Reddito di cittadinanza: è iniziato il countdown

Il reddito di cittadinanza, introdotto con il decreto (D.L. n. 4/2019) collegato alla legge di Bilancio 2019, è una misura di sostegno al reddito il cui importo varia in base alla situazione economica del nucleo familiare.

Come strumento contro la povertà, il reddito di cittadinanza non è una novità prettamente italiana ma è istituito anche in diversi paesi in Europa, con il nome di reddito di base o reddito minimo garantito, allo scopo di sostenere, non solo economicamente, le persone che hanno perso il lavoro involontariamente oppure che non hanno un reddito o infine che hanno un reddito da lavoro troppo basso da garantire una vita dignitosa.

Con questo strumento, il Governo italiano vuole garantire a ogni cittadino una vita dignitosa, politiche per la ricerca attiva del lavoro, percorsi di qualificazione e riqualificazione professionale, istruzione per i figli, accesso alle cure e inclusione sociale e anche un supporto psicologico.

Tutte le informazioni su cos’è e come funziona e su chi può richiedere il Reddito di cittadinanza (RdC) possono essere consultate sul sito ufficiale; proviamo comunque a sintetizzare gli aspetti più importanti.

Le domande possono essere presentate a partire dal 6 marzo 2019 direttamente on line sul sito ufficiale redditodicittadinanza.gov.it oppure presso tutti gli Uffici Postali o i CAF. Per poter accedere alla procedura on line sul sito ufficiale, bisogna essere in possesso di una Identità Digitale Spid.

Tutte le richieste verranno verificate dall’INPS; se la domanda verrà accettata, dal 27 aprile sarà possibile ritirare presso gli Uffici Postali la carta (carta RdC) sulla quale saranno caricate le varie mensilità. Si tratta di una carta bancomat dove vengono tracciate tutte le spese effettuate tra quelle ammesse, verificare e controllare il saldo e l’utilizzo dei soldi e il blocco in caso di violazione delle norme. Non sarà permesso il risparmio che anzi verrà penalizzato e non saranno permesse spese “immorali” ma solo spese di prima necessità.

Dopo l’accettazione il beneficiario, in funzione dei suoi requisiti, sarà contattato dai Centri per l’Impiego per sottoscrivere un Patto per il Lavoro o dai Comuni per sottoscrivere un Patto per l’Inclusione sociale.

Il RdC è una misura attiva; pertanto il beneficiario dovrà accettare di partecipare a un piano di reinserimento nel mondo del lavoro. Secondo la proposta di legge, infatti, le persone che richiedono il reddito di cittadinanza devono iscriversi ai Centri per l’Impiego, dimostrare di passare almeno due ore al giorno cercando un lavoro, iscriversi a corsi di qualifica professionale ed essere disponibili a partecipare a progetti utili alla collettività otto ore a settimana.

Saranno i navigator ad avere il compito di guidare chi ha chiesto il reddito di cittadinanza alla ricerca di un nuovo lavoro o all’attivazione di un percorso di formazione.

L’importo del reddito è di 780 euro mensili per le persone singole disoccupate; la somma aumenta in caso di famiglie con figli.

Il RdC spetta anche ai cittadini extracomunitari con residenza in Italia da almeno 10 anni di cui gli ultimi due in via continuativa e con permesso di soggiorno CE lungo soggiornanti.

La durata del Rdc è di 18 mesi + 18 mesi: dopo i primi 18 mesi lo Stato verificherà la sussistenza dei requisiti e in caso di esito positivo garantirà l’erogazione del contributo per ulteriori 18 mesi, con uno stop di un mese tra un rinnovo e l’altro.

L’argomento è ancora in fase di aggiornamenti e quindi vi consigliamo di continuare a seguirci sul blog.

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