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Lavorare all’estero: guida all’uso (get the job!)

Una delle richieste più frequenti che riceviamo al nostro Informagiovani è: avete suggerimenti, consigli, notizie utili per andare a lavorare all’estero?  A questa domanda è sempre difficile dare una risposta standard ed esauriente per tutti. In primo luogo perché dietro alla parola “estero” c’è un mondo. Ebbene sì, fuori dai confini nazionali i paesi sono tanti e con regole, culture e procedure diversi per entrare nel mondo del lavoro. Certamente all’interno dei confini europei la cosa è più facile e la mobilità dei lavoratori non solo è più fluida ma è anche incoraggiata.

In secondo luogo perché bisognerebbe sempre conoscere la “storia” e, soprattutto, gli obiettivi di chi vuole andare all’estero. Storia, perché la “fuga” non è la strada migliore per un progetto che prevede la permanenza per lavoro in un paese straniero; un buon bagaglio di competenze e conoscenze accompagnate da una conoscenza discreta di una lingua straniera (inglese in primis) dovrebbero essere alla base di qualsiasi spostamento oltre confine. Ma, tant’è, non sempre è così.

Per questo, per dare una risposta completa e concreta alla richiesta di spostarsi all’estero, abbiamo organizzato il workshop di giovedì pomeriggio prossimo. Get the job servirà a far conoscere strumenti e modalità per presentarsi in inglese senza gaffe ma con successo. Nelle due ore circa in cui staremo insieme scopriremo e proveremo a capire un modo differente di fare i colloqui di selezione, che cosa un datore di lavoro straniero vuole davvero sapere su di noi, cosa dire e cosa assolutamente evitare di dire in un colloquio, come apparire affascinante e interessanti durante un’intervista senza sembrare strani(eri). Tutto questo avverrà con l’aiuto e il supporto di International House, una scuola non solo di lingue ma anche di cultura e di promozione della lingua anglosassone.

Partecipare è facilissimo: prenotate il vostro biglietto, GRATUITO, a questo link e presentatevi giovedì 8 ottobre alle 17,30 all’Informagiovani. Il resto verrà da solo. Il workshop sarà in lingua ma non è necessaria una conoscenza approfondita anche perché con il supporto di Nicky, l’insegnante di madrelingua di International House, sarà tutto semplice.

Non perdetevi questo concentrato (gratuito!) di consigli pratici per la candidatura di lavoro in inglese!

Come e perché aggiornarsi

come aggiornarsiIn un mondo in continua evoluzione non possiamo stare fermi“. Chi lo ha detto? Tante persone e nessuna in particolare. Per il momento lo abbiamo scritto noi qui e vi vogliamo dire il motivo. La realtà che abbiamo attorno si modifica continuamente e, sopratutto negli ultimi anni, sono successe cose che 20 anni fa sarebbero state quantomeno poco credibili: acquistiamo da un pc anziché in un negozio, possiamo viaggiare nel mondo al costo di quello che era un viaggio in Italia, abbiamo in tasca uno strumento in grado di darci indicazioni su tutto quello che dobbiamo fare (girare, cucinare, vestirci, parlare con gli altri, prendere appuntamenti). Abbiamo più occasioni ed opportunità ed anche molto meno tempo; siamo connessi virtualmente con molti amici, ma riusciamo ad incontrarne fisicamente meno. Ci sono, in sostanza, cose buone ed altre meno buone. Ma tra le meno buone forse c’è anche la nostra incapacità di adattarci o, meglio, di vivere il cambiamento con lo spirito giusto.

La mente umana è per natura resistente al cambiamento e all’incertezza che ne deriva: stare all’interno delle nostre abitudini è un comportamento difensivo naturale, ereditato dalle necessità della preistoria. Ma in un mondo dinamico, stare fermi significa andare indietro. Cambiamento può significare diverse cose: smettere una cattiva abitudine, acquisirne una nuova e potenziante. A volte può significare anche cambiare uno dei nostri principi di base. Altre volte, più semplicemente significa acquisire nuove competenze (come epr esempio imparare ad utilizzare la tecnologia, anziché venirne sopraffatti). Cambiamento può e deve significare anche apprendimento, formazione, e quindi miglioramento.

Per questo motivo questo venerdì torneremo a parlare di formazione, ma in un modo diverso. Durante il workshop “E se la formazione fosse facile?” organizzato in collaborazione con Francesco Di Bitonto, proveremo a dare qualche indicazione sulle motivazioni ed i valori di una formazione efficace. Il corso sarà una sorta di vademecum, una traccia, una guida per chi ha voglia di fare qualsiasi corso di formazione, per aiutarlo a scegliere bene a chi dare i propri soldi e il proprio tempo. Parleremo dell’importanza di fare formazione per l’individuo: la crescita personale come fatture di sviluppo per avere vantaggi competitivi nel mondo del lavoro. Cercheremo di spiegare la necessità di investire tempo e denaro per se stessi: la manualità e le competenze tecniche sul campo non sono più sufficienti. Poi ci sarà modo anche di avere indicazioni su come scegliere il corso e il formatore giusti. Chiuderemo con suggerimenti e una discussione tra i partecipanti, in stile networking, per darsi consigli a vicenda.

Crediamo che la formazione sia indispensabile per il benessere lavorativo dell’individuo. Se ne siete convinti anche voi o semplicemente volete saperne qualcosa in più siete invitati al workshop di venerdì 20 febbraio alle 17.30: per partecipare è sufficiente prenotare il proprio posto. Naturalmente è tutto gratuito e voi sarete i benvenuti!