri tipi di diploma, previa frequenza di moduli di specifica preparazione, finalizzati a “riallineare” le competenze tecniche specifiche mancanti. Requisiti indispensabili sono una buona conoscenza in informatica e dell’inglese.

Se volete sapere quali corsi ITS sono in partenza in ambito regionale, potete l’elenco corsi gratuiti sul sito dell’Informagiovani alla pagina dedicata.

Zona di comfort

La zona di comfort

Per trovare lavoro, per realizzare degli obiettivi, oggi è necessario uscire dalla propria “zona di comfort”. Sono quasi certa che anche tu, caro lettore, avrai sentito dire questa frase almeno una volta nella vita. Anzi negli ultimi anni, da quando finalmente ci siamo modernizzati,  i corsi si chiamano workshop, l’immagine personale si chiama brand e ci sentiamo tutti un po’ più internazionali.

I disoccupati purtroppo si chiamano ancora disoccupati, ma è perché si ostinano a non uscire dalla propria zona di confort.  Quella famosa zona, di cui magari avrai sentito parlare all’ultimo workshop sull’empowerment delle skills personali. No, non era un corso in inglese, come hai pensato per tutta la prima ora, era in italiano. Ma tu  hai perso la metà dei contenuti perché ti ostini a non studiare il vocabolario di oggi, a non modernizzarti. Sei ancora nella tua zona di confort. E quindi scommetto che sei tornato a casa con la decisa intenzione di uscire finalmente da quella stramaledetta e confortevole zona in cui sei rimasto seduto per anni. E hai iniziato ad analizzarla. Quella “zona” del tuo quotidiano, in cui non hai lavoro, vivi ancora con i tuoi, sei nella tua confortevole cameretta di quando avevi 12 anni, litighi ogni giorno con tua madre perché questa casa non è un albergo, mangi vegano perché i tuoi sono più alla moda di te e invece della bistecca cucinano veggy burger.

A una prima analisi non ti sembra esattamente una zona di comfort. E ti senti un po’ preso in giro da quel formatore che parlava tutto strano. In effetti, pensi, sei stato abbastanza eroico per sopportare tutto quel “confort” fino ad oggi. Ma non ti scoraggi, accendi il pc ed inizi a navigare alla ricerca delle piattaforme di formazione, di auto promozione, corsi, informazioni: tutto quello che potrebbe portarti fuori da quella “confortevole” zona morta. Lui, il formatore sapiente e trilingue, non sa che anche dentro la più buia delle zone comfort può nascondersi il più grande dei guerrieri, il più spavaldo degli esploratori. Con un sorriso di sfida pensi che sei pronto ad informarti su tutto l’iperuranio, ad esplorare ogni galassia lavorativa, a studiare anche di notte, a tampinare (stalkerare anzi) ogni possibile datore di lavoro con i mezzi più sofisticati… ce la farai. Ma a fare cosa, esattamente??

Improvvisamente, con la testa piena di informazioni prese dal mare di internet, ti guardi allo specchio, con gli occhi sgranati e l’espressione pesantemente sconfortata. Una vocina dentro di te ti dice che quell’uscita dalla zona comfort è molto più sconfortante del previsto. Quella vocina forse non ha tutti i torti, ma se l’ascolti meglio forse ti dirà anche da dove cominciare. Per esempio dal cercare prima dentro di te quali sono i tuoi desideri profondi. A chiederti chi sei e cosa ti fa stare bene, prima di chiederti cosa sia vendibile oggi. A conoscerti meglio e darti fiducia, per poi iniziare a cercare la tua strada fidandoti anche del tuo istinto. Insomma, in poche parole, quella vocina potrebbe dirti come costruire dentro di te una reale zona di comfort, come farla crescere e renderla ogni giorno più forte, riempirla delle tue passioni, delle tue convinzioni, di ciò che è importante e portarla sempre con te. Quella zona sarà un ottimo alleato, con cui potrai esplorare e sperimentare luoghi e attività nuove senza paura.  E se vorrai potrai comunque darle un nome in inglese, che fa sempre scena. Se la custodirai a dovere sarà una zona in cui far crescere tante skill. O, più “banalmente”, l’amore per te stesso e la tua autostima. Un brand a prova di bomba!

eat me 1 ottobre

Eat me

Torna il nostro appuntamento con #atuttoschermo, i film visti da noi. Il film di ottobre, che vi presenteremo già il prossimo sabato 1 ottobre, è il documentario sui disturbii alimentari Eat Me realizzato curato dal centro Heta, realtà di riferimento nel panorama regionale sul tema dell’alimentazione. Per questa occasione abbiamo organizzato un duplice appuntamento.

Alle 17 verranno presentate le attività dell’Associazione per la stagione 2016-17 e la fitta rete di collaborazioni attivate per studiare e affrontare da più versanti e in più ambiti la problematica, ormai epidemica, dei Disturbi del Comportamento Alimentare (ormai 40000 donne colpite nelle sole Marche; ancora solo il 40/50% degli affetti intraprende, in Italia, un percorso terapeutico).

Nelle scorse settimane, il Centro Heta ha stipulato convenzioni e accordi volti a sviluppare progetti di ricerca, prevenzione e cura con soggetti pubblici, come Unicam, Ateneo di spicco nell’ambito delle ricerche biologiche e nutrizionali, e privati come Co.Gi.To., consorzio di cooperative di servizi assistenziali sorto nel 2015, e Happiness Group, circuito marchigiano di fitness club tra i più rilevanti in Italia. In collaborazione con questi diversi attori, con la consulenza dello staff di strutture di eccellenza nella cura dei DCA come Villa Miralago (Varese), l’Associazione intende ampliare le prospettive di intervento e dare consistenza a una vera e propria rete.

Nell’incontro, verranno presentate le iniziative di prossimo avviamento: la proposta avanzata al Tavolo Tecnico Regionale sui DCA dal Centro Heta, in collaborazione con Unicam e Co.Gi.To., per costituire una comunità terapeutica in tempi brevissimi sul territorio regionale, in località Esanatoglia (MC); i progetti di ricerca clinica ed epidemiologica formulati con Unicam e Villa Miralago; la nuova campagna di prevenzione e informazione Eat Me 2016-2017, che anche quest’anno toccherà numerose località e aggiungerà al docufilm omonimo, in ultimazione, altri materiali di spunto ricavati dal lavoro clinico quotidiano svolto a Heta e in altri centri nazionali, e vedrà il lancio di un contest video rivolto alle scuole secondarie di primo e secondo grado, con premiazione in occasione della prossima Giornata del Fiocchetto Lilla; la convenzione con Happiness Group e il progetto di elaborazione di protocolli volti a monitorare e accreditare quelle realtà nei cui contesti spesso si ha una maggiore incidenza del disturbo, come palestre, consorzi sportivi, club; le attività di formazione del centro che quest’anno coinvolgeranno enti privati e pubblici e culmineranno in un’occasione di formazione intensiva per operatori nel marzo 2017.

Parteciperanno rappresentanze delle autorità cittadine, e dei partner in collaborazione con Heta: Fanpia Onlus e il Centro Oltre, Cooperativa Co.Gi.To., Unicam, Happiness Group, Tornaconto & C, Fideuram, Idea Psicologia. Modererà Giovanni Iannelli, Direttore Rai Marche
Alle 18 sarà la volta di “Eat Me” il docufilm pensato con l’obiettivo di offrire uno scorcio diretto ma non spettacolarizzato sui disturbi del comportamento alimentare. Un tentativo di abbandonare la retorica del dolore per addentrarsi nelle fitte dinamiche del problema. Una narrazione intima e profonda in cui ciascun protagonista ha potuto raccontarsi e raccontare. Work-in-progress nato seguendo le storie di soggetti sofferenti di un Disturbo del Comportamento Alimentare, giunto ormai vicino alla versione definitiva grazie al successo della campagna crowdfunding terminata lo scorso giugno, in questa occasione verrà presentato arricchito di ultimissimi materiali. Saranno presenti i registi Ruben Lagattolla e Filippo Biagianti. Il film sarà introdotto da Luca Pierucci, Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Regione Marche.

L’ingresso è gratuito, alla fine verrà offerto un buffet e voi siete tutti invitati!

Borsa

BORSE LAVORO OVER 30

La Regione Marche ha approvato l’avviso pubblico per l’assegnazione di 1000 borse lavoro per over 30, di cui 302 destinate alla provincia di Ancona. Con questo bando la regione intende favorire l’inserimento o il reinserimento lavorativo di persone di età compresa tra 30 e 65 anni, disoccupate certificate, residenti nelle Marche, con basso reddito ISEE e a prescindere dal titolo di studio, offrendo loro anche una possibilità di riqualificazione professionale.

Un soggetto che abbia i requisiti sopra descritti e che intende partecipare al bando dovrà cercare un datore di lavoro privato (impresa o ente senza fini di lucro) o uno studio professionale con il quale ideare e concordare un progetto di borsa lavoro da svolgere al suo interno per un periodo di 6 mesi, con un orario minimo di 25 ore settimanali e con una retribuzione di 650,00 euro lordi al mese.

Le borse lavoro in nessun caso configurano un rapporto di lavoro con i soggetti ospitanti.

Come il soggetto ospitato, così anche il soggetto ospitante deve rispondere al requisito della residenza in regione, requisito che si applica alla sede legale od operativa, e ad un’altra serie di requisiti previsti da bando.

Non è così semplice individuare una potenziale azienda ospitante; in questo, però, un aiuto viene fornito dai CIOF (Centri per l’Impiego) i quali pubblicano sul loro sito le disponibilità da parte delle aziende ad accogliere borsisti. Per la provincia di Ancona potete consultare la pagina dedicata alle offerte di lavoro di aziende private.

Un ulteriore aiuto lo potete trovate anche presso l’Informagiovani di Ancona che mette a disposizione degli utenti un apposito book con le offerte relative a questo bando.

Una volta individuata l’azienda ospitante e concordato con essa il progetto di borsa lavoro, il borsista dovrà presentare apposita domanda sia telematicamente attraverso il sistema informatico della regione, SIFORM,sia per raccomandata A/R  ad uno degli indirizzi indicati da bando.

Il termine di presentazione delle domande, inizialmente fissato per il 30/09/2016, è stato prorogato al 24 ottobre 2016.

I programmi e gli strumenti europei per la mobilità e la trasparenza

Tra le priorità delle politiche europee in ambito educativo e formativo c’è la promozione dell’apprendimento permanente e del libero movimento dei cittadini.
Il raggiungimento di questi obiettivi si basa sulla realizzazione di strumenti che garantiscono una maggiore trasparenza e comparabilità delle qualificazioni in tutta l’Unione Europea.
E’ per questo che la Commissione Europea ha avviato numerose iniziative sia per l’accesso all’informazione e l’orientamento dei cittadini su queste tematiche, sia per l’effettivo riconoscimento delle competenze e delle qualifiche di coloro che si spostano da un paese all’altro portandosi dietro il loro bagaglio di esperienze e conoscenze.
Strumenti come Europass (di cui il cv europeo fa parte), EQF (European Qualifications Framework), ECVET (European Credit system for Vocational Education and Training), EQAVET (European Quality Assurance in Vocational Education and Training) , ESCO (European Skills, Competences, Qualifications and Occupations) sono proprio quelli che vanno utilizzati in caso di mobilità per lavoro o studio.

Ma cosa sono? Come si ottengono, e come si usano?

Proprio di questo parleremo il prossimo mercoledì 28 settembre al seminario, destinato agli addetti ai lavori, organizzato dal Punto Nazionale di Coordinamento EQF, il Centro Nazionale Europass e il Centro Euroguidance in collaborazione con il Comune di Ancona ed Eurodesk Italy.

Obiettivo del seminario è presentare le caratteristiche e l’uso dei singoli strumenti e l’interazione tra di essi, nonché lo stato di avanzamento dei lavori di implementazione del Sistema nazionale di certificazione e della costruzione del Quadro Nazionale delle qualificazioni.

Ai partecipanti sarà rilasciato un attestato di partecipazione al termine del seminario.

Per tutti i partecipanti provenienti da fuori Ancona, ecco qualche indicazione per raggiungere la sala conferenze dell’Informagiovani Ancona:

  • dalla stazione ferroviaria: prendere il bus numero 1/4 dal marciapiede su cui ci si trova uscendo dalla stazione (attenzione, il secondo marciapiede, dove sulla palina in alto è scritto “CENTRO”). Il bus avrà come destinazione Piazza IV Novembre, e passa circa ogni 7 minuti. Dalla stazione ci vogliono tra i 5 e 10 minuti, cioè 7 o 8 fermate, per arrivare in piazza Roma, dove si scende all’ingresso del Rettorato dell’Università. Da lì basta attraversare la strada e scendere le scale sotto la tettoia della fermata bus, o le scale in corrispondenza del corso Garibaldi, al centro della piazza.
  • per chi ci raggiunge in auto, ecco la mappa dei parcheggi del centro.

Di seguito il programma della giornata con le presentazioni scaricabili dei relatori.

“Gli strumenti europei per la mobilità e la trasparenza”

Ancona, 28 settembre 2016 | Agenzia Locale Eurodesk del Comune di Ancona | Piazza Roma Underground – Ancona

PROGRAMMA

9.15   Saluti istituzionali- Marco Brutti, Comune di Ancona

9.30    La rete europea Eurodesk  e i tools a supporto della mobilità per l’apprendimento transnazionale –  Serena Principi, Agenzia Locale Eurodesk  del Comune di Ancona.

9.45     I programmi e gli strumenti europei per la trasparenza delle qualificazioni e la mobilità a fini di studio e di lavoroCatia Mastracci, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

10.00   Il programma Erasmus+Roberta Grisoni, Isfol

10.45   Il Quadro Europeo delle Qualificazioni EQF e la costruzione del Quadro NazionaleDiana Macrì, Isfol

  1. 15 Pausa

11.30  Il Quadro Operativo delle Qualificazioni Regionali: presentazione dell’Atlante del Lavoro e delle Qualificazioni – Rita Porcelli, Isfol

12.00  Gli strumenti per la trasparenza del Portafoglio EUROPASS   –  Silvia Lotito, Isfol

12.30   La rete EuroguidanceSilvia Lotito, Isfol

13.00   La rete EURES e lo schema di mobilità per i giovani Your first EURES jobCatia Mastracci,  Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali

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Bonus cultura 18enni

Dal 15 settembre 2016 è attivo il bonus cultura per i 18enni, agevolazione introdotta nella Legge di Stabilità 2016 all’interno del Pacchetto cultura e sicurezza.

Cos’è il bonus cultura 18enni?

Il bonus consiste in una card elettronica sulla quale vengono accreditati 500 euro da spendere in biglietti di ingresso per eventi culturali, come musei, teatro, cinema, mostre, spettacoli dal vivo, ma anche per acquistare libri e testi (non solo scolastici), anche in formato digitale, ebook, pubblicazioni e riviste.

A chi spetta?

Spetta a tutti i giovani che compiranno 18 anni nel corso del 2016, sia italiani che stranieri purché residenti in Italia e in possesso di regolare permesso di soggiorno, ed è utilizzabile fino al 31 dicembre 2017.

Come funziona?

Il bonus può essere utilizzato tramite una specifica applicazione web per smartphone, tablet e pc, realizzata dal Governo, l’App 18 anni.

Prima ancora il diciottenne deve registrarsi in uno dei cinque identity provider (Poste, Aruba, Tim, Infocert e Sielte) per avere lo «Spid» (il Sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale) che permette agli utenti di essere riconosciuti dallo Stato e di ricevere le credenziali per accedere a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione ed a molti servizi privati.

A questo punto il giovane deve scaricare da un sito dedicato (www.18app.it oppure www.diciottapp.it) su smatphone, tablet (sia Apple che Android) o computer l’App  «18app»: usando lo Spid l’utente farà il login e entrerà nel sistema: si accrediterà nell’App (fornendo dati personali, residenza, cellulare e e-mail) e automaticamente verrà generato il plafond da 500 euro, attivo dal giorno del compleanno fino allhttp://www.18app.ita fine del 2017, da utilizzare per spese in ambito culturale.

Chi ha già compiuto 18 anni quest’anno dovrà attendere fino a ottobre per fare i primi acquisti.

In questa prima fase sono chiamati a registrarsi nella webapp www.18app.it anche gli esercenti. Tutti gli enti e gli esercizi che si occupano degli ambiti  previsti dal Governo (cinema, concerti, eventi culturali, libri, musei, monumenti, parchi naturali ed aree archeologiche, teatro e danza) possono, infatti, registrarsi e rendere i propri prodotti e servizi o i biglietti di ingresso agli eventi e alle proprie strutture acquistabili con il bonus di 500 euro dai diciottenni.

Farsi riconoscere (il titolo di studio)

Spostarsi in Europa per studio o lavoro è sempre più facile, grazie ai trattati europei a seguito dei quali le frontiere sono state aperte, possiamo usare i nostri documenti di identità nazionali, non dobbiamo chiedere visti, cambiare moneta e insomma ci risparmiano tutta una serie di passaggi che ci complicherebbero parecchio la vita e porterebbero via un sacco di tempo.
Questo non significa però che possiamo dare tutto per scontato, ad esempio per quanto riguarda vedersi riconoscere il titolo di studio in un altro paese, o farsi riconoscere nel proprio un titolo conseguito all’estero.
Il riconoscimento dei titoli non è un meccanismo automatico, ma richiede un passaggio con le autorità competenti, e prevede una sintetica valutazione del titolo straniero e la definizione di una corrispondenza di livello nel paese in cui si vuole farlo riconoscere.
I titoli accademici e professionali vengono riconosciuti a livello europeo sulla base della “Convenzione sul riconoscimento dei titoli di studio relativi all’insegnamento superiore nella Regione europea” e delle “Direttive europee sul riconoscimento dei titoli professionali”
Chi ha intenzione di proseguire gli studi in un altro paese dell’UE o completare una parte degli studi all’estero, dovrà verificare prima di partire che il paese in cui ha scelto di recarsi riconosca il titolo di studio già posseduto.
Per quanto riguarda la laurea, ad esempio, nella maggior parte dei casi è possibile ottenere un “certificato di equipollenza”, che equipara il titolo di studio a quelli del paese in cui si desidera trasferirsi. In altri casi ci verrà richiesto di dare degli esami integrativi o frequentare dei corsi presso l’istituto di destinazione, per allineare il proprio titolo a quello nazionale.

Per informarsi nel dettaglio e avviare questa pratica, è necessario contattare il centro ENIC/NARIC del paese in cui si desidera ottenere l’equipollenza, o del proprio paese di origine nel caso di ritorno dopo studi compiuti all’estero.
A seconda del paese in cui i diplomi vengono valutati e dello scopo di tale valutazione, il centro ENIC/NARIC si occuperà direttamente della pratica o la trasferirà all’autorità competente. In Italia, il centro per il riconoscimento dei titoli è il Cimea.

Prima di chiedere l’equipollenza, è consigliato accertarsi di alcuni dettagli importanti, e cioè: dell’eventuale costo del servizio, della durata della valutazione (che va da alcune settimane a mesi), del documento che verrà rilasciato (potrebbe trattarsi di una piena equipollenza o di una relazione comparativa).
E’ consigliabile fornire la documentazione nel formato Europass (come il supplemento al diploma o il supplemento al certificato), in modo che il diploma possa essere più facilmente confrontato e riconosciuto. A livello europeo, infatti, esistono una serie di strumenti creati appositamente per facilitare la comprensione e rendere più trasparente alle istituzioni universitarie o ai datori di lavoro stranieri i titoli acquisiti.

Insomma, non è tutto immediato ma basta sapere cosa fare e a chi rivolgersi!

formazione

Scegliere un corso di formazione

Quale corso di formazione posso scegliere? Qual’è il corso più adatto a me?: queste sono alcune delle domande più frequenti che gli operatori di orientamento si sentono rivolgere.

In un mondo del lavoro in continua evoluzione, è naturale che evolvano anche i bisogni delle aziende; vengono richieste sempre nuove competenze e di conseguenza cambiano anche i fabbisogni formativi. Il titolo di studio (diploma o laurea) non è più sufficiente a garantire l’immediato inserimento nel mondo del lavoro ma sempre più spesso deve essere integrato da un percorso formativo in grado di fornire conoscenze più pratiche e specialistiche. Diviene quindi fondamentale scegliere corsi di formazione in grado di fornire tutte le competenze di cui una figura professionale ha bisogno.

L’impresa non è sicuramente semplice dal momento che l’offerta formativa presente sul mercato è vastissima. Tuttavia è possibile seguire alcune indicazioni utili ad una scelta consapevole.

Il primo passo da compiere è cercare di individuare le professioni che il mercato richiede maggiormente senza però prescindere dai propri interessi, dalle proprie inclinazioni, dalle ambizioni personali e dalla passione che farà da filo conduttore a tutta la carriera professionale.

Una volta individuati i propri interessi, è necessario scegliere anche in base alla tipologia di corso, alle caratteristiche dell’ente organizzatore e alla durata del corso stesso.

I corsi di formazione possono, infatti, essere gratuiti o pagamento. Quelli gratuiti possono essere finanziati dal Fondo Sociale Europeo (FSE); quelli a pagamento possono essere autorizzati dalla Provincia. Per ottenere il finanziamento o l’autorizzazione, i corsi vengono sottoposti a valutazione da parte dell’ente Provincia sulla base di criteri di qualità.

Non solo i progetti formativi ma anche gli enti di formazione devono sottostare a criteri di qualità per ottenere il finanziamento o l’autorizzazione del proprio corso. Solo gli enti che rispondono a questi criteri vengono accreditati.

Solo i corsi di formazione organizzati da enti accreditati possono rilasciare qualifiche professionali o diplomi di specializzazione e quindi titoli riconosciuti sul mercato del lavoro.

Sulla scelta di un corso inciderà quindi anche il titolo rilasciato dal corso stesso. In base alla durata del corso, i titoli che si possono ottenere sono: attestato di partecipazione (durata corso: almeno 36 ore), qualifica professionale (durata corso: almeno  400 ore) e diploma di specializzazione (durata corso: almeno 300 ore).

Se state cercando un corso di formazione in ambito regionale, consultate i nostri elenchi alla pagina corsi e concorsi.