Articoli

Il cv in formato europeo

Per molti esiste solo questo, per molti altri è quello “giusto”, per alcuni è più professionale o più serio.

Proviamo a capire come usarlo e quali sono i vantaggi e le criticità di questo tipo di documento di cui si parla spesso.

Il cv in formato europeo fa parte di una serie di strumenti elaborati per facilitare la comprensione delle competenze e delle capacità dei cittadini nell’ambito del mercato del lavoro a livello europeo. Per questo motivo l’intento è quello di organizzare le informazioni in modo ordinato e dettagliato, cercando di far emergere tutti i elementi rilevanti delle varie sezioni. L’insieme di questi documenti è detto Europass, e infatti il formato europeo si chiama anche cv Europass.

Il cv Europass cerca di integrare le esigenze e le modalità di stesura del cv di tanti paesi diversi, e per questo è molto articolato, dettagliato e a volte complesso da compilare, soprattutto per chi non si è mai confrontato prima con la scrittura di un curriculum.

Essendo stato studiato pensando ad un lavoratore che si sposta da un paese all’altro, il formato standard vi chiede di inserire per ogni esperienza di lavoro e per ogni formazione l’indicazione della città, e anche dell paese. Per lo stesso motivo viene richiesto di inserire il livello della formazione in base al EQF – Quadro europeo delle qualifiche, che serve a far capire a un datore di lavoro di un altro paese a cosa corrisponde la vostra laurea o diploma nel suo sistema di formazione.

Tutti questi dettagli rendono spesso il cv Europass inadeguato alle esigenze di chi cerca un lavoro a livello locale: che senso ha, infatti, indicare il paese per ogni voce, o il livello di corrispondenza europeo del mio titolo di studio, se ho studiato e lavorato sempre nella stessa regione, e mi sto candidando per una posizione in zona? Sono informazioni ridondanti, cioè dati non rilevanti, e quindi finiscono solo per appesantire il mio cv.
Inoltre il cv in formato europeo ha una impostazione rigida, molto legata all’ordine cronologico delle esperienze, e per questo molti trovano difficile inserire le informazioni del proprio percorso, spesso frammentario, all’interno di questo schema.

Un’ultima osservazione che possiamo fare è legata all’ordine delle varie sezioni: seguendo il cv in formato europeo finiscono in fondo alla pagina, e molte volte nella seconda pagina (a cui i selezionatori nemmeno arrivano) informazioni sempre più rilevanti. Mi riferisco alle soft skill, anche dette competenze trasversali, che sempre più spesso sono importanti quanto il percorso formativo e professionale: siete in grado di imparare cose nuove in poco tempo? Siete capaci di gestire un ritmo di lavoro elevato? Di definire le priorità? Di organizzare il vostro tempo? Siete affidabili? Ecco, queste sono tra le informazioni che un datore di lavoro vuole conoscere per prime.

Parliamo poi dello scopo che il cv deve avere: se non dobbiamo occuparci di problemi di comprensione reciproca dovuta alla differenza di lingua e cultura, è importante ricordare che il cv serve per distinguerci dagli altri candidati, e non ad appiattire il nostro profilo all’interno di una griglia preimpostata (ne abbiamo già parlato tempo fa).

Allora, quando va usato il cv in formato europeo, e perché spesso ci viene richiesto o consigliato?

Il cv formato europeo vi viene richiesto ogni volta che partecipate ad un progetto o una iniziativa promossa e finanziata dall’UE (un corso di formazione, un bando per borse lavoro, un finanziamento per una mobilità all’estero).
Questo formato è anche quello richiesto in caso di selezioni pubbliche, forse per esigenze di standardizzazione (parliamo di concorsi per enti pubblici, quindi Comune, Regione, Asur, aziende partecipate, università e simili).
Usatelo ogni volta che vi viene richiesto espressamente: inviare un cv significa presentarsi al meglio, ma sempre pensando al destinatario e alle sue preferenze. Se siete in dubbio su quale formato usare, potete anche chiedere al referente della selezione se preferisce questo formato o uno scelto da voi.

In generale, le aziende non lo preferiscono, perché gli impedisce di capire subito chi siete: il formato europeo di cv (come qualsiasi altro modello preimpostato) è impersonale perché uguale per tutti, e non vi permette di organizzare le informazioni sulla pagina mettendo in risalto le vostre specificità, a seconda del profilo per cui vi presentate e del vostro percorso.

Alcuni selezionatori invece lo preferiscono, perché trovano le informazioni organizzate secondo uno schema che già conoscono.

In conclusione, ricordate che il formato europeo di cv è uno strumento, usatelo quando è il migliore per raggiungere l’obiettivo!