Perché abbiamo “giocato” con i Lego

Il mese scorso, come forse qualcuno avrà notato dai post sui nostri social network (Facebook, Instagram) abbiamo dedicato una giornata a quello che ai più sarà sembrato un gioco con i mattoncini Lego. Vi spiego perché lo abbiamo fatto: potremmo trovarci qualche spunto utile e valido in maniera generale.

Cominciamo col dire le cose come stanno: non abbiamo giocato con i Lego, abbiamo partecipato a un workshop realizzato con il metodo Lego® Serious Play® (in sigla LSP). LSP è un metodo nato dall’intuizione, potremmo dire combinata, di alcuni ricercatori della casa danese costruttrice di mattoncini e di Robert Rasmussen un formatore (sperando che questa qualifica non lo offenda) che nel 2010 ha sviluppato l’idea di utilizzare le costruzioni per supportare gruppi e team nel prendere decisioni, sviluppare pensieri e idee, comunicare meglio. Chi utilizza questo metodo non è un formatore ma, più correttamente, un facilitatore. La differenza sta nel fatto che, a parte illustrare le modalità di svolgimento delle attività, il facilitatore non insegna nulla: la sua si potrebbe dire che è un’azione maieutica (i contenuti, le esperienze e un certo grado di conoscenza non vengono trasmessi da chi facilita a chi partecipa, ma sono già “nascosti” all’interno del pensiero dei partecipanti). Questa la teoria, descritta in maniera molto spiccia. E la pratica?

Nella pratica abbiamo passato una giornata intera in maniera divertente facendo prevalere il nostro istinto (per quanto possibile) sulla nostra razionalità grazie proprio al fatto che le cose che volevamo far emergere venivano fuori attraverso quello che costruivamo con i vincoli e le modalità che i facilitatori mettevano. Abbiamo così rappresentato con i mattoncini ( e qualche figura) noi stessi, la nostra equipe ma anche le nostre visioni, i nostri desideri, le nostre aspettative più recondite. Per quello che posso dire mi è sembrato davvero incredibile constatare come, se abbiamo un vincolo di tempo e non possiamo razionalizzare, a fare le scelte sono le mani (l’istinto): scegliamo un mattoncino di un certo colore e lo posizioniamo in un certo modo nel tentativo di costruire una torre nel tempo prestabilito (di solito quello di una canzone). Ci sembra di aver fatto delle scelte casuali ma poi, a guardar bene… non è mai così! Le nostre dita non vanno a caso ma si affidano alle indicazioni di quella parte del cervello più emotiva che di solito, per paura, trascuriamo sempre.

La mia impressione è che da questa giornata abbiamo imparato molto. Personalmente mi ha aiutato a vedere gli altri colleghi di lavoro, che peraltro conosco da anni, con occhi diversi; a mia volta ho capito più chiaramente che immagine e che considerazione hanno gli altri di me. Ho visto, letteralmente, nelle costruzioni con cui abbiamo rappresentato il nostro team quello che siamo e quello che potremmo diventare. Ho trovato anche bello il fatto che abbiamo ragionato su noi stessi e sul nostro modo di lavorare e collaborare: sono convinto che qualsiasi organizzazione, anche una piccola come la nostra, prima di porsi degli obiettivi debba capire e conoscere le persone con cui lavora, si confronta e comunica imparando a farlo nel migliore dei modi.

Se mi chiedessero di trarre un consiglio da questa esperienza, risponderei con qualcosa che ho imparato. Quando pensiamo alla carriera professionale di solito, con più o meno ambizione, abbiamo spesso in mente risultati, obiettivi, realizzazioni personali; faremmo bene invece anche a preoccuparci dell’ambiente e delle persone in cui quei traguardi li raggiungeremo, perché le persone che ci circonderanno faranno parte e saranno il motore del nostro successo. Che, a me, piace più chiamare evoluzione.

PS: un grazie sincero e particolare da tutti noi va ad Antonella e Fausto, i nostri facilitatori Lego® Serious Play®

Annunci di lavoro, offerte ingannevoli e avvertenze varie

Cercare lavoro, lo diciamo spesso, è un lavoro! E bisogna saperlo fare bene, a partire dalla scelta delle offerte a cui rispondere.

Oggi facciamo il punto proprio su questo aspetto, dato che spesso ci viene chiesto se gli annunci che pubblichiamo siano affidabili, o se lo sono le aziende che li diffondono (su che cosa ognuno di noi intende con il termine “affidabile” possiamo discutere un mese, ma questa è un’altra storia). Ne abbiamo già parlato, anche facendo esempi pratici, ma scommettiamo che un ripasso non sarà di troppo.

Le probabilità di trovare un lavoro attraverso annunci sono in genere scarse, questo va detto subito, perché ci sono altri canali e modalità di ricerca del personale che evitano alle aziende di ricevere decine di telefonate o email, e che permettono loro di intercettare più facilmente il tipo di candidati a cui sono interessate.

A livello locale, però, esiste ancora un margine di possibilità di trovare qualche contatto, sempre che siamo in grado di interpretare e scegliere gli annunci. Se volete provare non c’è niente di male, vi consigliamo solo di fare attenzione ad alcuni segnali. Per non perdere tempo e spesso soldi, ma anche speranza e fiducia.

 

Ci sono alcuni semplici segnali che ci possono subito far venire il dubbio che dietro all’annuncio o alla richiesta di contatto molto probabilmente non c’è una grande occasione di lavoro, o l’offerta non è esattamente quella che ci viene fatta immaginare, ed ecco quali:

  • nell’annuncio non c’è scritto per quale tipo di lavoro stanno cercando una persona, oppure le mansioni sono varie e diverse, e molto generiche. Quando trovate scritto solo “per ampliamento organico” o “azienda in crescita”, senza descrizioni specifiche del tipo di settore, o di professionalità necessaria e dei requisiti, potete già capire che non si tratta di una posizione di lavoro convenzionale.
  • vengono promessi o garantiti contratto e buoni guadagni, anche senza avere esperienza. Ricordate che il contratto è d’obbligo sempre, non c’è bisogno di scriverlo sull’annuncio, ed è molto improbabile pensare a lavori per i quali si guadagna tanto senza saper fare niente (lo sapevate già, vero?)
  • non sono specificati i requisiti necessari a candidarsi. Per quanto semplice possa essere il lavoro (e in questo caso difficilmente è necessario pubblicare un annuncio per trovare una persona), ogni impiego è diverso e richiede qualche dote specifica. Può essere un diploma, la patente, la conoscenza dell’uso del computer, di programmi di grafica o caratteristiche quali puntualità, flessibilità oraria, robustezza o resistenza fisica o un minimo di esperienza in mansioni simili, ma non ci sono lavori che non richiedono caratteristiche o competenze specifiche
  • quando chiamate o scrivete per avere maggiori informazioni vi dicono che le avrete solo presentandovi di persona: il nostro consiglio è di lasciar perdere, un’azienda seria è disposta a darvi almeno informazioni di base su mansioni, qualifiche e capacità richieste, luogo di lavoro, numero di ore o giornate lavorative
  • vi viene chiesto denaro: non si paga per lavorare
  • vi viene chiesta la firma o i vostri dati completi prima che abbiate capito bene di che cosa si tratta e abbiate deciso di accettare: chi vi mette troppa fretta in genere non vi sta offrendo l’occasione della vita, e nemmeno l’occasione dell’anno.

 

Facciamo qualche esempio pratico di offerte ingannevoli, che abbiamo ormai individuato e che evitiamo di diffondere attraverso il nostro sito.

C’è un’azienda, che cambia spesso nome, che pubblica ogni settimana un annuncio per segretarie e magazzinieri, oppure per operatori di inserimento dati, anche senza esperienza, ma poi a coloro che si presentano propone di lavorare come procacciatore di contratti di vario tipo. Attenzione, può succedere che vi promettono un certo compenso una volta concluse alcune decine di contratti (e ci potreste riuscire, magari attraverso le vostre conoscenze), e che poi alla scadenza del mese, quando state per raggiungere il vostro scopo, veniate mandati da un presunto cliente che poi non esiste: quindi niente contratto concluso, niente target raggiunto, niente compenso.

Ci sono aziende, che cambiano spesso nome, che pubblicano annunci vaghi, non dicono di che settore si occupano e cercano molte figure diverse, senza indicare requisiti, ma soprattutto danno un indirizzo a cui non troverete una sede dell’azienda indicata con una vera insegna, ma un capannone, una stanza in uno stabile anonimo, con il nome della presunta azienda stampato su un foglio di carta appiccicato sulla porta e poco altro. Questo è già un buon segno per capire che non è una azienda strutturata, stabile (soprattutto se avevano scritto di occuparsi di commercializzazione o logistica).

Altri soggetti vi propongono di fare un corso a pagamento (a costi anche molto alti) che magari include uno stage di sei mesi (non retribuito, in quanto curricolare) per poter poi avere il posto di lavoro. Anche questa è una modalità discutibile: una azienda interessata a voi e alle vostre caratteristiche vi offrirà un percorso di inserimento e formazione gratuito, incluso nel contratto.

Purtroppo questo tipo di tattiche di reclutamento sono abbastanza diffuse, e ce ne sono anche di più elaborate (trovate qui un elenco dettagliato). L’unico modo per non venire ingannati e non perdere tempo è scegliere con attenzione e fare le dovute ricerche.

Recentemente siamo venuti a conoscenza anche di una sorta di agenzia per il lavoro che assume personale, con contratto e busta paga, ma poi non paga i contributi se non in minima parte, per cui vi accorgete solo mesi dopo, verificando il vostro fascicolo previdenziale all’Inps, di non aver ricevuto tutto il dovuto. Questo tipo di illecito è praticamente impossibile da individuare in anticipo, per cui ricordatevi di controllare spesso il vostro profilo Inps e verificare i versamenti di contributi.

Qualche breve e semplice suggerimento per non finire in situazioni spiacevoli e complicate:

  • informatevi il più possibile sull’azienda, prima di rispondere e soprattutto prima di dare i vostri dati completi e andare a fare un colloquio.
  • ricordate che non esiste periodo di prova fuori dal contratto, ma esso è compreso, con la possibilità da entrambe le parti (lavoratore e datore di lavoro) di recedere dal contratto (cioè di interromperlo).
  • non firmate niente che vi venga messo sotto agli occhi senza la possibilità di leggere bene di cosa si tratta. Prendetevi qualche ora di tempo, prima di accettare un lavoro, per valutare l’offerta che vi viene fatta e magari per fare qualche ricerca su aspetti che non avete chiari, per confrontarvi con qualcuno, per capire se avete avuto tutte le informazioni necessarie.

Ultimi consigli per evitare brutte esperienze: ricordatevi che è molto difficile che qualcuno vi chiami a casa per proporvi un lavoro (a meno che non siate esperti di qualcosa, o chi vi chiama sia un amico). Ogni volta che qualcuno vi contatta al telefono, ricordate di prendere nome, telefono, indirizzo, e se non lo avete capito subito, non abbiate paura di chiedere due volte la stessa cosa e capire bene. Scrivetevi tutto e poi fate le dovute verifiche.

In definitiva, il rimedio per non essere vittime di tutta una serie di brutte esperienze durante il difficile periodo di ricerca del lavoro, è quello di essere cauti, informarsi bene e non credere al guadagno facile.

 

Ogni settimana noi ricerchiamo, selezioniamo e pubblichiamo annunci di lavoro: facciamo molta attenzione a evitare di diffondere quelli che possano in qualche modo rientrare nelle categorie descritte sopra. Vi ricordiamo che non è sempre possibile verificare, come spesso ci chiedete, che l’azienda sia seria, se non arrivando al contatto diretto o al colloquio e valutando che l’offerta si adeguata alle vostre aspettative, oltre che rispondente a quanto dice l’annuncio.

La casistica è vastissima, ma se avete dubbi su uno specifico annuncio di lavoro, venite e confrontatevi con noi, saremo felici di aiutarvi. In bocca al lupo e buona ricerca!

Scegliere di mettersi in proprio

Molto spesso agli operatori Informagiovani vengono chieste informazioni su come aprire un’attività in proprio e sull’esistenza di bandi che concedano finanziamenti alla creazione di nuove imprese.

A porre queste domande sono non solo i giovani che vedono nell’attività in proprio un’alternativa alla difficoltà a trovare un lavoro ma anche i meni giovani che, perso il lavoro, fanno fatica a reinserisi nel mondo del lavoro.

Siamo nell’era dell’incertezza, dell’accelerazione delle tecnologie e dei continui cambiamenti con la conseguenza che la carriera che si faceva una volta sempre nello stesso posto è ormai impossibile.

Il posto fisso non è più sicuro come un tempo e anche chi lo ha è consapevole del fatto che dovra cambiare lavoro spesso, formarsi di continuo ed adeguarsi ai cambiamenti.

La società attuale sta evolvendo verso forme sempre più liquide di business, le aziende nascono e muoiono nel giro di poco tempo.

Certamente il percorso che porta alla creazione di una nuova attività imprenditoriale è lungo e non orivo di rischi ma di fronte ad un mercato del lavoro sempre più difficile molti accettano di sfidare la sorte.

Chi decide di mettersi in proprio non sa a priori come andranno le cose ma sicuramente ha la possibilità di seguire un iter utile a raggiungere l’obiettivo.

Generalmente l’iter prevede 5 fasi: valutazione delle attitudini imprenditoriali, definizione dell’idea imprenditoriale, analisi del mercato e del prodotto, organizzazione dell’azienda e redazione del piano d’impresa.

Il punto di partenza sono le nostre passioni e le nostre attitudini ma questo non è sufficiente se slegate dal contesto in cui vogliamo operare.

La sola volontà non basta. Quello che vi serve è una buona idea, un’idea innovativa, vincente, in grado di generare valore e rispondere ai bisogni e ai desideri dei potenziali clienti/consumatori.  

Occorre osservare la realtà economica locale e nazionale, l’arena competitiva, il mondo del lavoro e le sue richieste per rendersi conto dell’effettivo potenziale di mercato del prodotto o servizio da lanciare.

Se avete già un’idea imprenditoriale ma non sapete come organizzarla, può esservi di aiuto il nuovo corso Parti con noi -Dal progetto all’impresa, organizzato periodicamente dalla Camera di Commercio di Ancona.

Si tratta di un corso gratuito che aiuta appunto gli aspiranti imprenditori a realizzare la loro idea imprenditoriale attraverso la realizzazione del Business Model Canvas, uno strumento che consente di comprendere elementi complessi che riguardano il funzionamento di un’intera azienda, in modo semplice ed estremamente intuitivo. 

Il corso si pone, quindi, l’obiettivo di favorire la maturazione dell’idea d’impresa e stimolare la messa a punto di un progetto imprenditoriale.

Come sempre per avere un’idea di quali corsi, gratuiti o a pagamento, siano in partenza in ambito regionale potete consultare i nostri elenchi sia on line alla pagina dedicata sia cartacei passando allo sportello.

Bando straordinario Servizio Civile Universale

Alla fine di aprile è stato pubblicato un bando straordinario del Servizio Civile Universale per la selezione di 766 volontari da impiegare in progetti volti all’accompagnamento di grandi invalidi e di ciechi.

Il bando è rivolto a tutti i ragazzi tra i 18 e i 28 anni compiuti, cittadini italiani, degli altri paesi dell’Unione Europea o non comunitari ma regolarmente soggiornanti in Italia.

Coloro che vogliono partecipare devono essere consapevoli che si tratta di un anno di volontariato, dedicato al servizio della comunità e contestualmente alla formazione personale e alla crescita individuale. Sicuramente potrà essere anche un’opportunità per avvicinarsi al mondo del lavoro.

Per candidarsi in primis si sceglie il progetto a cui si vuole partecipare, si presenta la candidatura presso l’ente di riferimento ed infine si sostiene la selezione. Superata quest’ultima si inizia l’anno di volontariato, in cui è previsto un primo periodo di formazione, durante il quale ci si prepara per svolgere le attività previste dal progetto presso la realtà ospitante.

Visto che si tratta di un bando straordinario in cui i progetti sono rivolti ad attività con grandi invalidi e ciechi, chi decide di candidarsi sa a priori che il target con cui andrà a svolgere le attività è ben definito, quindi è bene valutare la propria motivazione interiore per poter vivere al meglio quest’esperienza ed essere proattivi nel proprio ruolo all’interno dell’ente.

Il servizio civile universale ha una durata di 12 mesi, con un monte ore settimanale di minimo 25 ore e prevede l’erogazione di un assegno mensile di € 433,80.

Con Decreto del 2 maggio 2019 il bando è stato rettificato abbassando  il numero di progetti da 82 a 78 per un totale di 752 volontari  a fronte degli iniziali 766.

Qualora un interessato, nel frattempo, avesse già presentato domanda per uno dei progetti cancellati, può presentarne una nuova per un altro progetto inserito nel bando.

L’elenco dei progetti è consultabile grazie al motore di ricerca presente sul sito ufficiale.

Nella provincia di Ancona ci si può candidare per il progetto: “Accompagnamento Dei Ciechi Civili Ex Art. 40 – Ancona” promosso dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – Onlus.

Il progetto dell’Uici Ancona, disponibile nel sito, è rivolto a 12 volontari che, oltre ai requisiti richiesti da bando, devono essere in possesso di: conoscenze informatiche di base, patente B, diploma di scuola media superiore e predisposizione al lavoro di gruppo.

I candidati devono presentare una sola domanda presso l’ente promotore del progetto scelto entro il 3 giugno 2019 con raccomandata A/R o via PEC (Posta elettronica certificata intestata all’interessato). Attenzione! Qualora si scelga di consegnare la domanda a mano, la scadenza è fissata alle ore 18 del 31 maggio.

Per ulteriori informazioni, per consultare e scaricare il bando e i moduli di domanda potete contattarci all’Informagiovani, siamo a vostra disposizione!

Tirocini all’estero di maggio

Questo è il momento giusto per pensare a un tirocinio da fare dopo l’estate! Ecco la nostra selezione di offerte da consultare per trovare quello che fa per te!

Per neolaureati – Financial Analyst trainee presso ECHA – Agenzia europea per le sostanze chimiche – Helsinki (FI)
Durata: 6 mesi a cominciare da settembre
Requisiti: laurea in materie economiche o finanziarie, ottima conoscenza dell’inglese, attenzione ai dettagli, capacità di rispettare le scadenze, esperienza con Word ed Excel, buona capacità comunicativa e di lavorare in gruppo
Retribuzione: prevista
Scadenza: 20 maggio

Per laureati – tirocini presso la Corte dei Conti dell’UE – Lussemburgo
Durata: dai 3 ai 5 mesi, a partire da settembre
Requisiti: laureati con conoscenza soddisfacente di una seconda lingua dell’UE
Retribuzione: 1350 al mese (se disponibile da bilancio)
Scadenza: 31 maggio

Per studenti universitari o laureati – Media Internship allo Space Training Team dell’ESA Agenzia Spaziale Europea
Durata: 4 mesi
Requisiti: studi attinenti al settore e al dipartimento scelto
Retribuzione: previsto un rimborso spese
Scadenza: candidature accettate tutto l’anno

Per laureati – posizioni varie nei settori sostenibilità, sanità, nucleare presso il JRC (Centro Comune di Ricerca della Commissione europea) – sedi varie
Durata: 5 mesi
Requisiti: laurea attinente la posizione, conoscenza dell’inglese a livello B2, competenze informatiche
Retribuzione: prevista
Scadenze per la candidatura: varie tra il 13 maggio e il 6 giugno

Per laureati – tirocini presso le delegazioni UE nel mondo – sedi varie
Durata: 6 mesi per i tirocini per laureati, con inizio il 1 luglio
Requisiti: conoscenza dell’inglese o del francese, a seconda della posizione offerta
Retribuzione: prevista
Scadenza: scadenze varie a fine maggio

Per laureati – Human Resources Trainee presso Eurocontrol – Bruxelles (BE)
Durata: da 6 a 12 mesi
Requisiti: laurea attinente, buona conoscenza del francese e dell’inglese
Retribuzione: 900 euro mensili
Scadenza: 26 maggio

Per studenti – E-commerce Internship – con ESPA, Nottingham (UK)
Durata: 6 mesi, con inizio entro i prossimi tre
Requisiti: studi attinenti e conoscenze relative alla mansione, livello di inglese almeno B2
Retribuzione: previsto alloggio con utenze pagate e trasporto locale
Scadenza per la candidatura: al più presto

Per studenti – Business Development Internship – con ESPA, Londra (UK)
Durata: 6 mesi, con inizio tra giugno e luglio
Requisiti: studi attinenti e conoscenze relative alla mansione, livello di inglese almeno B2
Retribuzione: previsto alloggio con utenze pagate e trasporto locale
Scadenza per la candidatura: al più presto

Borse lavoro e borse ricerca: esperienza lavorativa e formativa

A partire dal 13 maggio 2019 è possibile presentare domanda per partecipare ai bandi per le borse lavoro e le borse ricerca, emessi dalla Regione Marche.

Le borse lavoro e/o ricerca rappresentano degli strumenti di aiuto economico per l’inserimento lavorativo e hanno come obiettivo quello di aiutare le persone a orientarsi verso un’esperienza lavorativa.

Quest’esperienza non implica alcun rapporto di lavoro dipendente con l’azienda o il soggetto che ospiterà il borsista, il quale infatti sarà retribuito da chi eroga la borsa. La borse lavoro/ricerca si configura, infatti, come esperienza formativa, volta ad aumentare le competenze e le possibilità occupazionali del borsista.

Da un lato c’è un’azienda che ospita, dall’altro c’è il soggetto che beneficia della borsa lavoro o ricerca e che quindi viene inserito in azienda a fianco dei dipendenti ma con la differenza sostanziale che il cosiddetto borsista non viene pagato dal titolare dell’impresa, ma da un ente pubblico tramite fondi pubblici: in questo caso la Regione.

Cerchiamo ora di analizzare nello specifico i due bandi.

BORSE LAVORO PER OVER 30

Vengono finanziate 1200 borse lavoro sull’intero territorio regionale, in proporzione diversa da provincia a provincia, in base alla percentuale di “popolazione attiva residente” e alle “persone in cerca di occuPazione”. Per la provincia di Ancona le borse finanziabili sono 416.

DESTINATARI:

Soggetti disoccupati iscritti al Centro per l’impiego, non percettori di alcun ammortizzatore sociale, che abbiano già sottoscritto il Patto di Servizio Personalizzato con un CPI regionale, residenti nelle Marche, di età 30 anni, in possesso di diploma di scuola secondaria di primo o secondo grado (quindi diploma scuola media inferiore o superiore).

SOGGETTI OSPITANTI

Le borse lavoro possono essere svolte solo presso datori di lavoro privati, imprese o associazioni senza fini di lucro iscritte nei pubblici registri che abbiano sede operativa nelle Marche.

DURATA E ORARIO

La borsa lavoro potrà essere svolta per un periodo massimo di 6 mesi e con un orario che può andare da un minimo di 25 a un massimo di 35 ore settimanali.

INDENNITÀ

Il borsista riceve un’indennità mensile pari a 700,00 euro lordi.

A questo link potete consultare il bando completo.

BORSE RICERCA PER UNDER 30

Vengono finanziate 300 borse ricerca sull’intero territorio regionale sulla base delle caratteristiche del tessuto economico produttivo e del numero dei disoccupati laureati.

DESTINATARI:

Soggetti disoccupati iscritti al Centro per l’impiego, non percettori di alcun ammortizzatore sociale, che abbiano già sottoscritto il Patto di Servizio Personalizzato con un CPI regionale, residenti nelle Marche, di età < 30 anni, in possesso di laurea triennale e/o magistrale.

SOGGETTI OSPITANTI

Anche in questo caso, i soggetti ospitanti i borsisti possono essere datori di lavoro privati, imprese o associazioni senza fini di lucro iscritte nei pubblici registri che abbiano sede operativa nelle Marche.

DURATA E ORARIO

La borsa lavoro potrà essere svolta per un periodo massimo di 9 mesi e con un orario che può andare da un minimo di 25 a un massimo di 35 ore settimanali.

INDENNITÀ

Il borsista riceve un’indennità mensile pari a 800,00 euro lordi.

A questo link il bando completo.

PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA E SCADENZA

Sia per le borse lavoro sia per le borse ricerca, la domanda va presentata esclusivamente on line attraverso il sistema informativo Siform 2 a questo link: https://siform2.regione.marche.it a partire dal 13/05/2019 fino a esaurimento fondi e comunque entro e non oltre il 31/12/2020.

Per entrambi i bandi i CPI possono proporre e valutare assieme al soggetto disoccupato interessato i possibili soggetti ospitanti favorendone l’incrocio e il colloquio e stilano un elenco di soggetti potenziali ospitanti che può essere consultato sia presso i CPI sia on line al questo link.

Vi consigliamo comunque anche di muovervi in maniera autonoma per cercare un’azienda ospitante consultando anche le offerte di lavoro pubblicate dall’Informagiovani consultabili sia on line alla pagina dedicata (aggiornate settimanalmente) sia in forma cartacea allo sportello.

Al via le selezioni per diventare navigator!

Dalle ore 10 del 18 aprile è possibile presentare domanda per partecipare alla selezione pubblica per diventare uno dei 3.000 navigator che aiuteranno i beneficiari del Reddito di Cittadinanza a orientarsi nel mercato del lavoro.

Il navigator è una nuova figura professionale introdotta con il Reddito di cittadinanza (RdC) (di cui abbiamo parlato in un precedente articolo) e che diventa la figura centrale di questo sistema fornendo assistenza tecnica ai Centri per l’Impiego (CPI) per conto dell’Anpal Servizi, società dell’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro che si occupa di promuovere e sviluppare l’occupazione sul territorio nazionale. I navigator aiuteranno, quindi, il personale dei CPI nella ricerca di lavoro per i beneficiari del RdC.

3000 sono le posizioni aperte sul territorio nazionale, distribuite secondo la ripartizione territoriale indicata nel bando; per le Marche le posizioni aperte sono 55, suddivise poi su base provinciale (17 quelle per Ancona).

A questo link è possibile prendere visione dell’avviso contenente i criteri di selezione, che cercheremo qui di sintetizzare.

REQUISITI DI PARTECIPAZIONE

Possono partecipare alla selezione solo i candidati laureati (laurea magistrale/specialistica o del vecchio ordinamento) in una delle discipline previste da bando: settori economico, sociale, psicologico, giuridico, ecc. Sono ammesse ovviamente anche le lauree equipollenti.

Saranno ammessi al massimo 20 candidati per ogni posto ricercato; l’ordine sarà stabilito in base al miglior voto di laurea e in caso di parità verrà preferito il candidato più giovane di età.

PROVE D’ESAME

La prova d’esame consiste in un test a risposta multipla, da svolgersi in 100 minuti, composto da 100 domande su varie tematiche: cultura generale, psicoattitudinali, logica, informatica, politica del lavoro, RdC, contrattualistica, economia aziendale, sistema di istruzione e formazione e regolamentazione del mercato del lavoro.

Il punteggio minimo per superare la prova è di 60/100. La graduatoria viene stilata su base provinciale.

I candidati idonei ma non vincitori potranno essere chiamati, sempre in ordine di graduatoria, a soddisfare eventuali fabbisogni anche per la copertura di posizioni non coperte all’interno di province limitrofe a quella per la quale hanno presentato la candidatura.

DURATA DELL’INCARICO E COMPENSO

L’incarico di collaborazione durerà fino al 30 aprile 2021 e avrà un compenso lordo annuo di olre 27mila euro più un rimborso forfettario di 300 euro lordi mensili per le spese di viaggio, vitto e alloggio.

PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

Le candidature possono essere inviate esclusivamente on line sul sito https://selezionenavigator.anpalservizi.it/ entro e non oltre le ore 12.00 dell’8 maggio 2019.

Per accedere è necessario essere in possesso di un PIN INPS, o delle credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) oppure CNS (Carta Nazionale dei Servizi).

Vi consigliamo di consultare con frequenza il sito dell’Anpal per tenervi aggiornati sugli sviluppi del concorso.

Elezioni europee del 26 maggio, stavolta voto!

Manca solo un mese all’appuntamento del 26 maggio, il più importante dell’anno per l’Europa!

Tutti i cittadini europei che compiono 18 anni entro il 26 maggio potranno votare per eleggere i 751 deputati che li rappresentano al Parlamento europeo. L’Italia ha 73 parlamentari da eleggere (sarebbero stati 76 se la Gran Bretagna fosse effettivamente uscita dall’UE, cosa che non è ancora definitiva), che sono tanti e questo significa che come paese abbiamo un peso notevole sulle decisioni che si prendono.

Votare ti permette di scegliere chi prenderà queste decisioni e in quale direzione, secondo quale visione e quale idea di Europa vuoi che si realizzi. Non votando, altri decideranno per te ed è una responsabilità che non è consigliabile lasciare ad altri.

Votare alle elezioni europee significa dire la propria su ciò che l’Europa dovrà decidere per i prossimi cinque anni per quanto riguarda il commercio internazionale, la sicurezza, la protezione dei consumatori, la lotta al cambiamento climatico e la crescita economica. Gli eurodeputati non solo modellano la nuova legislazione ma controllano anche l’operato delle altre istituzioni europee.

Votare non è solo un dovere ma anche e soprattutto un diritto, quello di ricercare e promuovere i valori che più ti rappresentano, perché sono quelli che poi daranno forma alle leggi e ai regolamenti sulle questioni pratiche.

A volte non si vota per ragioni molto semplici ma di fondamentale importanza, come il non sapere come si vota? e quando? come si fa a scegliere chi votare se non so chi sono i candidati?
Cominciamo a rispondere a queste domande, per cercare di aiutare chi non ha esperienza o non ha avuto tempo finora di informarsi sui siti ufficiali.

Si vota domenica 26 maggio dalle 7 alle 23 (segnalo subito sul tuo calendario!) presentandosi al proprio seggio elettorale (quello indicato sulla tessera elettorale) con la tessera e un documento di identità valido (cioè non scaduto: e il tuo, quando scade?).

Chi non ha la tessera elettorale, perché ha compiuto da poco 18 anni, perché l’ha persa, o non ha più posto per i timbri (ogni volta che voti, avrai un timbro sulla tua tessera elettorale), può andare a prenderla all’ufficio elettorale del Comune di residenza, questo è quello di Ancona. Sono previste aperture straordinarie per permettere a tutti di ritirare i documenti necessari al voto.

Potrai votare indicando da 1 a massimo 3 preferenze per i candidati della lista che sceglierai (devono essere tutti della stessa lista!), nel caso delle Marche per la circoscrizione Centro. Molti dettagli, approfondimenti e risposte si trovano risposte a molte domande sul sito ufficiale dedicato del Parlamento europeo, e sul sito del Ministero degli Interni.

Per trovare il tuo candidato o la tua candidata, dovrai cercare e scegliere nelle liste del partito, movimento o gruppo politico che ha presentato le sue liste e da cui ti senti rappresentato. Sul sito del Ministero degli Affari Interni sono stati pubblicati lo scorso 18 aprile i contrassegni di quelli che hanno presentato i documenti necessari, e successivamente anche le liste e i candidati.

Il voto del 26 maggio sarà particolarmente importante per determinare cosa sarà l’Europa nel prossimo futuro, dato che, come abbiamo detto tante volte, l’UE non è uno stato, non è una istituzione rigida e predefinita, ma cambia e può cambiare nel tempo a seconda della forma che gli stati membri e i loro cittadini vorranno darle.

Questa volta ciascuno di noi deve assumersi la responsabilità e scegliere il proprio futuro, ricordando quali sono i valori fondanti dell’Europa, quelli che ci hanno garantito per molti decenni pace, crescita economica, cooperazione, maggiori libertà e opportunità.
Abbiamo imparato negli ultimi tempi come sia facile trasformare la diversità in divisione, e come sia fragile e precaria la democrazia. L’UE si basa sul rispetto condiviso dei diritti fondamentali e dei principi democratici, e il tuo voto è importante per far valere questi diritti, per te e per gli altri.

Non serve che impegni tutta la giornata del 26 maggio, basterà che dedichi un’ora (forse meno!) per andare a esprimere il tuo voto!

Test accesso università: novità 2019

Dopo l’esame di maturità con le relative novità introdotte già per la sessione di giugno 2019, gli studenti del quinto anno che scelgono di proseguire gli studi iscrivendosi all’università dovranno sostenere i test di ingresso per accedere ai corsi a numero programmato nazionale o locale.

I corsi di laurea ad accesso programmato nazionale sono: il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia e in Odontoiatria e Protesi Dentaria erogati in lingua italiana, lo stesso corso erogato in lingua inglese, il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina Veterinaria, il corso di laurea e di laurea magistrale a ciclo unico direttamente finalizzati alla formazione di Architetto ed il corso di laurea delle Professioni Sanitarie.

Con un decreto ministeriale pubblicato lo scorso 28 marzo 2019 sono state introdotte nuove modalità per i test d’ingresso anche queste saranno già attive da settembre 2019.

I test d’ingresso organizzati dal Miur (Ministero istruzione, università e ricerca) per accedere ai corsi di laurea ad accesso programmato nazionale sono prove che si svolgono in contemporanea in tutte le università statati italiane in un giorno stabilito dal Ministero. É sempre il Miur che definisce il numero di posti disponibili, gestisce il test e le graduatorie nazionali.

Il calendario per l’a.a. 2019/2020 è già pubblico, si inizierà il 3 settembre con Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi Dentaria erogati in lingua italiana, il giorno successivo ci sarà il test per Medicina Veterinaria ed il 5 settembre il test per Architettura. Poi l’11 ed il 12 settembre seguiranno i test  per le Professioni Sanitarie e per Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi Dentaria erogati in lingua inglese.

Come al solito tutte le prove inizieranno alle ore 11.00 e avranno una durata di 100 minuti, duranti i quali i candidati dovranno rispondere a 60 quesiti a risposta multipla.

La novità, relativa  a tutti i test d’ingresso, consiste nel contenuto delle domande: meno logica  e più cultura generale. Infatti è stato dimezzamento il numero dei quiz di ragionamento logico che passano da 20 a 10, per aumentare di ben 10 domande i quesiti di cultura generale. Resta invariato il ‘peso’ delle altre materie.

Per le professioni sanitarie le prove d’ingresso non seguono un modello di test nazionale uguale per tutte le Università, ogni Ateneo ha la libertà di redigere il proprio test, ma il Miur detta delle linee guida a cui i diversi Atenei devono attenersi per formulare il loro test. Linea guida che ad oggi non sono ancora state pubblicate ma che gli scorsi anni prevedevano dei test con modalità identiche a quelle del corso di laurea di Medicina e Chirurgia.

Per le modalità di iscrizione ai test ancora non è stata resa pubblica alcuna nota ma come gli scorsi anni ci si dovrebbe iscrivere prima al portale Universitaly, dove indicare le proprie preferenze. Una volta conclusa la procedura indicata nel bando del Miur, si dovranno seguire le istruzioni contenute nei bandi delle singole università per perfezionare l’iscrizione e partecipare ai test 2019.

Un aspetto che non ha subito cambiamenti è quello riguardante l’assegnazione dei punti: il candidato potrà raggiungere al massimo un punteggio pari a 90 punti rispondendo correttamente all’intero questionario dato che per ogni risposta esatta si acquisisce 1,5 punti, per ogni risposta errata si perdono 0,4 punti e 0 punti per ogni risposta omessa.

Tutte le prove di accesso programmato a livello nazionale sono molto selettive quindi gli studenti che intendono provare, dopo essersi preparati al meglio, è bene che abbiano pronto un piano B. Questo potrebbe consistere nel valutare l’iscrizione ad un corso di laurea uguale ma presso le università private oppure l’iscrizione ad un diverso corso di laurea in università statali in cui sia previsto il numero chiuso ma a livello locale, ossia quando il test d’ingresso viene gestito autonomamente dal singolo Ateneo, con date e prove diverse in tutta Italia. Per la conoscenza dei bandi e delle relative scadenze vi invitiamo a consultare autonomamente i siti delle università oppure a contattarci via mail: formazione@informagiovaniancona.com per una ricerca specifica o un colloquio orientativo.

Buono studio per i prossimi mesi!

summer school studenti

Summer School per studenti

Le Summer School, o scuole estive, sono programmi offerti da università e simili istituti di formazione superiore o accademica che durante l’estate accolgono persone esterne e le invitano a partecipare alle loro attività formative dedicate a temi specifici.

Le Summer School, che possono durare una, due o sei settimane, sono spesso rivolte a studenti universitari, come abbiamo visto qui, ma ce ne sono molte anche per studenti delle ultime classi delle scuole secondarie. E’ il caso dei corsi di lingua e cultura del paese di svolgimento o corsi teorico-pratici. In tutti i casi ci sono spazi e tempi per attività ricreative collaterali, come giochi, attività di team building, sport particolari, escursioni o altro.

Le summer school per studenti possono essere dedicate a presentare i programmi dell’università a possibili futuri studenti, e far sperimentare alcune attività e ambiti di studio esemplificativi. Ma spesso sono anche brevi campi di formazione e scambio, di pratica e approfondimento su un tema specifico, ad esempio molti si concentrano su aspetti o applicazioni delle nuove tecnologie.

Le Summer School aperte a partecipanti internazionali sono molto spesso in lingua inglese, ed quindi per partecipare è richiesta una conoscenza della lingua almeno di livello B2. I programmi aperti non solo a studenti universitari richiedono spesso di aver compiuto 18 anni per poter partecipare.

Partecipare a una Summer School è un’ottima occasione di usare una parte delle vacanze per immergersi in un argomento che ci appassiona, frequentare una università straniera e vedere com’è dal vivo, esercitare una lingua straniera, fare nuove amicizie e creare contatti interessanti, conoscere nuove culture e città nuove.

I costi di partecipazione variano da scuola a scuola, e cercando con attenzione e per tempo è possibile trovare programmi molto interessanti e gratuiti! Per i partecipanti sono previsti anche vitto e alloggio a carico dell’organizzazione promotrice, mentre i costi di viaggio sono a carico dei partecipanti.

Un’esperienza di questo tipo è perfetta per unire più vantaggi: esplorare una piccola parte di Europa, una cultura diversa, fare un viaggio e partecipare ad attività interessanti e divertenti, usare finalmente l’inglese imparato a scuola, arricchirsi e divertirsi in modi diversi dal solito.

Si tratta inoltre di una esperienza internazionale che aiuta ad aprire la mente, e che ha sempre più valore in un mondo globalizzato, sicuramente più complesso ma che offre anche tante possibilità per dedicarci proprio quello che ci piace. Una Summer School infatti può avere un valore orientativo, se ci fa capire che quel settore di studi è proprio quello che ci interessa, o ce ne fa scoprire di nuovi. E poi può costituire la base per lo sviluppo della futura vita professionale, e una voce da aggiungere al CV!

Ecco alcuni siti con offerte di Summer School rivolte anche a studenti delle scuole secondarie:

 

Tutore volontario di minori stranieri non accompagnati

La figura del Tutore volontario di minori stranieri non accompagnati (MSNA) è stata introdotta dalla Legge n. 47/2017 “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati”, nell’ambito delle politiche di accoglienza e integrazione degli immigrati.

Tale figura sì è resa necessaria a causa della scarsa tutela giuridica dei migranti minori la cui presenza risulta aumentata notevolmente in rapporto percentuale al totale dei migranti sbarcati sulle coste italiane.

Giunti in Europa, per vie illegali, molti di questi minori non accompagnati non ricevono le condizioni minime di assistenza necessaria, tra cui in primis la protezione da abusi e violenze. Mancano strutture di accoglienza adeguate, operatori qualificati in grado di assisterli, percorsi educativi pensati per loro che limitino il rischio di emarginazione e sfruttamento, interpreti e mediatori culturali in grado di facilitare le relazioni tra sistema di assistenza e minori.

Conseguenza di questa inadeguatezza è il c.d. esercito degli invisibili, o degli scomparsi. Infatti molti di loro, una volta arrivati in Italia, diventano irreperibili.

Come è facile immaginare, i MSNA hanno un bagaglio di vita pesante alle spalle, costituito spesso da violenze, torture, schiavitù, privazioni e sono accomunati dall’esperienza di un viaggio lungo mesi se non anni, compiuto senza un adulto di riferimento per raggiungere un futuro possibile in Europa.

Una volta raggiunti l’Italia e l’Europa, incontrano ostacoli e difficoltà in un paese che non conoscono e affrontano le sfide dell’integrazione decisive per il loro futuro, come l’apprendimento della lingua e l’inserimento scolastico e lavorativo. Sfide da superare per non rimanere sospesi in un limbo e poter invece raggiungere una piena integrazione, sentendosi parte attiva e responsabile della comunità territoriale di accoglienza.

A tutela quindi di questi diritti fondamentali, la legge 47 del 2017 ha istituto la figura del Tutore volontario: rappresentante legale e portavoce degli interessi del minore, ponte con le istituzioni e persona di riferimento, con cui confidarsi e a cui chiedere aiuto o consiglio nel quotidiano.

I tutori sono privati cittadini che si assumono la tutela di un minore straniero non accompagnato o di più di uno nel caso di fratelli e sorelle. Tale figura è espressione di una genitorialità sociale e cittadinanza attiva, in quanto il tutore non esercita soltanto una rappresentanza giuridica del minore, ma è attento alla relazione umana ed educativa con il minore, ai suoi bisogni e problemi.

Questi soggetti vengono selezionati e adeguatamente formati da parte dei Garanti regionali per l’infanzia, attraverso una formazione iniziale della durata di 3 moduli di 8/10 ore ciascuno (modulo fenomenologico, giuridico, psico-sanitario) e un periodo di accompagnamento con incontri formativi periodici e confronto esperienziale.

Per la regione Marche il corso si tiene a Fano ed è organizzato dall’Associazione L’Africa chiama Onlus.

Per poter diventare tutore volontario di MSNA sono richiesti pochi requisiti: occorre essere cittadino italiano o dell’UE, avere la residenza anagrafica in Italia, aver compiuto 25 anni, godere dei diritti civili e politici, avere la fedina penale pulita, avere disponibilità di tempo ed energie per realizzare la funzione, non essere in conflitto di interessi nei confronti del minore.

Se avete i requisiti di cui sopra e siete interessati a svolgere questa funzione, potete fare domanda di partecipazione al corso entro il 12 aprile.

Per rimanere aggiornati sui corsi di formazione in partenza in ambito regionale potete consultare gli elenchi dei corsi,gratuiti e a pagamento, sul sito dell’Informagiovani alla pagina formazione.

I tirocini all’estero di aprile

Ecco i tirocini all’estero del mese selezionati da noi per voi, in scadenza nelle prossime settimane!

Per laureati – Data Analyst Internship (settore ambiente e ospitalità) – Considerate Hoteliers Ltd – Londra (UK)
Durata: 6 mesi
Requisiti: laurea attinente, un minimo di esperienza lavorativa, conoscenza dell’inglese e di un’altra lingua tra spagnolo, francese e tedesco, conoscenza di Excel, positività, capacità di adattarsi a un ritmo di lavoro sostenuto
Retribuzione: prevista (London Living Wage)
Scadenza per la candidatura: 5 aprile

Per studenti o giovani – Internship Humanitarian Congress Berlin 2019 per Medici Senza Frontiere – Berlino (Germania)
Durata: 5 mesi a partire da giugno
Requisiti: forte interesse per l’attivismo umanitario, conoscenza di Word ed Excel, ottime capacità comunicative (orale e scritto), buona conoscenza dell’inglese e conoscenza intermedia del tedesco, saper usare Facebook e Twitter
Retribuzione: 450 euro al mese per studenti che svolgono il tirocinio curricolare, altrimenti  9,19 euro all’ora (40 ore settimanali)
Scadenza per la candidatura: 7 aprile

Per laureati – posizioni varie nei settori sostenibilità, sanità, nucleare presso il JRC (Centro Comune di Ricerca della Commissione europea) – sedi varie
Durata: 5 mesi
Requisiti: laurea attinente la posizione, conoscenza dell’inglese a livello B2, competenze informatiche
Retribuzione: prevista
Scadenze per la candidatura: varie tra il 10 e il 26 aprile

Per diplomati o laureati – Digital Communications Intern e Government and EU Relations Trainee presso EMBL European Molecular Biology Laboratory – Heidelberg (DE)
Requisiti: ottima conoscenza dell’inglese (e del tedesco per l’Intern), conoscenze informatiche relative alla mansione, buona capacità di lavorare in team, attenzione ai dettagli
Durata: 6 mesi
Retribuzione: 700 euro mensili più alloggio per il Trainee, 780 euro mensili più alloggio per l’Intern
Scadenza per la candidatura: 17 e 19 aprile

Per laureati – posizioni varie (risorse umane, vendita, management, assistente di progetto) presso azienda SOCOTEC – sedi varie (Francia)
Requisiti: conoscenza del francese e laurea attinente alla mansione
Durata: varie (da 1 a 6 mesi)
Retribuzione: prevista per stage della durata superiore ai due mesi
Scadenza per le candidature: non indicate

Per laureati – Global Operations Performance Intern presso azienda Kraft Heinz – Amsterdam (Olanda)
Requisiti: ottima conoscenza dell’inglese, laurea in materie economico-finanziarie o informatica, conoscenza di Microsoft Office, capacità comunicative, problem solving, capacità d’analisi
Durata: possibilmente 6 mesi
Retribuzione: 625 euro al mese
Scadenza per la candidatura: al più presto

Per studenti –4 posizioni come Software Development Internship – con ESPA, sedi varie (UK e Irlanda)
Durata: 6 mesi
Requisiti: studi attinenti e conoscenze relative alla mansione, livello di inglese almeno B2
Retribuzione: previsto alloggio con utenze pagate e trasporto locale
Scadenza per la candidatura: non indicata

Come e perché iscriversi al Centro per l’impiego

Questo articolo nasce dall’esigenza di rispondere alle numerose e frequenti domande di molti utenti (anche telefonici) del nostro servizio sul funzionamento del Centro per l’Impiego (c.d. CPI).

A questo scopo abbiamo pensato di riassumere le domande più frequenti che ci vengono rivolte quotidianamente e le abbiamo poste direttamente al CPI di Ancona. Ecco qui allora le risposte.

COME CI SI ISCRIVE AL CPI?

L’ iscrizione al CPI (Centro per l’impiego) comporta due step:

  1. la DID, acronimo di Dichiarazione di Immediata Disponibilità, è la dichiarazione che determina formalmente l’inizio dello stato di disoccupazione di una persona
  2. il Patto di Servizio

La DID può essere rilasciata in uno dei 4 modi seguenti:

– on line sul sito dell’ANPAL (Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro;

– con l’intermediazione di un patronato;

– richiedendo la NASPI o la Dis – Coll che vengono trasmesse dall’INPS al CPI;

– direttamente al CPI.

La presentazione della DID on line comporta che il singolo abbia già un’identità SPID; in caso contrario l’individuo deve registrarsi sul sito dedicato.

Una volta presentata la DID, occorre presentarsi fisicamente al CPI per confermare l’iscrizione. I termini variano a seconda del fatto se la persona sia o meno collegata a qualche sussidio; nel primo caso il termine è di 15 giorni dalla DID; nel secondo caso, invece, i tempi si allungano fino a 30 giorni. In caso di assenza di presentazione spontanea, il CIOF ha 60 giorni di tempo dalla DID per convocare i richiedenti.

La conferma di iscrizione è necessaria per verificare i dati rilasciati in sede di dichiarazione di disponibilità immediata e si allungano nel caso di persone che abbiano presentato la DID in maniera autonoma senza rivolgersi ad intermediari perché in questo caso sono dati completamente nuovi e non ancora verificati.

A questo punto il CPI potrà creare il profilo professionale degli utenti e chiederà la stipula del patto di servizio.

Questo è un accordo tra lo stesso Centro per l’impiego e il lavoratore disoccupato o inoccupato che si impegna a:

  • partecipare alle iniziative formative, ad esempio dei corsi;
  • prendere parte ad attività o iniziative di inserimento e/o di riqualificazione per la ricerca del lavoro, ad esempio come prepararsi a un colloquio;
  • accettare le offerte di lavoro congrue (di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo) che il Centro potrebbe proporre al disoccupato.

MI POSSO ISCRIVERE A QUALUNQUE CPI?

Le persone disoccupate beneficiarie di sussidio al reddito (es. NASPI, Dis-Coll,ecc.) devono necessariamente iscriversi al Centro per l’Impiego competente in base al domicilio dichiarato nella domanda inoltrata all’INPS; invece i soggetti disoccupati non percettori di sussidi possono iscriversi in qualunque CPI in Italia indipendentemente dal domicilio o residenza.

QUALI DOCUMENTI SERVONO PER ISCRIVERSI AL CPI?

Per iscriversi a un CPI sono richiesti pochi documenti:

– documento di identità o patente;

– per i cittadini stranieri il permesso di soggiorno in corso di validità o, se scaduto, la richiesta di rinnovo entro 60 gg dalla scadenza;

– il proprio curriculum vitae in qualsiasi formato o cartaceo o in file;

– per chi ha perso il lavoro, l’ultimo rapporto di lavoro dipendente concluso (per i lavoratori autonomi è sufficiente un’autodichiarazione). Tenendo presente che il datore di lavoro ha 5 gg per chiudere un rapporto di lavoro, è inutile presentarsi al CPI prima che sia trascorso questo periodo.

Nei periodi di maggiore affluenza, il CPI consiglia di fare prima la NASPI che equivale alla DID e poi recarsi al CPI per regolarizzare la situazione.

GLI STUDENTI POSSONO ISCRIVERSI AL CPI?

Gli studenti minorenni (a partire dai 16 anni) possono iscriversi solo se hanno abbandonato la scuola.

Lo studente universitario può iscriversi se ha immediata disponibilità lavorativa e per almeno un part time ampio; non conviene iscriversi se la priorità è lo studio e quindi la disponibilità è solo per poche ore e pochi giorni (es. week end).

ORARI E MODALITÀ DI ACCESSO AI SERVIZI DEL CPI

Per quanto riguarda i CPI delle Marche, potete trovare queste informazioni sul sito della regione alla pagina dedicata.

Quanto al CPI di Ancona, come potete vedere al link sopraindicato, negli orari di apertura sono garantite modalità a sportello e su appuntamento. Quelle a sportello vengono contingentate mediante la distribuzione di un numero a partire da circa 20 minuti prima dell’orario di apertura. La quantità di numeri distribuita varia in base al numero di operatori presenti in quella fascia oraria. Il mattino vengono distribuiti più numeri, il pomeriggio meno.

La normativa di riferimento per la Regione Marche è consultabile a questo link.

Chiarite le modalità di iscrizione al CPI, vale la pena ricordare perché è importante farlo: l’iscrizione consente il riconoscimento formale dello stato di disoccupazione, con il quale potete richiedere l’indennità di disoccupazione (es. NASPI), se ne ricorrono i presupposti, potete partecipare ai bandi della P.A. rivolti ai disoccupati certficati (es. corsi FSE, borse lavoro, Garanzia Giovani, ecc.) e godere delle agevolazioni per le assunzioni di disoccupati e giovani inoccupati.

 

BeSmart, abbiamo il libro

Avete presente quando alla fine di un gran lavoro, una fatica, un grande impegno tirate un sospiro di sollievo? Ecco ieri pomeriggio un po’ tutta la nostra equipe (chi più e chi meno profondo) ha tirato un profondo e rigenerante sospiro di sollievo. Quel sospiro di sollievo conteneva anche tanta soddisfazione per qualcosa che abbiamo costruito insieme e che rappresenta un bel traguardo per il nostro servizio.

Scrivere un libro, anche se in questo caso forse il termine più adeguato è forse manuale, è un lavoro fatto di tanti pezzi: la visione di insieme che aiuta a focalizzarsi sul messaggio da mandare, l’attenzione ai dettagli che servono a rendere ciò che si legge davvero interessante, la creatività per rendere il tutto anche originale. L’obiettivo di tutto questo, nel nostro caso, non era affatto egoistico.

Abbiamo scritto un manuale delle competenze per i lavori del futuro sostanzialmente per due motivi. Il primo è che, davvero, abbiamo idea che possa essere una risorsa davvero utile per chi sta cercando lavoro e anche per chi, nel mondo del lavoro, cerca di orientarsi al meglio. Non è un trattato sociologico su questioni lavorative, più semplicemente una raccolta di testimonianze, di pratiche che raccontano quelle che abbiamo chiamato smart skill. Sono storie e, come tutte le storie, solitamente lasciano sempre un segno in chi le legge.

Il secondo è che con BeSmart abbiamo organizzato più di un evento durante lo scorso anno a cui hanno partecipato molte persone. Sui social la voce si è diffusa e “Besmart” è diventato conosciuto. Ma per noi era importante riuscire a capitalizzare le esperienze e i racconti raccolti durante queste iniziative perché possano essere contagiose di quante più persone possibile.

Nel libro, chi lo ha avuto ieri in copia omaggio lo sa già, oltre alle storie dei testimonial sulle smart skill ci sono anche altri contenuti bonus: schede di approfondimento, contenuti esclusivi e anche qualche esercizio. Eh sì, per BeSmart è un libro che può aiutare chilo legge anche ad allenarsi. Le smart skill non sono prerogativa di qualcuno in particolare e men che meno le caratteristiche di qualche supereroe. Ognuno di noi può trovare quella che gli è più congeniale e far diventare la propria smart skill la chiave di successo per il proprio lavoro del futuro. Buona lettura!

PS: per avere una copia dle libro e conoscere le prossime iniziative c’è un sito apposito: besmart.informagiovaniancona.com

Corpi civili di pace

I Corpi Civili di Pace

I Corpi Civili di Pace sono una iniziativa del Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, fortemente voluta dalla società civile impegnata sui temi della pace e della nonviolenza.

L’obiettivo dei Corpi Civili di Pace è quello di cercare soluzioni alternative all’uso della forza militare per la risoluzione dei conflitti attraverso la promozione dei diritti umani, la lotta alle ingiustizie, all’esclusione culturale e educativa e per la difesa dell’ambiente (qui un breve approfondimento storico sulla nascita dei Corpi Civili di Pace, in azione dal 2014).

Ma quali sono le attività che si svolgono come volontari dei Corpi Civili di Pace? Ecco gli ambiti di intervento:

a) sostegno ai processi di democratizzazione, di mediazione e di riconciliazione;
b) sostegno alle capacità operative e tecniche della società civile locale;
c) monitoraggio del rispetto dei diritti umani;
d) attività umanitarie, il reinserimento sociale degli ex-combattenti, la facilitazione dei rapporti tra le comunità residenti e i profughi, sfollati e migranti;
e) educazione alla pace;
f) sostegno alla popolazione civile che fronteggia emergenze ambientali.

La partecipazione è possibile attraverso un bando simile a quello per il Servizio Civile, nel quale si specifica chi può partecipare e come, e soprattutto quali sono i progetti per i quali ci si può candidare come volontari.
L’ultimo bando uscito è del marzo 2019, con il quale sono stati selezionati 130 volontari in totale per 3 progetti in Italia, che hanno impegnato 18 volontari, mentre il resto delle destinazioni erano all’estero, in paesi extraeuropei.

I requisiti minimi per partecipare sono: avere tra i 18 e i 28 anni, un titolo di studio di scuola secondaria e la conoscenza dell’inglese a livello B2 e di un’altra lingua. Nella selezione vengono valutati anche altri titoli di studio superiori, come la laurea o corsi di formazione specifici, e le esperienze già fatte nel settore di cui il progetto scelto si occupa (possono essere esperienze di lavoro, volontariato, servizio civile o altro).

La motivazione è, in questo caso più che mai, un fattore determinante per valutare la possibilità di partecipare: le condizioni in cui si vive saranno molto diverse da quelle a cui siamo abituati, per cui è indispensabile un forte spirito di adattamento.

Il volontariato con i Corpi Civili di Pace ha una durata fissa di 12 mesi, con un impegno di circa 30 ore alla settimana (ma possono essere un po’ di più). La selezione e l’avviamento al progetto avverrà entro la metà di settembre. I volontari ricevono un assegno mensile di 433 euro, e per chi partecipa ad un progetto all’estero è prevista una quota aggiuntiva giornaliera (dai 13 ai 15 euro, a seconda del paese) per ogni giorno di effettivo servizio prestato.

Per tutti i volontari è inoltre prevista una assicurazione contro i rischi collegati alle attività svolte. Per garantire la sicurezza dei volontari, nella formazione che i partecipanti selezionati faranno prima di cominciare è incluso il tema della sicurezza. A tutti i volontari che vanno all’estero è richiesta l’iscrizione al sito www.dovesiamonelmondo.it prima della partenza.

Per i volontari che partono per un paese estero è garantito vitto, alloggio e due viaggi di andata e ritorno, uno dei quali coinciderà con la formazione generale di 3 giorni prevista a dicembre a Roma.

Se hai viaggiato all’estero più volte e hai già partecipato attivamente e per un periodo abbastanza lungo a progetti di volontariato strutturato, questa potrebbe essere una esperienza che fa per te.

Bonus cultura 18enni 2019: riconferme e novità

È stato riconfermato anche per il 2019 il bonus cultura, il contributo di 500€ che il Governo italiano eroga ormai dal 2016 ai 18enni.

Il bonus è un’iniziativa promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo allo scopo di promuovere la cultura tra i giovanissimi.

Il progresso tecnologico sembra infatti aver allontanato, soprattutto i più giovani, dalla voglia di scoprire dal vivo la cultura e l’arte che ci appartiene, perché oggi tutto è diventato semplice: basta un click per cercare tramite un motore di ricerca qualsiasi tipo di opera, un quadro, una scultura o un monumento.

Certamente viviamo in un’epoca in cui è diventato fondamentale accedere ad internet per studiare con più semplicità ma per quanto riguarda la bellezza dell’arte e la cultura probabilmente ci stiamo perdendo tutta la voglia di scoperta, l’emozione di guardare con i propri occhi le meravigliose opere lasciate dai grandi artisti del passato.

La cultura e l’arte spiegano la nostra storia e le nostre radici ed è un enorme peccato non conoscerle dal vivo, ci arricchiscono dentro.

A questo scopo risponde, o almeno dovrebbe, il bonus cultura per i 18enni, spettante ai residenti in Italia nati nel 2000 e ai coetanei stranieri residenti in Italia in regola col permesso di soggiorno.

Il bonus, infatti, può essere usato per acquistare: libri, audiolibri, ebook, biglietti/abbonamenti per concerti, teatro, danza, cinema, musei, monumenti e parchi e biglietti d’ingresso singoli per fiere, festival e circhi e per l’acquisto di musica registrata, nonché di corsi di musica, di teatro o di lingua straniera. Una novità importante visto che, fino a poco tempo fa, il bonus cultura per 18enni valeva solo per i concerti ma non per l’acquisto di musica registrata.

Non è, invece, possibile acquistare col bonus computer, tablet e smartphone.

Per ottenere il bonus occorre prima di tutto richiedere l’identità SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), che permette di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione. Per ottenerla ci si può rivolgere a uno dei quattro identity provider disponibili (Poste Italiane,TIM, Infocert e Seltie).

Ottenuto lo SPID, dovete registrarvi sul sito dedicato (www.18pp.italia.it) oppure tramite l’applicazione 18app, accedendo con le proprie credenziali SPID.

Il bonus può essere richiesto entro il 30 giugno 2019.  

Dopo essere entrati nell’app potrete finalmente iniziare a generare i buoni fino a 500€ per acquistare quello che vi interessa, online o nei negozi fisici degli esercenti aderenti all’iniziativa, il cui elenco completo è scaricabile a questo link.

Per generare un buono dovete prima informarvi sul prezzo del bene che vi interessa, scegliere la tipologia di esercente (fisico o online) e la tipologia di bene che volete comprare (libro, biglietti per concerti, festival, cinema, musei, monumenti e parchi, teatro e danza) e poi creare un buono dell’importo esatto. Una volta generato il buono potrete salvarlo sul vostro smartphone o stamparlo per presentarlo all’esercente quando acquisterete. Avete tempo fino al 31/12/2019 per spendere il vostro bonus.

Be Smart, arriva il libro: 3 buoni motivi per non mancare alla presentazione

Segnati la data: giovedì 28 marzo alle 18.15 all’Informagiovani di Ancona presenteremo il libro di “Be Smart”.

Se segui la nostra attività, probabilmente conosci già “Be Smart”: è il nome che abbiamo dato al progetto attorno al quale ruotano attività, iniziative e servizi che riguardano le soft skills, le cosiddette “competenze trasversali”.

La prima edizione di Be Smart si è svolta nel 2018 in due sessioni diverse, a giugno e ottobre: abbiamo chiesto a 12 testimonial di raccontare, in 15 minuti, la propria “smart skill”, una competenza “intelligente” che potrà esserci utile per i lavori del futuro.

Ci sembrava importante documentare questi incontri, in modo da non perdere queste testimonianze e fare in modo che anche chi non era fisicamente presente potesse beneficiarne. Per questo motivo, fin da subito, abbiamo pensato a una pubblicazione che raccoglieresse questi contributi. Oggi questo progetto si è concretizzato e “Be Smart” è diventato anche un libro, una guida dedicata a tutti coloro che vogliono imparare a riconoscere i propri talenti e imparare a sfruttarli nel momento giusto.

Ti diamo almeno 3 buoni motivi per non mancare alla presentazione:

1) a tutti i partecipanti verrà consegnata una copia gratuita: il libro di “Be Smart” infatti non è in vendita, e puoi trovarlo al momento solo all’Informagiovani di Ancona;

2) saranno presenti molti tra i testimonial di Be Smart: per chi ha già partecipato ai precedenti incontri sarà quindi un’occasione per ritrovarli, e a maggior ragione per chi non era presente un’occasione unica per conoscerli, rivolgere loro delle domande e chiedere consigli sulle skill in questione;

3) questa presentazione in qualche modo conclude una prima “tappa” del progetto, ma allo stesso tempo ne apre un’altra: cercheremo infatti di immaginare insieme nuove formule e nuove declinazioni per Be Smart, che proveremo a proporre in futuro.

Abbiamo creato un mini-sito per la presentazione, che puoi trovare qua: http://besmart.informagiovaniancona.com, tramite il quale puoi registrarti gratuitamente all’evento (e ti servirà anche per ritirare la tua copia).

Se vuoi darci una mano a promuoverlo, qui trovi anche l’evento Facebook: https://www.facebook.com/events/521259808696170/

Ci vediamo giovedì 28 all’Informagiovani Ancona. Ti aspettiamo!

Campi di volontariato 2019

Non c’è peggior nemico della noia che ti assale quando ti ritrovi, soprattutto in estate, nei soliti posti, e con scarsa offerta di svago e divertimento: se hai voglia di qualcosa di nuovo, che poi ti lasci il ricordo di una bella esperienza e nuove amicizie, i campi di volontariato sono quello che fa per te!

I campi di volontariato sono attività a favore della comunità o della città ospitante e possono durare 2 o più settimane. Vengono organizzati per gruppi di persone (possono essere da 8 fino a 25 volontari, spesso da diversi paesi), che si incontrano e contribuiscono insieme alla realizzazione di un progetto locale.
Le attività che si svolgono per alcune ore al giorno possono essere in settori diversissimi, e chi partecipa deve scegliere in base ai propri interessi e valori. Ci sono progetti di tutela ambientale, di lavoro manuale e ricostruzione, sociali, culturali, progetti di animazione con i bambini o con i disabili, di promozione della legalità o di supporto all’organizzazione di festival. E’ incredibile quante cose diverse si può scegliere di fare.
Si può decidere di partecipare a un campo in Italia o all’estero, e spesso in questo caso la lingua comune di scambio e comunicazione è l’inglese. Non è richiesto un livello avanzato, basta che si riesca a capirsi sulle questioni quotidiane, soprattutto se ci sono persone che vengono da paesi diversi.

Se ti stai chiedendo “perché dovrei partecipare a un campo di volontariato?” ecco che noi abbiamo almeno cinque buoni motivi da suggerire!

Ci sono campi per maggiorenni, per adulti, per minorenni, per famiglie, per gruppi, le soluzioni sono veramente tante, basta scegliere bene, in base alle proprie esigenze e aspettative, e affidarsi alle organizzazioni che da anni gestiscono campi di qualità.

Per i campi per minorenni, il consiglio è quello di muoversi per tempo, cioè a marzo, per poter avere maggior scelta e tutto il tempo per chiedere informazioni e decidere che fare. I campi per minorenni sono quello che esauriscono posti per primi, essendo molto ricercati.

E i costi? I campi sono generalmente autofinanziati, per questo gli organizzatori chiedono una quota di partecipazione (di solito è circa 120 euro) che copre la maggior parte delle spese: di organizzazione (per gestire l’arrivo, il soggiorno, i pasti, le attività dei volontari e tutto quello che ci sta intorno ci vogliono persone preparate, tempo e impegno!) di vitto e alloggio e di assicurazione.

Se ci pensiamo, è molto poco, considerando che mangeremo e dormiremo per diversi giorni ospitati dalla struttura locale, e che comunque, restando a casa, avremmo comunque delle spese per mangiare e non solo. A carico del volontario rimangono le spese di viaggio per raggiungere il campo, e le piccole spese personali.

I programmi dei campi a cui si può partecipare già a partire dal prossimo mese sono stati pubblicati, è il momento di cominciare a pensare a dove andare e cosa fare!